Capitolo 2 - SARA

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Noah era in piedi, davanti a me e mi continuava a fissare.

Le mani iniziarono a sudarmi sempre di più. Non riuscivo a muovermi o a parlare. Mi ero persa nei suoi occhi come succedeva sempre da bambini.

Ero paralizzata e non mi ero neanche accorta che Tiff, aveva lasciato la mia mano e aveva posato la sua sulla mia spalla destra. Era ancora spaventata, ma non aveva idea di chi avesse davanti e avrei voluto che fosse stato così anche per me.

Noah era cresciuto tanto, ma nei suoi occhi vedevo ancora il suo sguardo dolce di quando, da bambino, voleva giocare con me e conservava ancora la sua bellezza naturale.

Il biondo fece due passi verso di me, ma non sembrava avermi riconosciuta.

"Cosa c'è, hai perso la lingua stellina?" la sua voce fece tremare parti dentro di me delle quali non  conoscevo l'esistenza. Era bassa e profonda, completamente diversa rispetto a dieci anni fa. Sulle labbra balenò un sorriso cinico e io mi sentii morire. Devo andarmene da qui.

Presi la mano della mia amica e la trascinava via da quella situazione.

"Che succede? Va tutto bene?" mi domandò preoccupata mentre cercava di tenere il mio passo sempre più veloce.

"Da quando nel Block sono in cinque?"-"Non lo so, ho sentito che si è trasferito da poco. Si sono conosciuti ad una festa ed hanno fatto amicizia, così si è unito al gruppo. Non so neanche come si chiami, ma ha già fatto colpo su molte ragazze, anche se nessuna è durata più di una notte."

Mi fermai per guardarla. Aveva un espressione confusa sul volto, ma io non riuscii a spiegarle quello che stava succedendo. Ero ancora troppo scossa. Voglio andare a casa.

Ripresi a camminare spedita, ma sentii una mano calda stringermi il polso sinistro. La pelle ruvida a contatto con la mia mi fece venire i brividi.

Mi voltai di scatto e un colore blu oceano mi travolse. Noah era davanti a me e mi fissava il polso.

Mi persi ad ammirarlo. Le ciocche dorate gli ricadevano sugli occhi impedendomi di potermici perdere. La sua espressione era confusa e quando abbassai gli occhi anche io capii cosa aveva attirato la sua attenzione.

La sua stellina blu era poggiata vicino alle sue dita che sfioravano la mia pelle e splendeva più del solito grazie alle luci che avevamo intorno.

Ci fissammo per qualche secondo, poi schiuse la bocca come se volesse dire qualcosa, ma non lo fece.

Abbassò di nuovo lo sguardo sul bracciale e istintivamente nascosi il polso dietro la schiena come una bambina.

Noah fece un passo avanti e si abbassò per raggiungere la mia altezza: il suo profumo maschile di menta sembrò fondersi con la mia pelle e il suo viso era talmente vicino al mio che riuscivo a sentire il suo ciuffo biondo sfiorarmi la fronte e il suo fiato caldo vicino alle mie labbra. I suoi occhi scivolarono dai miei alla mia bocca.

Le gambe mi cedevano e sentivo di non avere più il controllo del mio corpo.

"Noah, non perdere tempo con la biondina! Andiamo dobbiamo entrare." disse uno dei suoi amici.

Non volevo che se ne andasse, avrei voluto abbracciarlo e parlare con lui per recuperare tutto il tempo che avevamo perso, ma non fu così.

Noah mi voltò le spalle e iniziò a camminare lasciandomi sola, ma dopo meno di cinque passi si girò per unire un'ultima volta i nostri sguardi.

"Ciao stellina" mimò con le labbra per poi ritornare sui suoi passi e unirsi ai suoi amici.

Il respiro mi si fece irregolare e il battito accelerava sempre di più.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 30 ⏰

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