1. Regno Unito: Ebe Wilkinson

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Erano le quattro del mattino, il sole era ancora basso all'orizzonte, e la camera di Ebe era avvolta nella semioscurità. Lei era sveglia, si era svegliata ripetutamente quella notte, come se sapesse che qualcosa non andava, come se sapesse che la sua vita stesse percambiare. Era un sensazione agghiacciante, come una stretta alla bocca dello stomaco, talmente forte che ti faceva venire la nausea.

Il campanello suonò ripetutamente, cogliendo l'intera famiglia Wilkinson di sorpresa. Si precipitarono di sotto verso la porta, Ebe con una felpa di fortuna, per ripararsi dal freddo.

La madre si diresse verso la porta, lentamente e con cautela, il campanello non la smetteva di suonare, sembrava urgente. La donna si appoggiò allo spioncino della porta. Dall'altra parte vide solo un uomo vestito elegante, sembrava un avvocato, aveva un sorriso gentile e le fossette sulle guance, ma portava gli occhiali da sole. Come se sapesse di essere osservato mostrò un distintivo, sembrava quellodel FBI, quando dall'occhio dell'aquila ci fu un flesh. Come in trans la donna aprì la porta.

-Amelia!-Ribatté il padre, ma ormai l'uomo era dentro.

Quandola porta fu chiusa l'avvocato si verso verso Amelia..

-EbeWilkinson?-

-Sono io, che vuole- Sbottò la diciassettenne facendosi avanti.

-Siprepari, dobbiamo andare.-

-Dove?Cosa? Chi è lei? Mia figlia non se ne va da questa casa senzaspiegazioni.- Disse il padre della ragazza facendosi avanti.

-Eccellente,ma la ragazza non può udire, e le consiglio nemmeno il piccolo,mentre si prepara fornirò a voi tutte le notizie che vi servono, masappiate, non avete scelta, la ragazza se ne andrà con me- Dissel'uomo, accomodandosi al tavolo della cucina e invitando i genitoridella ragazza a fare altrettanto.

-Tornaa letto Rich, Ebe, vatti a preparare.- Disse la madre; la ragazza eraspaesata, ma non aveva scelta. Salì lentamente le scale, tenendo permano Rich, il suo fratellino di otto anni.

-Doveandrai?- Le chiese prima di entrare in camera.

-Nonlo so, ma giuro, tornerò.- Disse, abbracciando il piccolo edirigendosi in bagno.

Ventiminuti dopo scese le scale, indossava pantaloni, maglia e felpa neri,un chiodo, nero, e uno zaino, con all'interno alcuni effettipersonali.

Quandoarrivò nell'ingresso la madre era in lacrime, il padre tentava diconsolarla, mentre l'uomo era in piedi accanto alla porta. Ebe sidiresse verso i genitori e li abbracciò forte.

-Staròbene, tornerò, ve lo prometto.- Poi si alzò e uscì assiemeall'uomo.

ANGOLO AUTRICE

Oilà! Si sono ancora viva. Ecco un altra storiella partorita per caso, 

che ne pensate? Leggibile? Raccapricciante? Se vi va fatemi sapere

qualcosa! Che dire, vi saluto!

Baci

So_Strong

The testDove le storie prendono vita. Scoprilo ora