-test di gravidanza

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Passarono vari giorni, Christian faceva sempre tardi per rimanere con la sua amica.
Ogni volta litigavano a notte fonda,fino a non avere più la voce.
Una volta i vicini si erano preoccupati per le troppe urla e credevano che si potessero picchiare a vicenda.
In casa regnava una brutta aria,era presente del gelo metaforico.
I due non si scambiavano più parole d'amore,gesti...
Erano come se fossero due conoscenti o peggio,estranei.

Era mattina.
I due stavano facendo colazione in religioso silenzio.
I loro sguardi erano cupi e non si scambiavano occhiate piene d'amore e gioia.
Stavano passano un periodo di crisi,non era mai successo.
Avevano sempre litigato per cose stupide,che venivano risolte con qualche parolina dolce oppure sotto le coperte.
Ma sembrava che quel problema non si potesse risolvere in quel modo.
"Oggi non vai a lavoro?"le domandò Christian,rompendo silenzio.
"Oggi non ti vai a scopare quella?"sul volto di Isabella era comparso un sorriso fintissimo.

Il riccio sbuffò e si strofinò una mano sul volto.
"Devi capire che Lucrezia ha bisogno di me, potrebbe compiere il gesto insano"
"Sese"la castana si alzò e andò a prendere il giubbino,visto che doveva andare a lavoro.
Il suo ragazzo la seguì, avvicinandosi a lei.
"Ti giuro che questa è l'ultima sera e tornerò presto"poggiò entrambe le mani sulle spalle della sua fidanzata.
"Mhm"rispose la castana,girando la testa dall'altro lato.
"Te lo sto giurando Isabella, guardami negli occhi"
La ragazza lentamente incatenò gli occhi in quelli del ragazzo.
"Come potrei tradirti,sei la ragazza perfetta"
La riccia abbozzò un leggero sorriso,poi divenne subito seria.
"È l'ultima possibilità Chri"disse per poi uscire dall'appartamento.

[...]
"Sei pensierosa Isa"osservò Silvia,facendo un tiro dalla sua sigaretta.
Le due erano in pausa pranzo, sarebbero ritornate a lavoro fra una mezz'ora.
Poi Isabella avrebbe staccato verso le sei di sera.
Dentro di sé sperava che Christian fosse già in casa.
La castana mangiò un boccone della sua ciotola di poke,in silenzio religioso.
"Gesù non riesco a vederti così, è tutta colpa di quella puttana"sbuffò la sua amica e collega di lavoro.
"Sil ho paura che mi tradisca,se questa sera non dovesse tornare presto...i miei dubbi diventeranno certezze"alzò il capo dal poke,per girarsi verso la rossa.

"Picchio io Christian al tuo posto"
Isabella sorrise mestamente e poggiò la testa sulla spalla della rossa.
"Quel coglione ti sta facendo soffrire,insieme a quella bastarda"disse a denti stretti.
"Voglio solo che stasera sia a casa in un orario decente, dicendomi che non passerà più le serate con Lucrezia...voglio solo questo"la riccia abbassò la voce,come se fosse un segreto.
"E di conseguenza risolviamo a modo nostro"continuò la ventitreenne con un dolce sorriso.
"I vicini vi odieranno di nuovo per i vostri rumori molesti"Silvia fece uscire il fumo dalle narici.
Isabella rise per poi mangiare un altro po' di poke.
"Almeno ti ho fatto un po' ridere"

[...]
Christian non aveva mantenuto la promessa.
Era quasi l'una di notte,Isabella lo stava aspettando seduta sul divano immersa nel buio totale.
Era pronta per prendere una decisione,che avrebbe sicuramente fatto male.
Ad un tratto la porta si aprì,in casa entrò Christian.
La riccia si alzò di scatto dal divano e si mise a braccia conserte, aspettando che si accorgesse della sua presenza.
Il ragazzo girò la testa e vide la figura della sua ragazza.
"Isa..."
"Ti è piaciuta la scopata,mh?"a passo lento si avvicinò a Mida.
"Isabella,io e Lucrezia non abbiamo fatto sesso"enunciò con tono fermo e sicuro.
"È brava,vero?"
"Isa ti prego"
"Mi avevi promesso che tornavi subito"la voce della riccia iniziò a tremare.

"Questa è l'ultimissima volta che vado da lei, è una promessa"poggiò una mano sul cuore.
"Christian io sono stanca delle tue promesse del cazzo,non hai pensato che a casa ci fosse la tua ragazza che aveva altrettanto bisogno di aiuto?
Ma nooo tu hai pensato a scoparti per bene la tua amichetta.
Ignorando totalmente l'esistenza di una ragazza che ritenevi perfetta!"esclamò,scoppiando in un pianto isterico.
Doveva sfogarsi,si stava tenendo tutto dentro.
"Mi fai schifo,cazzo!Mi fai schifo!"iniziò a dare alcuni pugni sul petto di Christian.

"Isabella io e Lucrezia non abbiamo fatto nulla, calmati...ti prego"le bloccò i pugni,la ragazza cercò di divincolarsi.
"Lasciami,voglio andarmene... voglio andarmene da questa casa di merda!"alzò la voce, fregandosene dei vicini.
I loro sguardi si incatenarono,ad un tratto Isabella smise di divincolarsi e calò il silenzio totale.

Le loro labbra si unirono in un bacio bisognoso,che a tratti sembrava violento.
Non sapevano perché stesse succedendo.
"Ti voglio Isabella...Dio,se ti voglio"sussurrò con voce roca al suo orecchio.
Il riccio la prese in braccio e si spostarono in camera.
Quella notte fu,in qualche modo,una tregua.
Si mancavano a vicenda e non riuscivano più a stare lontani.
Quella fu la notte che cambiò totalmente la vita dei due giovani, soprattutto quella di Isabella.

[...]
Erano passate ben due settimane dall'ultima volta che lo avevano fatto.
Isabella e Christian erano sempre arrabbiati l'uno con l'altro.
Avevano capito che quella sera,avevano fatto sesso solamente per una loro debolezza quindi la situazione era rimasta la stessa.
Si, Christian non si era più recato da Lucrezia ma Isabella continuava ad insinuare il fatto del tradimento.
Mida le ripeteva sempre che non era successo nulla tra lui e la bionda,ma la castana non ci credeva.
I due ancora non avevano deciso se lasciarsi oppure prendersi una semplice pausa.
Per ora Isabella aveva preso la decisione di stare un po' a casa di Silvia,fino a quando non si sarebbero calmate le acque.
Sarebbe andata lì, solamente quando la sua amica avrebbe risolto dei problemi.

Nelle ultime settimane Isabella si sentiva,in un certo senso,strana.
Innanzitutto aveva dei dolori alla pancia,schiena e il suo seno era diventato più grande.
Poi aveva una strana sensazione nel suo corpo,come se ci fosse qualcuno.

Aveva cercato i sintomi su Google e i primi risultati che uscivano riguardavano la gravidanza.
Doveva venirle il ciclo,qualche giorno prima.
E il suo era molto puntuale.

In quel momento Isabella si trovava seduta sulla tazza del gabinetto,con in mano la scatola del test di gravidanza comprato in farmacia qualche ora prima.
Per fortuna Christian non era in casa.
"Ok Isa con calma...tu non sei incinta,tu non sei incinta"la sua voce tremava e gli occhi erano pieni di lacrime.
"Un figlio con Christian...Dio no,ti prego"
Estrasse dalla scatola il test e buttò il contenitore nel cestino,vicino alla tazza.
Lo fece, dopodiché lo poggiò sulla lavatrice con il risultato posto all'ingiù.

Passarono cinque minuti,che per Isabella sembravano ore.
Scosse il capo,non ce la faceva a vedere.
"Dai Isa tu sei forte,ce la farai"chiuse gli occhi.
"Uno,due,tre"
Girò il test,i suoi occhi erano ancora chiusi.
Lentamente li aprì,nel piccolo spazio erano presenti due linee.
Era incinta.
Isabella era incinta.
Si accasciò a terra e scoppiò a piangere,con ancora il test fra le mani.

Trovò le forze di alzarsi, buttò il test nel cestino cercando di nasconderlo al meglio.
Poggiò una mano sulla pancia e altri lacrime rigarono le sue guance.
In mente le balenò subito l'idea,che poteva sembrare quella più brutale ma era la più giusta.



𝘛𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘲𝘶𝘪#ᵐⁱᵈᵃDove le storie prendono vita. Scoprilo ora