XVII

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Harry risale su come una piccola palla lanciata in mare, annaspando e sbracciandosi verso la nave che si allontanava pian piano. Con gli occhi arrossati dall'acqua salata, scorge Sophia che gracchia, intenta a volare in cerchio sopra di lui prima di agguantare con le sue eleganti zampe il legno della nave e iniziare a sbattere il becco verso un punto preciso. Il mozzo la raggiunge a fatica e, quando ci riesce, scorge un'apertura nascosta che ha bisogno di tutte le ultime forze possibili di Harry per poter essere aperta e permettere ad Harry di infilarcisi dentro. Harry era finito nella zona più interna e nascosta della The Rouge, dove erano tenute le provviste e il riccio tremava da capo a piedi come un pulcino bagnato mentre risaliva verso il suo capitano, mettendoci così tanto tempo da dare modo all'intera ciurma di svegliarsi e riprendersi, anche se sempre controllata dagli scagnozzi di Simon. Riesce ad arrivare in tempo, nascondendosi per non dare nell'occhio, per vedere e sentire Simon e Louis parlare con toni alterati.

"E non ti dimenticare che quella puttana è di mia proprietà. Come tutta la topaia dove vive e come la stessa Madame Clarence, quindi evita di mettere in mezzo questo discorso se non vuoi che ti tagli la testa perchè ti sei portato via una mia proprietà." Dice Simon facendo impallidire Harry, che per la scoperta si rannicchia maggiormente a sé, spalancando gli occhi chiari e lacrimanti dal bruciore. "Adesso facci strada Tomlinson e portami al tuo tesoro." Simon sbotta nervosamente, dando una spallata a Louis per superarlo.

Il volto rosso e scuro di rabbia di Louis era visibile anche a quella distanza.

Harry aspetta che Simon e la sua ciurma tornino alla propria nave per uscire dal suo nascondiglio, i tremolii costanti del corpo e le labbra viola. Louis subito si volta al rumore di piccoli scalpiccii e quando finalmente si accorge della sua presenza gli corre incontro per portarselo a sé, infischiandosene dei vestiti che si stanno bagnando di acqua gelata e degli occhi che gli si arrossano. "Non so come tu abbia fatto, ma Dio se sono felice." Louis ride istericamente nel suo collo, nascondendo le guance bagnate. "Ti faccio fare un bel bagno caldo." Sussurra, accarezzandogli i capelli attaccati alla fronte e osservando i suoi occhi vitrei. Sophia intanto struscia il becco sulla spalla di Harry prima di tornare in camera.

Louis dovrà dare la sua vita al suo amato pennuto per aver portato la piccola stella di mare sana e salva da lui.




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Harry chiude gli occhi quando l'acqua che gli scivola sul capo gli va a finire sul volto e li riapre trovandosi davanti il petto di Louis, nudo, su cui lascia un bacio, prima di poggiarci il mento per guardarlo negli occhi.

Louis osserva il minore avere finalmente con un colorito umano e sano. Gli passa le dita fra i capelli dandogli un bacio sulla fronte, ritornando a massaggiargli lo scalpo. "Non so cosa avrei fatto senza di te" Bisbiglia, prendendo altra acqua e guardandolo negli occhi. "Simon parlava ed io volevo solo gettarmi in mare per trovarti..." Ammette il capitano, deglutendo appena mentre si scontra con le gemme verdi che non lo stavano giudicando, ma solo ammirando per la cura che stava avendo verso di lui.

Una cura che nessuno mai aveva avuto prima.

"Dovevi restare per l'equipaggio e perchè sei il capitano di questa nave. Non devi sentirti in colpa per esser stato un buon capitano. Poi, come puoi ben vedere, cado sempre in piedi." Dice con voce un po' rauca per l'acqua salata ingerita e sospira raccogliendo le labbra del maggiore in un bacio lento che si fa sempre più passionale e sospira nel sentire le mani del maggiore sul suo corpo che però non diventano mai troppo invasive, consapevoli della debolezza del suo corpo. Infatti, i movimenti diventano lenti e Louis gli prende a coppa il viso, guardandolo negli occhi.

"Sono grato che tu abbia capito, ma spero vivamente che tu senta di non far parte dell'equipaggio o che tu non sia importante per me. Perchè lo sei Harry, lo sei davvero."

Harry rotea dolcemente gli occhi, con le gote arrossate a quella dichiarazione e si allunga per stampargli un ulteriore bacio sulle labbra, cercando di fargli capire che debba stare tranquillo. "Ti credo." Sussurra con un sorriso sicuro mentre lo guarda e gli accarezza il viso, baciandogli la tempia. "Quale sarà la prossima mossa?" Domanda curioso e un po' spaventato, se deve proprio ammetterlo, osservando Louis dare un profondo sospiro.

"Vedi, io ero il cartografo nella nave di Simon e ciò mi ha permesso di modificare le mappe a cui teneva di più, specialmente quelle che avrebbero potuto condurlo a tesori più rari. L'ho fatto perché ho iniziato a sospettare che avesse ucciso lui mio padre e mio zio" Louis si attorciglia un suo riccio attorno al dito, continuando a parlare. "La sua ossessione però è sempre stata quella per il tesoro dei templari, ma la mappa non so davvero dove possa essere, pare essere sparita dalla circolazione da decenni."

"Quindi stiamo conducendo Simon nella tua isola del tesoro senza avere una vera mappa del tesoro." Harry lo guarda senza espressione, prima di dare un verso di sconforto. Sapeva che se non avesse accettato, Zayn, Liam, Niall e gli altri sarebbero morti. Persino loro due.

Harry non si aspetta che Louis risponda e infiatti trattiene un sospiro, mentre si alza dalla tanica colma d'acqua per farsi avvolgere da un asciugamano. "Qualsiasi cosa la supereremo assieme. Okay?" Harry chiarisce sicuro mentre il capitano tampona la sua pelle chiara, annuendo con un piccolo sorriso che però non è completo.

"Il pensiero di lui che mette le mani su di te mi fa vomitare." Quelle parole spiegano il suo cruccio, mentre parla con voce rauca e occhi evasivi, continuando ad asciugarlo. Louis aveva questa sensazione di voler vomitare da quando aveva capito che fosse stato Simon ad uccidere Rick e di conseguenza a portarsi a letto Harry, chissà quante volte e chissà per quanto tempo, e non riusciva a digerirlo. Harry era un piccolo fiore di cui bisognava prendersi cura e il capitano tremava di odio al solo pensiero di come era stato trattato sia quel giorno e sia alla casa di piacere di madame Clarence. E anche se Simon era stato per lui un mentore, qualcuno da cui farsi guidare, Louis in quel momento giura che, in qualsiasi modo possibile, Simon non sarà più un problema.

Per nessuno.

Worshipping the sea is a different kind of faith |LS|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora