Sinfonia Acquatica

2

 Sono trascorsi due giorni dal momento in cui i miei sono partiti e mi sono trasferita da Alexander. Quella mattina, quando mi sveglio, non lo trovo nel letto. Decido di alzarmi e indosso la sua camicia che trovo a portata di mano.

Attraverso il corridoio che conduce dalla camera da letto alla cucina, la casa è silenziosa, e le ombre giocano sulle pareti, creando un'atmosfera di solitudine.

Lo trovo ai fornelli, intento a preparare la colazione.

La vista di lui nudo accende una scintilla di eccitazione dentro di me.

Lentamente faccio scivolare la camicia e mi avvicino a lui, aderendo con la parte superiore del mio corpo contro la sua schiena. Con una mano, scivolo delicatamente lungo il suo corpo, sfiorando con tenerezza il pene, mentre le mie curve rimangono premute contro di lui, scatenando un intenso desiderio reciproco.

«Che ne dici se rimandiamo la colazione a dopo?»

Chiede, mentre si gira e appoggia le mani sui miei fianchi.

«Avrei un'idea».

Prendo una fetta di pane tostato dal tavolo e l'appoggio sulla penisola. Successivamente, mi metto in ginocchio e, con la bocca, inizio a coccolare delicatamente la cappella.

Le sue mani iniziano ad accarezzarmi i capelli mentre chiudo la bocca intorno al pene, avviando con movimenti lenti la suzione. Gradualmente, la pressione e il ritmo aumentano, intensificando la sensualità.

Inizia a muoversi vigorosamente nella mia bocca, i suoi gemiti di piacere riempiano l'aria. Appena prima che arriva al piacere, afferro la fetta di pane e il suo sperma si riversa su di essa.

Do un morso al pane, assaporando il delizioso connubio di sapori.

Mi fa accomodare sul tavolo, le sue dita iniziano a giocare delicatamente con la mia intimità.

Nel frattempo, anche lui afferra una fetta di pane, sfiorandola contro le labbra della mia vagina. In breve tempo, i miei fluidi inondano il pane.

Osservo Alexander gustare la fetta prima di penetrarmi.

Le nostre passioni si consumano sul tavolo, raccogliendo il suo seme nel mio utero.