La proposta del concerto mi aveva lasciato un po' spiazzata, non mi conoscevano nemmeno da tre ore. Nonostante questo l'idea non mi dispiaceva.
«Va bene, vengo. Dove lo faranno? »
«Allo stadio DC, ho già preso i biglietti. Il concerto sarà alle 21:00 ma alle 19:00 io e Claire ti passiamo a prendere con la moto: ci fermiamo alla piazza centrale, la ST. Raphaelas, raggiungici lì. Sicura che i tuoi ti mandino? »
«Appena torno a casa chiedo, ma credo non ci sia nessun problema.»
E invece eccome se c'erano problemi: i miei genitori erano iperprotettivi sotto questo punto di vista, non mi avrebbero mai fatto salire in moto accompagnata da un minorenne. Ecco perché decisi di non dire la verità.
Arrivai a casa: «Ciao mamma, ciao papà. »
«Elly, ti aspettavamo, è pronto il pranzo. Siediti e raccontaci: com'è andato questo primo giorno da liceale?» chiese mia madre sfoggiando un sorriso a trentacinque denti.
«Direi discretamente.»
Dopo quelle due parole non fiatai: dovevano continuare a sentirsi in colpa. Ma ecco che mio padre prese la parola:
«Allora tesoro, stasera c'è una cena dai vicini, i Watson. Vieni con noi o devi studiare?»
Oh, era una combinazione perfetta. Avrei detto che sarei stata impegnata coi compiti, poi avrei aspettato Jamie e Claire.
«No papà, oggi è il primo giorno ma ci hanno già riempiti di esercizi. Devo fare bella figura con i professori, siamo agli inizi, no?»
«Hai ragione figliola, buono studio. Noi per le 18:30 andiamo via.» rispose lui.
La fortuna gioca a mio favore. Spero solo che mio fratello Ed non si accorga di niente, è fin troppo furbo quel ragazzo: mi iniziava però a guardare con un'aria indispettita.
«Elly? Tu che studi? Ma tutto ciò come mai?» prese la parola Ed ridendo a non finire.
Immaginavo avrebbe fatto questo tipo di osservazione. Fortunatamente non erano in casa Matt e Jim, avrebbero distrutto il mio piano.
«Dai Eddy,finiscila con queste stupide osservazioni. » si agitò mia madre.
«E tu non chiamarmi Eddy, mamma.» rispose lui. Era il nomignolo "familiare", che detestava.
Avrei voluto tagliare il filo del discorso e salire in camera, e così feci:
«Va bene, io vado a riposarmi un po', alle 17:00 inizio lo studio.»
«Okay piccola, buon riposo.» rispose in modo dolce mia madre.
Mi chiusi in camera, misi le cuffie alle orecchie, mi buttai nel letto e iniziai a girovagare nel mio mondo:
"I miss taste of the sweet life .
I miss the conversation ,
I'm searching for a song tonight,
I'm changing all of the stations,
I like to think that, we had it all,
We drew a map to a better place,
But on that road I took a fall.
Oh baby why did you run away?"
Adoravo quella canzone e amavo pensare che l'avrei ascoltata dal vivo qualche ora dopo.