Chapter 1 - interlude

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La pioggia

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La pioggia. La pioggia non smetteva mai. I fiumi straripavano, portando a valle i detriti, mostrando al mondo ciò di cui era composta la terra. Il fango ribolliva, inglobava tutto ciò che incontrava sul suo cammino, trasformando nuovi corpi in tormenti ora visibili.

Tutto ciò che l'essere umano aveva prodotto, senza alcun tipo di risentimento sulle conseguenze, gli si ritorse contro. La natura si era scatenata e ora a Hwaseong, una piccola cittadina nel Gyeonggi, regnava la notte. Il sole sorgeva sempre più lentamente, per colpa delle nuvole fisse, che facevano da barriera, interrompendo il naturale corso dei raggi solari. Solo sei ore di luce, il resto del tempo il buio.

Le coperte erano stropicciate, quasi si confondevano con il resto dell'oscurità. Solo una lieve luce artificiale proveniva dalle finestre dell'appartamento. Si trattava dell'insegna pubblicitaria posta poco lontano dall'edificio, ma questa aiutò a segnare i contorni dei due corpi, sdraiati sul letto.

La camera era ricoperta di foto, carte di giornale, fogli con sopra tracciate mappe, pensieri abbozzati, nomi di persone ancora da conoscere.

Quello era il vortice in cui Doyoung stava perdendo se stesso, attorno ad un caso impossibile da risolvere. Cuori di stoffa, che come occhi lo osservavano attraverso quelle fotografie, costringendolo nel suo labirinto interiore.

La fronte del ragazzo era lievemente sudata, i suoi occhi erano tormentati. Voleva dormire, eppure i pensieri non glielo consentirono. Una, due gocce, la pioggia continuava a scendere, inondando le strade, impregnando l'asfalto. La poteva sentire, sul soffitto della sua abitazione, precipitarsi come schegge, come colpi di una lama affilata.

Strinse la mascella e ignorò tali pensieri, concentrandosi solo sul presente e sul suo petto ancora agitato.

<< Jimin... Pensi che siamo collegati io e te? Intendo, attraverso i nostri sogni >>

Poi girò il volto, guardandola.

Le sue labbra presentavano ancora alcune tracce della saliva dell'altro. La matita nera intorno agli occhi si era lievemente sbavata, finendo sulla federa del cuscino. Anche i suoi capelli corvini, lunghi poco oltre le spalle, erano sparsi come un rizoma sul letto, come se ella stessa si stesse appropriando di una parte del ragazzo.

<< Doyoung... Qualcosa ci lega, irrimediabilmente >> poi si mise a sedere, portandosi le lenzuola fino al mento, quasi per coprire la sua nudità << Ci siamo conosciuti nei nostri sogni, questo forse era segno del destino >>

La valigetta piena di documenti sul caso era ancora chiusa e posizionata a terra. Vari vestiti invece, lanciati alla rinfusa e ormai sgualciti, segnarono i loro passi all'interno dell'appartamento.

Tracce di un amore inconsueto, basato su questo legame inconcepibile e a tratti irrazionale. Tracce di lacrime svanite nel tempo, in una moltitudine di pozzanghere create dall'incessante pioggia. Tracce di rabbia, per la difficoltà nel raggiungere il colpevole e chiudere definitivamente un caso aperto venti anni prima.

Eppure loro erano lì, in una bolla invisibile, dallo spessore millimetrico, pronta a scoppiare se solo si fosse scontrata con una superfice.

Doyoung guardò nuovamente i numerosi fogli sparsi e accatastati tra loro lungo tutta la parete spoglia. Gli arredi erano scomparsi, ogni oggetto personale era stato eliminato accuratamente, per lasciare che quella stanza diventasse un'ossessione per il ragazzo.

Così seguì le frecce che aveva precedentemente disegnato, arrivando al punto di partenza, tornando indietro quasi nel tempo, ai suoi ricordi, ai primi momenti che aveva vissuto.

E proprio lì, il suo cuore si fermò, i suoi occhi erano pieni, increduli, fissi su quel nome. Uno, due battiti, tre ne perse, prima che Jimin posò il suo volto in corrispondenza della sua clavicola, accarezzandogli il petto e riportandolo a un'apparente calma interiore.

La ragazza gli baciò il collo e Doyoung allentò la presa, sospirando e abbassando lo sguardo.

Forse doveva smetterla di pensare che il nome del colpevole fosse per forza sopra quei fogli. Eppure, se così fosse, se il suo sesto senso non l'avesse tradito, si sarebbe trovato di fronte a qualcosa di sconvolgente e altrettanto doloroso.

<< Non pensare ai cuore di stoffa, non questa notte ti prego >>

Ciao guys!!!Sono tornato con una nuova storia, temporaneamente sospesa ma che aggiornerò più avanti

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Ciao guys!!!
Sono tornato con una nuova storia, temporaneamente sospesa ma che aggiornerò più avanti.

Questa volta ci troviamo a Hwaseong, molto in periferia rispetto a Seoul, attorno ad un caso mai risolto, sui cuori di stoffa. Mi sono ispirato molto a Memories of Murder, che sta continuando tutt'ora ad ispirarmi. Vi consiglio questo film, davvero, anche se è molto crudo.

Era da molto tempo che volevo scrivere di true crime e finalmente ne ho l'occasione. Questa è un po' una sfida per me haha.

Questo Doyoung è molto diverso da quello di Exile, sembrano quasi due persone opposte. Eppure, riesco a rivedermi in entrambi.

Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate così a primo impatto! Grazie mille per sostenermi sempre!

A presto <3

Raven Gio



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