-caracas

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03/06/2022

Il sole trapassava tra le fitte tapparelle e colpiva i corpi due giovani.
Mida,che era sveglio da poco,baciò dolcemente la sua ragazza sulle labbra.
Isabella mugugnò e si girò dall'altra parte,mostrando la schiena.
Baciò il suo collo,la riccia sorrise e aprì lentamente gli occhi.
"Dove siamo?"domandò al suo ragazzo con voce impastata dal sonno,per poi girarsi e incontrare il suo volto.
"A Caracas, Isa...siamo arrivati ieri pomeriggio"le ricordò Christian accarezzandole la guancia con il dorso della mano.
"Ah giusto...questo jet lag sta iniziando a fottermi il cervello"sbuffò la castana,aprendo del tutto gli occhi.

Lei e il ragazzo stavano insieme da quasi sei mesi, Christian aveva proposto di fare una vacanza a Caracas(posto in cui era nato),per rilassarsi e far si che Isabella conoscesse la sua famiglia.
Un po' di membri erano rimasti nella capitale,invece i genitori di Christian erano scappati dalla diaspora venezuelana,quando il moro aveva solamente un anno,per trasferirsi a Milano.
"Lo so è dura,sono venuto qui un sacco di volte e il jet lag è ancora un problema"ridacchiò leggermente.

"Dio,quanto cazzo sei bella...l'aria venezuelana ti rende ancora più bella"commentò lui,toccando il labbro inferiore con l'indice.
Isabella lo guardò,in attesa che le sue labbra si posarono sulle sue.
Christian lo capì e fece iniziare un lungo e lento bacio,uno di quelli da far togliere il respiro.
Le loro lingue si incastravano perfettamente,come due pezzi di un puzzle.
Il fidanzato le morse il labbro,quel gesto faceva impazzire la riccia.
Mugugnò leggermente e sorrise, poggiò una mano sulla nuca per approfondire il bacio.

Continuando a baciarsi,Mida la fece mettere sopra di lui.
Isabella capì cosa stessero per fare, così ruppe il bacio.
"Che succede?Non hai voglia?"le domandò il suo ragazzo, sistemandole qualche ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Ho voglia però credo che abbiamo finito i preservativi"rispose lei per poi aprire il cassetto del comodino di Mida.
Tastò il legno,sotto il suo palmo non sentì nessuna carta.
"Visto?Nessuna traccia"
"Porca puttana,ne ho comprati pochi"sbuffò il moro, intrecciando la mano nella sua.
"Vabbè dopo un po' andremo in città e ne compriamo altri"fece spallucce la ventiduenne.
"Il sesso di prima mattina fa sempre bene"
"Di chi è questa frase,amore?"inclinò di poco la testa e ridacchiò.
"Di Christian Prestato,mi amor"rispose,con espressione fiera.
"Ma vaffanculo"gli diede un leggero schiaffetto sulla spalla.

"Possiamo farlo però potremmo correre il rischio di avere un bambino,un piccolo bebè che corre per casa"
"Beh l'idea è intrigante"commentò lui, poggiando entrambe le mani sul sedere della sua amata.
"Solo perché vuoi un mini Christian con cui giocare a calcio e ai videogiochi"si mise a braccia conserte.
"Uscirebbe un bambino bellissimo, mischiando la tua e la mia bellezza"Mida indicò Isabella e poi se stesso.

"Visto che è mattina ci potrebbero sentire anche i tuoi familiari"gli ricordò la castana.
"Da quando ti importa che qualcuno ci senta mentre lo facciamo?"le domandò il suo ragazzo,con un sorriso furbo.
"Touche"
"Comunque seriamente Isa,se non vuoi farlo non ti sforzo.
Sarei letteralmente un maiale e un uomo senza pudore"il ragazzo ritornò serio e spostò la sua fidanzata, posizionandola di fianco a lui.
"Nei miei progetti odierni non è presente una gravidanza"sorrise dolcemente.
Mida annuì lentamente.
"Andiamo a fare colazione?"le domandò il suo ragazzo.
"Ho una fame"

La coppia raccolse i vestiti da terra e li indossò.
Dopodiché uscirono dalla stanza,per la casa era presente un'aria di gran felicità.
La famiglia di Christian trasmetteva molta gioia e avevano subito preso a simpatia Isabella.
In salotto trovarono due cugini che stavano giocando a rincorrersi.
"Alfonso,David no te lastimes porfavor!(non fatevi male, perfavore)"esclamò zia Jean, battendo le mani sui braccioli del divano.
"Già iniziano di prima mattina"disse Mida, osservando i due ragazzini divertirsi.
"È una delle mille cose che equivale ad avere un figlio.
I bambini hanno le batterie infinite"Isabella gli prese la mano e la intrecciò alla sua.

Uscirono all'esterno,una tavola con sopra dolci di vario genere svettava al centro del giardino.
"Ben svegliati dormiglioni!"esclamò la madre di Christian,andandoli incontro.
Per fortuna la madre del riccio era una delle poche che parlava italiano.
"Buenos Dias mama"il ragazzo andò subito ad abbracciare la donna.
"Isabella hai dormito bene?O faceva troppo caldo?"le domandò la signora Prestato,con il suo accento mentre staccava l'abbraccio con Mida.
La riccia guardò Christian e lui sorrise furbamente,non aveva per niente dormito per carità aveva passato una notte bellissima ma qualche ora di sonno le servivano.
"Abbastanza bene,devo abituarmi al jet lag"rispose la castana con gentilezza.
"Dai sedetevi,solo voi stavamo aspettando per iniziare a mangiare"intimò la madre,indicando i posti.

La coppia si sedette uno di fianco all'altro.
"A me non sembra che hai dormito tantissimo"osservò Christian, facendo finta di nulla.
"Chissà perché"sussurrò la ventiduenne al suo orecchio.
Pian piano tutti si sedettero al proposito posto e iniziarono a fare colazione.
Molti parenti cercarono di parlare con Isabella,ma lei rispondeva che non sapeva parlare lo spagnolo.
Grazie al suo ragazzo,che fece da traduttore, riuscì a parlare con qualcuno.
Le domande più frequenti erano:da quanto state insieme?,un giorno vi sposerete?,avrete mai dei figli insieme?.
Alle ultime due palpabili domande,i due rispondevano che quei due progetti non erano ancora nei loro piani.
Dovevano ancora andare a vivere insieme,che era già un grandissimo passo da affrontare.
Isabella studiava ancora e Christian si voleva concentrare sulla sua musica.
Lì a Milano era abbastanza famoso,aveva già avuto un disco d'oro con Ricordarmi di Scordarti.
Qualche pezzo andava anche virale su tik tok.

Ovviamente non mancano i complimenti verso Isabella.
La ritenevano la ragazza perfetta per Christian.
Non doveva farsela scappare in poche parole.
Appena finirono di fare colazione, Christian e Isabella decisero di girare un po' per Caracas.
Il moro voleva farle visitare qualche monumento,tipo la Cattedrale della capitale oppure la chiesa di San Francisco.
"Questo posto è meraviglioso..."commentò la riccia.
Al di là dell'alto tasso di criminalità,la capitale venezuelana era spettacolare.

Fino a quando non arrivarono al mare.
I due erano seduti sulla sabbia,mentre osservavano l'orizzonte del mare sudamericano.
"Facciamo un bagno"disse ad un tratto Isabella,alzandosi da terra.
"Amore non abbiamo il costume"la fece notare.
"Ti ricordo che sotto non sei nudo"gli fece capire che poteva buttarsi in acqua anche con le mutande addosso.
"Ma si, facciamolo!"esclamò, alzandosi anche lui.
Isabella si tolse i vestiti, rimanendo solamente in intimo.
Anche Christian fece lo stesso.
Si presero per mano e corsero verso l'acqua,fino ad infrangersi con le onde.

"Porca troia, è freddissima!"si lamentò Mida.
"Non è vero,mamma mia come sei lamentoso"
Per fargli notare che lei aveva ragione, appoggiò la mano sui suoi ricci e affondò la testa nell'acqua per poi farla risalire.
"Tu... stronza!"
"Mi amor,hai sentito che è bollente?!"esclamò,con un sorriso furbo.
Christian decise di 'vendicarsi', infilò la testa di Isabella sott'acqua e poi la fece uscire dopo qualche secondo.
"Brutto stronzo!Ho lavato i capelli ieri!"
Da lì iniziò una vera e propria guerra, caratterizzata tra urla e risate.

La vacanza di Isabella e Christian era iniziata nei migliori dei modi,la loro relazione non poteva essere rovinata da niente e nessuno.
Vero?

𝘛𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘲𝘶𝘪#ᵐⁱᵈᵃDove le storie prendono vita. Scoprilo ora