Questa è la mia storia.
Se non credete nell'amore e nella reincarnazione, vi prego di
non continuare a leggere questo racconto.
Da dove posso cominciare? Vediamo...
Partiamo dal principio.
Era inverno inoltrato, precisamente il 17 novembre 2014.
Trovo divertente il fatto che la mia avventura sia iniziata di
lunedì pomeriggio; dico così perché è la giornata che odio di più della settimana: anche se mi sforzo di non avere un brutto umore, non riesco mai nel mio intento quando si tratta di lunedì. Il motivo potrebbe essere perché realizzo che il weekend è finito e che sta per iniziare una nuova settimana scolastica, dove tutti i doveri si fanno più pesanti e si dimentica ben presto la leggerezza d'animo che ci ha accompagnato nei giorni precedenti.
Abolirei volentieri questo giorno. Al prefisso "lun" associo parole come lunatica, lunghezza (riferito a una lunga giornata o a un qualcosa che ci ruba troppo tempo rispetto al dovuto), e forse, potrei collegarvi anche la parola luna; astro che ha influenzato molto la mia storia. Ora che ci penso, forse è proprio per questo motivo che il mio percorso è iniziato questo giorno.
Come la luna risplende grazie alla luce riflessa del sole, anche io ho fatto fatica a incontrare.
Quel lunedì di cui sto parlando, come avrete intuito, non fu simile agli altri. Come il primo giorno che dà vita alla nuova settimana, alla stessa maniera incominciò la mia esistenza, quella vera.
Ad un tratto guardai l'ora sul cellulare: le 16:56.
Mi trovavo, come al solito, sul bus che mi avrebbe riportata finalmente a casa dopo un'intensa giornata trascorsa tra i banchi di scuola.
Ricordo che quel giorno mi sentivo davvero stanca, era una di quelle tipiche giornate casa-scuola, scuola-casa, in cui ti alzi il mattino in fretta, infili la prima cosa accettabile che trovi, ti trucchi il giusto per non sembrare un orco e poi sempre di corsa (nel mio caso correndo) ti catapulti alla fermata sperando di riuscire a prendere l'autobus.
Insomma, uno di quei giorni monotoni dai quali non ti aspetteresti nulla di eccezionale o imprevedibile.
Come al solito, al fine di riuscire a sopportare le mille voci fastidiose degli scolari, decisi di ascoltare della musica, così selezionai il primo brano casuale della mia playlist e Do I Wanna Know? degli Arctic Monkeys iniziò a dare una melodia a quella giornata ormai quasi finita.
Mi guardai intorno.
Il bus era pieno come sempre e non c'era nemmeno un posto a sedere. Solita fortuna, pensai con un sospiro sarcastico.
Improvvisamente si aprì la porta e alcuni passeggeri scesero ad una fermata, mentre io cominciai a guardarmi intorno alla ricerca di un posto dove sedermi. Il mio sguardo, però, fu subito catturato dalla visione di un ragazzo.
Era di una tale bellezza da interrompere il respiro e annebbiare ogni pensiero. Stava guardando fuori dal finestrino, forse la pioggia che cadeva, forse pensava ai fatti suoi o magari semplicemente ascoltava della musica, dato che aveva le cuffiette nelle orecchie.I capelli d'oro gli ricadevano dolcemente sulla fronte, gli occhi azzurri erano assorti e sprigionavano un qualcosa che mi sembrava di conoscere.
Era una sfumatura del suo sguardo che la mia mente (ri)conosceva, come quando entri in un negozio di spezie e senti un profumo familiare che in quel momento non colleghi a cosa si riferisce, ma poi capisci che quella spezia ti è nota perché è formata da un insieme di sapori che il tuo palato e il tuo olfatto già conoscono, solo non in quella modalità; ha semplicemente assunto una forma diversa, o meglio una sostanza differente, con un nome, un colore e un aspetto diversi. Però ciò da cui è formata ti è noto.
È complicato riuscire a spiegare a parole questo concetto, perché anche per me è difficile da comprendere. Ciò che muta di forma può conservare la stessa sostanza a te nota. D'altronde, cos'è un nome se una semplice parola? Alla fine, se ci pensiamo bene, ogni cosa sulla terra si chiama nella stessa maniera per quel determinato popolo (ovviamente rispettando le rispettive lingue), ma il significato vero e proprio lo attribuisce ogni soggetto con la propria interpretazione di vita.
Mi spiego meglio: la parola stella la associamo in genere a un corpo celeste luminoso che possiamo vedere di notte, ma per ogni persona può assumere un significato diverso, personale; può significare speranza, il ricordo di una tendata tra amici, una persona cara che non c'è più, un determinato sentimento e così via.
Insomma, torniamo a quel momento. Ero ancora assorta nei miei pensieri e probabilmente lo stavo fissando come una stalker pazza, quando lui di colpo girò lentamente il volto verso di me e i nostri occhi si sfiorarono con delicatezza.
Mi irrigidii. Non me l'aspettavo, non volevo essere scoperta mentre lo stavo guardando in quella maniera! Di solito sono la prima che odia essere fissata dalle persone, ma in quel momento mi risultava molto difficile distogliere lo sguardo, come quando vedi il mare dopo tanto tempo e ti perdi nell'osservare le onde e i loro movimenti e quelle immagini diventano un tutt'uno con la tua iride.Quegli occhi.
Il mio cuore ricordava qualcosa, ma la mia mente non riusciva
a tradurre quella percezione.
Cosa diamine era successo?
Non ho idea se passarono dei minuti o dei semplici secondi, so
solo che ogni singola parte del mio corpo in quel lasso di tempo era immobile e ugualmente in estasi; provai un'emozione troppo forte da riuscire a descrivere con delle semplici parole. Non penso neppure che nella lingua italiana esistano. Potrei paragonare la sensazione a quella che si prova quando si ritrova qualcosa di prezioso perduto da tanto tempo, come un oggetto o un amico importante.
Di colpo il mio cervello si connesse.
Lui era perfino sceso dal bus e io, da quanto ero imbambolata, non me ne ero nemmeno resa conto.
Era fermo lì, inerme e immobile anche lui nel fissarmi. I nostri sguardi rimasero intrecciati anche quando il bus ripartì.
Nessuno mi aveva toccata così forte con un semplice sguardo. Ciò che successe fu qualcosa di intellegibile, che più cercavo di comprendere, più la mia mente si incasinava.
Ci tengo a precisare che sono una ragazza di sedici anni, una che ha già avuto una storia, non una sfigatella che appena vede un ragazzo figo che la fissa se ne innamora.
Non so nemmeno se al mondo c'è qualcuno che possa comprendermi davvero al cento per cento.
Che sia "amore a prima vista"?
Io non credo.
I suoi occhi non mi erano nuovi, avevano un qualcosa di familiare e vi assicuro che non l'avevo mai incontrato prima.
Dovevo assolutamente scoprire chi era, avevo bisogno di sapere se anche lui aveva provato la stessa cosa o se all'improvviso ero
diventata pazza.
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1 capitolo- ʟ'ᴀᴍᴏʀᴇ ᴇᴛᴇʀɴᴏ ᴇsɪsᴛᴇ?
Chick-Litℬ𝑒𝒽 𝒾𝑜 𝒹𝒾𝒸𝑜 𝒹𝒾 𝓈ì. 𝒪𝓇𝒶 𝓋𝒾 𝒶𝓁𝓁𝑒𝑔𝑜 𝒾𝓁 𝓅𝓇𝒾𝓂𝑜 𝒸𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 𝒹𝑒𝓁 𝓂𝒾𝑜 𝓇𝑜𝓂𝒶𝓃𝓏𝑜 OLTRE LA COSTELLAZIONE D'ORO. 𝒟𝒾 𝒸𝑜𝓈𝒶 𝓅𝒶𝓇𝓁𝒶? 𝒟𝒾 𝒹𝓊𝑒 𝓅𝑒𝓇𝓈𝑜𝓃𝑒 𝒸𝒽𝑒 𝓈'𝒾𝓃𝒸𝑜𝓃𝓉𝓇𝒶𝓃𝑜 𝒸𝒶𝓈𝓊𝒶𝓁𝓂𝑒𝓃...