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Quella di Blitzø si poteva considerare una vera e propria maledizione, che aveva messo radici nella sua anima. E quei sentimenti per Stolas la stavano mano mano consumando, facendo ricordare a Blitzø cosa si provava ad amare, a tenere a qualcuno come se fosse un estensione di se stessi, come se fosse parte di te.
Blitzø se ne era dimenticato e forse sarebbe stato meglio non ricordare, ma quando Stolas gli era passato davanti sopra alla barella, doveva ammettere che il suo cuore aveva percepito quel dolore amaro.Facevano sesso - e che sesso - ma nulla più di quello, eppure quella era una bugia bella e buona, fondata su convinzioni che ormai non si tenevano nemmeno più in piedi. Il cuore di Blitzø si era semplicemente affezionato, e quella strana emozione l'avrebbe sopressa, con tutte le sue forze. E ci sarebbe riuscito se davvero si fosse solo affezionato. Lo amava e oramai non avrebbe potuto fare nulla affinchè la situazione cambiasse.
Non gli aveva scritto più da quando era andato in ospedale. Non ne aveva avuto il coraggio. In parte si sentiva responsabile perchè, se fosse andato lui a salvarlo, forse tutto quello non sarebbe successo. Forse l'avrebbe salvato. Ma non poteva nemmeno prendersela con Moxxie e Millie per aver fatto - forse non troppo bene - il loro lavoro.
La sua anima era un turbinio di emozioni contrastanti e le sue lacrime erano piene zeppe di significati diversi. E forse era ancora in tempo per risolvere la situazione.Poi però...accadde qualcosa che lo ruppe definitivamente. E una parte del suo cuore andò persa dentro la sua oscurità.
«Ti do questo cristallo in modo che tu possa svolgere il tuo lavoro senza dover usare il mio grimorio. Così non verrai più a prenderlo e noi...non dovremmo vederci più.»
Stolas era arrivato nel suo ufficio a tarda notte, quando non c'era più nessuno se non solo Blitzø. Ed era entrato con un volto triste. Non si era nemmeno disturbato a raccontargli come stava. Gli aveva dato la busta e appena Blitzø aveva guardato il contenuto, lui aveva detto quelle cose.
Quale dolore, qui è peggio del dolore. È delusione.
«Non mi hai nemmeno detto come stai...dopo quello che ti ha fatto quel coglione di Striker...»
Stolas indugiò prima di parlare e Blitzø non potè far finta di non notarlo. Ma poi Stolas parlò.
«Come vedi, sono vivo. Quindi sto bene.»
Bugiardo. Io posso capirti. Tu non stai bene.
«Bene. E tua figlia? Come sta?»
Di nuovo, Stolas parve sull'orlo di piangere.
«È viva anche lei, quindi sta bene. Stiamo bene, grazie per la preoccupazione. Ora tolgo il disturbo.»
Le sue parole erano pugnali. Ogni singola parola aveva trovato il posto nel petto di Blitzø e stava ruotando per lacerarlo come nessuno prima.
«Se stai bene, perché mi hai dato questo cazzo di cristallo, perché non mi dici come stai, perché sembri disinteressato, perché mi vuoi lasciare solo?»
Stolas si strinse il petto pieno di pelo con la mano, quasi a farsi male. Ormai le lacrime scendevano, era inutile provare a nascondere quell'immenso vuoto che ormai lo accompagnava da prima di conoscere Blitzø, quel vuoto immenso fatto di insoddisfazione e depressione che lo logorava ogni giorno di più, fino a fargli sperare la morte.
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ʜᴀᴢʙɪɴ ʜᴏᴛᴇʟ ʜᴜᴍᴏʀ
FanficIn onore dell'uscita ufficiale di Hazbin Hotel ho deciso di fare questa raccolta di pills divertenti su questi demoni arrapati! Su, che aspettate a leggerla?! •principalmente humor su Hazbin Hotel •ci sarà qualcosina su helluva boss •sono presenti...