3.

74 5 0
                                    

La proposta del concerto mi aveva lasciato un po' spiazzata, non mi conoscevano nemmeno da tre ore. Nonostante questo l'idea non mi dispiaceva.

«Va bene, vengo. Dove lo faranno? »

«Allo stadio DC, ho già preso i biglietti. Il concerto sarà alle 21:00 ma alle 19:00 io e Claire ti passiamo a prendere con la moto: ci fermiamo alla piazza centrale, la ST. Raphaelas, raggiungici lì. Sicura che i tuoi ti mandino? »

«Appena torno a casa chiedo, ma credo non ci sia nessun problema

E invece eccome se c'erano problemi: i miei genitori erano iperprotettivi sotto questo punto di vista, non mi avrebbero mai fatto salire in moto accompagnata da un minorenne. Ecco perché decisi di non dire la verità.

Arrivai a casa: «Ciao mamma, ciao papà. »

«Elly, ti aspettavamo, è pronto il pranzo. Siediti e raccontaci: com'è andato questo primo giorno da liceale?» chiese mia madre sfoggiando un sorriso a trentacinque denti.

«Direi discretamente

Dopo quelle due parole non fiatai: dovevano continuare a sentirsi in colpa. Ma ecco che mio padre prese la parola:

«Allora tesoro, stasera c'è una cena dai vicini, i Watson. Vieni con noi o devi studiare

Oh, era una combinazione perfetta. Avrei detto che sarei stata impegnata coi compiti, poi avrei aspettato Jamie e Claire.

«No papà, oggi è il primo giorno ma ci hanno già riempiti di esercizi. Devo fare bella figura con i professori, siamo agli inizi, no?»

«Hai ragione figliola, buono studio. Noi per le 18:30 andiamo via.» rispose lui.

La fortuna gioca a mio favore. Spero solo che mio fratello Ed non si accorga di niente, è fin troppo furbo quel ragazzo: mi iniziava però a guardare con un'aria indispettita.

«Elly? Tu che studi? Ma tutto ciò come mai?» prese la parola Ed ridendo a non finire.

Immaginavo avrebbe fatto questo tipo di osservazione. Fortunatamente non erano in casa Matt e Jim, avrebbero distrutto il mio piano.

«Dai Eddy,finiscila con queste stupide osservazioni. » si agitò mia madre.

«E tu non chiamarmi Eddy, mamma.» rispose lui. Era il nomignolo "familiare", che detestava.

Avrei voluto tagliare il filo del discorso e salire in camera, e così feci:

«Va bene, io vado a riposarmi un po', alle 17:00 inizio lo studio.»

«Okay piccola, buon riposo.» rispose in modo dolce mia madre.

Mi chiusi in camera, misi le cuffie alle orecchie, mi buttai nel letto e iniziai a girovagare nel mio mondo:

"I miss taste of the sweet life .

I miss the conversation ,

I'm searching for a song tonight,

I'm changing all of the stations,

I like to think that, we had it all,

We drew a map to a better place,

But on that road I took a fall.

Oh baby why did you run away?"

Adoravo quella canzone e amavo pensare che l'avrei ascoltata dal vivo qualche ora dopo.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 27, 2015 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Waves. [l.t]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora