🌕𝐍𝐎𝐓𝐓𝐄 𝐃𝐀 𝐈𝐍𝐂𝐔𝐁𝐎🌕𝐂.5

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𝓝𝓸𝓽𝓽𝓮 𝓭𝓪 𝓲𝓷𝓬𝓾𝓫𝓸

Al: Ti voglio bene anch'io, May

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Al: Ti voglio bene anch'io, May

La dolcezza con cui ha pronunciato quella frase mi scioglie. È un'arma bella potente contro il mio Vaffanculo che me lo rimangerei volentieri se non mi avesse fatto saltare i nervi.

Detto questo sparisce.
Sento una sensazione di leggerezza, il suo affetto è stato come una medicina, molto meglio di una lametta.

Non dovresti fidarti dei buoni gesti, non sai mai cosa si cela dietro di essi.

Le voci nella mia mente mi martellano, di una realtà che purtroppo mi appartiene e non posso ignorarla. Lei mi tiene con le catene, e nei momenti meno opportuni mi perseguita. Fino a farmi impazzire.

Eppure, non riesco ad odiarlo, non riesco a trovare in lui la mia paura di essere derisa o tanto meno svalutata. Sento ancora quella sensazione di protezione e il suo prufumo alla fragola impregnato nei miei vestiti. Per la prima volta, sono sicura che quel "ti voglio bene" non era una bugia.

Mi avvicino all'armadio sorridente. Quel verme con le corna non è mai stato tanto fastidioso, e come posso io non ricambiare il suo gesto.

Apro le ante dell'armadio e mi appoggio come sempre. Guardo i vestiti pensando a cosa mi sarei potuta mettere. Sono vestita con una tuta bianca e una canotta nera. Magari potrei semplicemente mettere un giacchetto grigio.

Prendo il giacchetto e saltello fino ad entrare in bagno. Mi guardo allo specchio. Ho gli occhi rossi e gonfi.Pazzesco, se esco così va a finire peggio dell'altra volta. Prendo un po' di fondotinta e sistemo le imperfezioni.

Questo basta per non farli parlare. Metto tutto a posto ed esco sempre saltellando, come se un'improvvisa felicità avesse preso a far parte del mio corpo. Mi avvicino al comodino e prendo le cuffiette e il telefono, dopo avrei ascoltato la musica sul divano. Vado davanti alla porta e cerco di aprirla  ma non ci riesco.

Ma che?

Stavolta ci metto più forza del dovuto e sento un botto. Sbarro gli occhi

Ho ucciso qualcuno?

Non riesco a non pensare alla faccia di Alastor spiaccicata alla porta e cerco di trattare una risata. Ma appena esco noto che era Angel. Aveva veramente aspettato tutto questo tempo qui fuori?

An: AHIA CAZZO!

Esplodo

Mi stendo a terra tengo le mani sullo stomaco per le troppe risate stavo letteralmente piangendo.

Angel si massaggia la testa guardandomi male

An: Infame, ridi delle mie disgrazie. Dopo aver passato tutto questo tempo con mis demone della radio sei diventata come lui?

innamorata di un cervo rosso🦌❤️ (Alastor x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora