Fa tutto schifo.
La vita fa schifo.
Sono qui con un temporale di merda che bagna i miei capelli appena lavati. Cazzo, e pensare che io ci avevo anche speso del tempo nel farli. Non mi è mai importato nulla del mio aspetto però almeno oggi volevo essere presentabile. È appena finito il funerale di mio nonno. Morto per vecchiaia fortunatamente, aveva una certa età, però avevo un legame particolare con lui. Volevo veramente essere carina quel giorno, e invece, anche questa volta mi è andata male. Mi sono messa il vestito che gli piaceva tanto, quello nero con lo spacco e aperto sulla schiena. Ma adesso il bordo dello spacco è fradicio e lungo la mia schiena scorrono piccole goccioline che mi provocano un leggero solletico. Nonostante tutto non mi muovo, resto lì, immobile, a fissare la tomba di nonno con nostalgia dei vecchi tempi facendomi cullare dal rumore della pioggia e l'odore nauseabondo dell'erba bagnata. Un rumore di passi mi fa capire che non sono sola e alzo controvoglia gli occhi dalla lapide per incontrare il dolce viso di mia madre rovinato da delle grosse occhiaie, segno che aveva pianto tanto senza farsi vedere infatti, con un mezzo sorriso mi disse:
" tesoro dai torniamo a casa".
Senza risponderle sollevai gli occhi da lei per riporre di nuovo lo sguardo sulla lapide. "Ti manca un sacco vero? Mancherà a tutti. Dobbiamo essere forti per lui.... soprattutto per la nonna....."
Questa volta non la guardai mi limitai a continuare a guardare la lapide senza proferire parola. Sapevo benissimo che quelle parole non servivano per dar forza a me quanto per se stessa. Si vedeva quanto fosse distrutta per il nonno, eppure, io non riuscivo a piangere, non ce la facevo....non ero tanto distrutta quanto lei.
" Ti aspetto alla macchina.... Ok?"
Aveva capito che non mi andava di parlare perciò non si mise a discutere di altro e fece per andarsene.
" Mamma..."
" Si tesoro?"
" Tu....conosci quel bambino e quel ragazzo? È da un po' che ci guardano."
Ci fissavano. Non li avevo notati subito, ma quando mia madre mi disse che mi aspettava alla macchina io alzai per sbaglio lo sguardo e li vidi. Il bambino non poteva avere più di cinque anni mentre il ragazzo penso che avesse la mia età.
" Chi? Io non vedo nessuno"
Non li vedeva? Erano lì si vedevano benissimo.
" Vabbè prendo la macchina, per favore vieni subito altrimenti ti ammali"
Non ci pensai più di tanto e come sentii i passi di mia madre pian piano sparire iniziai a camminare a passo svelto involontariamente verso di loro che pian piano iniziavano a sgranare gli occhi, e quando gli arrivai davanti gli dissi:
"Sapete che è maleducazione fissare la gente?".
Il ragazzo mi guardo pietrificato. Aprì la bocca senza dire nulla e la richiuse all'istante. Il bambino invece mi fissava in modo inquietante.
"Allora...?"
" T-tu......" balbettò il ragazzo. Aveva un colore degli occhi bellissimo e i capelli asciutti sotto la pioggia?
" Io cosa?" Sbottai.
"Tu.... Riesci a vedermi.....come fai? Com'è possibile?".
"Senti non sono in vena di scherzare. Notizia fantastica, wow ti vedo, ho un paio di occhi incredibile.....dimmi un po' hai voglia di prendermi per il culo? Chi sei e perché mi guardi così?"
Dovevo stare calma, ero solo agitata, quel bambino era terrorizzato e il ragazzo era letteralmente scioccato, il mio umore non aiutava, forse avevano bisogno di aiuto.
" Ok sentite scusatemi è che....di solito non faccio così sono solo... ah che importa. State bene? Avete bisogno di un passaggio? I vostri genitori dove sono?" Provai a chiedergli gentilmente.
" Tu mi vedi?"
" Si ti vedo e quindi?" Mi stavo irritando di nuovo.
"Ma io son-"
" LALY SBRIGATI A SALIRE"
La voce di mia mamma e il suono del clacson della sua macchina si sentirono per tutto il cimitero fondendosi al rumore della pioggia che cominció a scendere più forte di prima, facendomi sobbalzare e staccare gli occhi dai ragazzi.
"MAMMA ASPETTA STO PARLANDO CON-"
Mi si mozzo il respiro quando indicai il bambino piccolo e il grande che ormai non erano più di fianco a me.
"A-arrivo..." Riuscì a dire solo questo.
Mi incamminai verso l'auto e per il breve viaggio non proferii parola.La casa non era molto distante dal cimitero quindi non mi annoiai. Cercavo di ricostruire quello che era successo....qualcosa non andava. Non avrei mai immaginato che quello sarebbe stato l'inizio di tutto.***
Sentii la porta di casa a sbattere troppo forte. Eppure non e' che ci avessi messa chissà quale forza. Mia madre ed io eravamo appena tornate a casa, ed io avevo urgentemente bisogno di una doccia. Le mie scarpe erano ricolme di acqua mentre il mio vestito e i miei capelli facevano scivolare piccole gocce.
"Cazzo c'è così acqua dentro ste' scarpe che ci posso mettere addirittura due paperelle"
"Mi sembra abbastanza palese visto che sei rimasta come una mummia sotto questo temporale...cerca di non bagnare il pavimento per cortesia" mi ricorda mia madre. Nell' aria si sentiva un grande odore di pulito Avrà sicuramente lavato il pavimento e la casa per non pensare, come le è di solito fare. La prima cosa che faccio e' infilarmi nella doccia e farmi cullare dal suono dell'acqua che scorre, e immergermi con tutti i polmoni in quel buonissimo bagnoschiuma di muschio bianco. Lo scorrere dell'acqua tiepida sul mio corpo e'qualcosa di meraviglioso, sembra che i problemi e i pensieri scivolino via sempre insieme alla schiuma. Esco dalla doccia più sollevata, pulita e finalmente rilassata. Ormai la pioggia ha finito di cadere e lascia spazio a un vento leggero e gradevole trasportando con se un intenso odore di piante bagnate. Sono le 10 di sera e io ne approfitto per stare sul letto con una cioccolata calda e un bel film.Scusate a tutti non mi sono ancora presentata, mi chiamo Luna per molti Luly ma mamma mi chiama sempre terremoto splendente. Vivo con mia madre Allison a New York, ho 17 anni e faccio il 3 superiore, amo la musica, disegnare, leggere e odio l'umanità compreso il contatto umano. Vengo seguita da Christian, un dottore, non so il perché, mia madre non mi ha mai spiegato nulla, si ,sono stata vittima di un incidente all'età di cinque anni ma ora sto bene, però mia madre continua a darmi medicine, e una volta alla settimana vado nella sua clinica. Devo dire la verità, lui e' veramente un bel ragazzo ed è come se fosse il mio fratello maggiore o mio padre. Mi da consigli utili e mi aiuta a risolvere certi problemi con la scuola. Ho dei problemi di rabbia e continuamente ho l'impulso di picchiare o uccidere chi ho difronte. Vi posso giurare che non ho mai ucciso nessuno....a parte nella mia testa. Non prendo ottimi voti, ma comunque sia provo ad avere una media stabile e che mi permetta di passare l'anno. Non sono perfetta,ecco tutto, e sono apatica a morte ma riesco sempre a fingere con un sorriso. Non sono come le altre ragazze. Non ho social, non ho unghie,non indosso quasi mai tacchi o vestiti scollati con gonne, non mi trucco chissà quanto, uso solo il mascara, indosso indumenti più grandi di me, leggo una quantità esagerata di libri , amo i film horror e giocare alla play...in poche parole sono "strana" come dicono tutti.
La cioccolata mi rilassa tantissimo, e un film horror mi aiuta a non pensare a niente se non allo stare attenta a non saltare in aria prendendomi in pieno un jumpscare, quindi è una mano santa quello che sto facendo anche se, a malincuore, dopo il film devo spegnere questo momento magico perché altrimenti domani col cavolo che mi riesco ad alzare dal letto. Devo andare a scuola, è il primo giorno e già non mi stanno molto simpatici, poi ci vado senza aver dormito bene...meglio di no.
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Diversa
RomanceLuna è una ragazza di 16 anni con problemi di rabbia. Viene considerata da molti strana. Non ha una famiglia come le altre e all' età di cinque anni ebbe un grave incidente, per colpa di quest'ultimo viene seguita da un dottore di nome Christian. U...