Uscì incazzata e confusa. Bob mi aveva rimproverata e non vedeva Adiram. Che stava succedendo?
Nel tragitto per andare ai bagni scatenai l'inferno contro Adiram.
"Che cazzo vuoi dalla mia vita? Chi cazzo sei tu? Perché cazzo mi perseguiti? E perché cazzo nessuno ti vede?" gli urlai nel corridoio deserto, tanto nessuno ci avrebbe sentito, era pomeriggio e gli unici che vagavano per la scuola erano quelli in punizione e della palestra. Volevo delle spiegazioni e subito, ero stanca di quella situazione di merda.
"Frena Alice troppi 'cazzi', abbiamo capito che ti piace però fino a ripeterlo così tante volte..." disse il bel ragazzo con un ghigno divertito.
"Sono seria Adiram, rispondimi"
"Mh, d'accordo. Non voglio niente dalla tua vita, sono un fantasma, non ti perseguito e nessuno mi vede perché sono morto. Altre domande Alice?"
"Morto?" ripetei.
"Si 'MORTO' hai presente quando una persona muore? Quando una persona fa caput? Che non respira più? Che è freddo? Che non si muove più? Che è molto morto? Che è-
"Ok, basta così, messaggio ricevuto. So com'è un morto non ho bisogno che me lo descrivi tu, né tanto meno voglio sapere cosa significhi esserlo grazie...ma perché? Cioè...sei...morto? Come? E com'è possibile che ti vedo?"
"Dio mio Luna, che nervi, dobbiamo parlare di questa cosa ora? Non dovevi pisciare?"
"Vorrei riprendere la mia vita con i miei progetti e i miei pensieri senza che tu li prenda e li manda a fanculo grazie. E per la cronaca... SI, MADONNA, DEVO PISCIARE!" e dicendolo corsi verso il bagno piantando Adiram lì."Oddio guardala sta proprio correndo... LUNA SE CORRI COSI' FINIRAI PER CADERE DI FACCIA A TERRA TI AVVERTO...che ragazza bizzarra e interessante"
"NON ME LA TIRARE" gli urlai mentre gli mostravo il mio dito medio con una mano e le corna con quell'altra.
E dopo poco caddi veramente, ma non perché fossi stata io a perdere l'equilibrio, ma perché qualcuno mi si schiantò addosso.
"Ahia! Gesù!" mi massaggiai la testa per l'impatto.
"Ma quanti libri hai dio mio? Vuoi appiccare un falò nella scuola fammi capire?!" urlai, mentre cercavo di alzarmi e accorgendomi di essere ricoperta di libri che probabilmente aveva in mano il tizio.
"Stai zitta puttanella. Che non mi vedi? Dove cazzo corri eh? Oh...Lun- ahm"
"COME PREGO?! Mi hai dato della puttana? Come ti permet- ...... MERIK?! "quando i miei occhi caddero sulla sua figura mi bloccai.
"Scusa Luna" sbiascicò un po' imbarazzato.
"Se fossi al posto tuo gli darei un bel gancio destro nello stomaco per come ti ha chiamata...poi fai tu" Intervenì Adiram.
Merda... rieccolo ad Adiram, Gesù ma perché succedono tutte a me? IO VOGLIO SOLO ANDARE AL CESSO.
"Senti...non fa nulla..." dico incominciando a camminare nella direzione dei bagni con molta urgenza.
"Posso sdebitarmi con una cena?" fu la domanda improvvisa di Merik seduto a terra a raccogliere i libri con un mezzo sorriso tra il dispiaciuto e il divertito.
"Oh si certo. Accetta Alice dai così facciamo felice il Cicciobello pompato per averti chiamato PUTTANA. E già che ci sei ringrazialo per il livido sulla gamba." Si intromise nuovamente Adiram.
Mi guardai la gamba ed effettivamente si stava formando il livido giusto sotto la gonna della divisa della scuola. Merik seguì il mio sguardo e con occhi dispiaciuti cercò di farmi capire che non era sua intenzione.
"Senti bellissima voglio veramente scusarmi..." prese parola all'improvviso
"Mo ci manca solo che si meta a pianger. Dio che scena pietosa. Fra poco giuro che vomito" susseguiva la voce di Adiram dopo quella del ragazzo a terra.
"E va bene...poi vediamo... ciao Merik"
E lui sorridendo mi salutò.
"Non commenterò quello che è appena successo, anche perché lo potrei benissimo scambiare per uno di quei film di merda dove la ragazza sbatte contro il ragazzo e si ritrovano a rialzarsi recuperando ciò che hanno fatto cadere per poi innamorarsi. Solo che c'è qualche differenza orribile, vero Luna?" disse quel bastardo con gli occhi profondi di un demone e con un sorriso a trentadue denti.
"Te lo dico io cosa è diverso: lui mi è finito addosso, non io. Non ci siamo alzati in piedi insieme ma mi sono alzata prima io (anche perché dovevo pisciare). Non l'ho aiutato a recuperare la roba. Mi ha fatto un livido enorme sulla gamba e per concludere, mi ha chiamata puttana"
"Appunto Alice"
"E smettila di chiamarmi Alice, mi chiamo Luna"
"Va bene...Alice"
Alzo gli occhi al cielo e vado al bagno. Quando esco non vedo più nessuno. GRAZIE A DIO LA PACE. Non c'è Adiram, non c'è Merik. MADONNA. COME. SONO. FELICE.
Torno in classe più felice. Apro la porta e...
"LUNA TUTTO STO TEMPO? LO HAI COSTRUITO TU IL BAGNO?"
"No...mi scusi"
"Ma vedi te questa. Non posso distogliere lo sguardo che come marmocchi se ne scappano di qua e di là"
MI HA DATO DELLA MARMOCCHIA? Stai calma Luna....controllati...giuro che vorrei lanciargli il banco addosso.
"Stressata?" Mi giro di scatto alla mia destra
"Ancora tu?" Ma avrò un po' di pace?"
"Non chiamarmi se ti servo allora ciao." E dicendo questo se ne va. Questo ragazzo è strano non lo capisco sinceramente. Però la sua compagnia era odiosa dopo un po' sembra un bimbo... Non ce la posso fare veramente. PERCHÉ CAPITANO TUTTE A ME EH?!
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Diversa
RomanceLuna è una ragazza di 16 anni con problemi di rabbia. Viene considerata da molti strana. Non ha una famiglia come le altre e all' età di cinque anni ebbe un grave incidente, per colpa di quest'ultimo viene seguita da un dottore di nome Christian. U...