Capitolo 2- Gelato

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"LUNAAAA....HEY!!!"
"Hey Amber scusa stavo con le cuffiette non ti avevo sentita"
"SONO TRE ORE CHE TI CHIAMO DA LAGGIÙ IO TI AMMAZZO... SEI... AAHH..." Dice la mia amica gesticolando e trattenendosi dal picchiarmi.
"Sono fantastica lo so" le strappo un sorriso e anche un calcio che mi fa sussultare dal dolore.
"Ai...." Le faccio il broncio e lei si mette a ridere. Vedo la faccia della mia amica cambiare subito espressione dal sorridere a una smorfia di disgusto misto rabbia, e capisco subito chi ho dietro di me.
"Ragazze guardate chi si vede" sento dire alle mie spalle in modo così acuto e fastidioso da farmi vomitare.
" Ma ciao Luna che piacere rivederti, dopo queste splendide vacanze alle Maldive che ho fatto sono stata benissimo, tu dove sei andata? Immagino da nessuna parte, mi è mancato guardarti e provare l'ebbrezzo e l'odio tutto in una volta sola " continua Kimberly con una risata fastidiosa mentre io continuavo a darle le spalle.
" Aww ma che carina... lo so, solo io riesco a farti sentire così bene, mi sei mancata molto anche tu comunque, sai quanto? Quanto la voglia di essere qui a scuola... nessuna in pratica" dico rivolgendole un sorriso forzato mentre mi giravo verso di lei per lanciare un'occhiataccia a lei e alle sue galline.
Mi guarda indignata e cambia discorso:
" Come sta il tuo caro nonno eh? Ho saputo che è successa la fine del mondo in casa tua, tutti a prepararsi per la festicciola di morte" E detto ciò le ragazze che aveva al fianco si misero a ridere.
"Invece di sentire certe cose su di me perché non vedi cosa succede nella tua di casa Kimberly?" Risposi mostrandole i denti come uno squalo.
"Cosa vorresti dire?"
"Ieri mattina ho incontrato tuo nonno insieme a tua madre, o dovrei dire più precisamente, che ho visto tua madre che lo inseguiva urlandogli di smetterla di spendere soldi a poker altrimenti sareste stati poveri, e minacciandolo a morte difronte al supermercato....poverino chissà che imbarazzo....ah già ha urlato anche che tu ti sei messa a fumare canne vicino ai secchi della monnezza per non essere scoperta, mio dio che scalpore per lei...povera, una donna ricca come lei che vede certe cose la danno ai pazzi a quanto pare."
"C-cosa?"
Le volto le spalle e iniziai a camminare, lasciando le galline insieme alla loro regina con gli occhi spalancati pieni di rabbia e shock, e la mia amica con un ghigno malefico che mi seguiva con lo sguardo. Le sta bene.
" Ci vediamo dopo Amber"
" A dopo Lily"

***

Le lezioni finalmente sono tutte finite, non sono stata abbastanza attenta in classe, le presentazioni dei nuovi programmi scolastici e il parlare delle vacanze mi annoiava perciò preferivo guardare la finestra. Non riuscivo a non pensare a quello che era successo al cimitero. Ora che ci rifletto...il bambino...l'ho già visto da qualche parte....ma dove? BASTA devo smetterla di pensarci è da tutta la mattina che lo faccio, ho così tanta voglia di gelato. Riesco a recuperare un po' di forze avviandomi per il bar più vicino per comprarlo, metto la musica nelle cuffiette e parto.
"Madonna che sfiga e' chiuso.... vabbè lo prenderò direttamente al bar vicino casa"
Continuai la mia passeggiata tranquilla. Mi piaceva così tanto camminare all' aria aperta soprattutto quando c'era quel venticello fresco che ti accarezzava la pelle. Vidi da lontano il bar e iniziai a velocizzare il passo, spero che per quell' orario non doveva chiudere, quindi era meglio sbrigarsi.

Il bar era piccolino. La porta era di un verde scuro intenso con vetro e sopra c'era attaccato un grazioso campanellino dal suono forte. Dal vetro esterno si poteva vedere che era un luogo accogliente e familiare. Quando sono entrata ero stata investita da un' aroma intenso di caffè e dolci sfornati. Al centro del locale trovai un ampio bancone dei gelati con una vasta quantità di gusti differenti.....DIO IL PARADISO, ma perché non vivo direttamente qui? AHH CHE BELLEZZA. Oddio ci sono proprio tutti i gusti del mondo probabilmente, ma qua ti sono?!Contiamoli...alloraaa 1,2,3-
"Buongiorno signorina cosa vuole?"
7,8,9-
"Hey? Salve."
"CHE BELLO AVETE 25 GUSTI DI GELATO....CHE COSA MERAVIGLIOSAAAA"
" Ahm...Si" solo a quelle parole mi accorsi della sua presenza. Era un ragazzo bello...ma che dico... era un figo. Aveva capelli biondi scompigliati con due occhi marroni misto verdi sorridenti. Indossava un camice nero che mostrava il suo corpo in forma e mi mostrava un sorriso divertito.
"Oddio che maleducata buongiorno mi scusi...è che ero presa ad ammirare questo posto.... paradisiaco" sorrisi così tanto per l' imbarazzo che lui scoppiò a ridere, mi avvampai di colpo. Sentivo le guance bruciare.
"Allora cosa posso dare a una ragazza carina come te?"
Pensa che io sia carina? Aspetta ma ci sta provando?E mi ha detto che sono carina? Impossibile.
" Dio per dire così hai bisogno veramente di un buon oculista e un paio di occhiali, però grazie comunque"
"Sei divertente e interessante bellissima... allora come ti chiami e che gelato vuoi?"
"Mi chiamo Luna e vorrei tantissimo pistacchio, pino pinguino e oreo"Li avrei scelti tutti in realtà ma non credo che riuscirei a mangiarli.
" Wow...il nome Luna è azzeccatissimo per te risplendi tanto"
E mentre lo diceva mi fissava, il suo sguardo era ipnotizzante mi ci sarei potuta perdere.... però...VOLEVO IL MIO GELATO! AVEVO FAME CAVOLO se continuava a fissarmi così non lo avrei mangiato più.
Distolsi lo sguardo dai suoi occhi e lui iniziò a prepararmi il gelato.
"Ecco a lei Luna"
"Grazie...e tu? Come ti chiami?"
" Merikh...strano come nome lo so " e dicendo questo mi fece un sorriso un po' imbarazzato che lo rendeva più carino.
"Ah beh lo dici come se invece Luna fosse un nome che si sente tutti i giorni"
Ci guardammo e scoppiammo a ridere. Lo pagai, lo salutai e poi me ne andai fiera con il mio gelato verso casa. Mentre camminai vidi da lontano nel parco del cimitero una figura nera, a terra, con le gambe incrociate che mi fissava. Strinsi un po' gli occhi e provai a vedere cos'era a debita distanza. Era una persona e stava leggendo un libro. La mia maledetta curiosità che si fa sentire nei casi meno opportuni,come sempre, mi fa avvicinare alla persona dapprima sconosciuta ma dopo un po' capì che era quel bambino che avevo visto al cimitero.
Provai ad avvicinarmi quando vidi correre verso di me il ragazzo più grande che era al fianco del più piccolo la prima volta. Correva...e stava correndo verso la mia direzione e sbracciando anche. Mi stava salutando? . Lo salutai anche io e faci il giro attraversando la strada per andare verso di lui.
"FERMATI NON ANDARE LÌ, NON ATTRAVERSARE!" Lo sentì gridare e quando mi girai verso la sua voce capì perché quelle parole.

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