~ Capitolo 1 - Tra le ombre e il sarcasmo ~
Lucifero 🍎:
Mi sveglio leggermente intontito. Con calma, mi alzo e indosso le ciabatte, facendo attenzione a non inciampare. Mi trascino in cucina e bevo un sorso di caffè, cercando di scuotermi dal torpore. Il pensiero che mi ronzava in testa era chiaro: dovevo restare sveglio, oggi non potevo permettermi di cedere alla stanchezza.
Torno nella mia stanza e mi butto sul letto, come un sacco di sabbia. Rimango lì, immobile, gli occhi fissi sul soffitto, perdendomi nel vuoto. Ero intrappolato nei miei pensieri, nel mio malessere, nella mia solitudine. La depressione mi sovrastava come un'ombra, avvolgendomi lentamente. Mi sentivo come se stessi affondando in un mare scuro. Provavo a lottare, a risalire, ma qualcosa mi trattiene, un peso invisibile, il mio passato che continua a tirarmi giù. Non c'è via d'uscita, o almeno non la vedo.
In quel momento, il suono della mia suoneria squarcia il silenzio. Sobbalzo, tirando il telefono verso di me senza nemmeno guardare chi fosse. Rispondo, la voce ancora immersa nella nebbia dei miei pensieri.
C: "Ehi, papà, ciao... mi stavo chiedendo..."
L: "CHARLIE! Che succede, perché mi hai chiamato??"
La sorpresa è palpabile, e la domanda mi esce quasi senza pensarci. Non me lo aspettavo. Pensavo fosse uno dei soliti rompiscatole, magari quel pazzo di Satana, che non fa altro che chiamarmi per parlare di peccati e dannazioni, una vera seccatura.
C: "Senti... non è che verresti a stare un po' all'hotel? Mi farebbe davvero piacere, sai..."
L: "SI! Cioè, voglio dire... certo, ciccina, arrivo subito!"
C: "DAVVERO?! AAAAAH GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!"
E con un entusiasmo che mi scuote, Charlie riattacca. Sento il cuore battere più forte. Mi alzo in fretta, mi precipito verso la valigia, canticchiando sotto voce "Mia figlia vuole vedermi!".
Vado alla porta d'ingresso, ma poi un pensiero mi ferma: "No, forse è meglio che non esca... se faccio così, finirò per incrociare qualche faccia da cazzo di peccatore". Mi fermo a riflettere, poi decido di agire, o meglio, di teletrasportarmi.
Busso. E chi mi apre?
Al: "Oh, ma guarda chi si rivede... Sua Maestà Lucifero! Un vero piacere."
Lo guardo storto, un misto di incredulità e fastidio, poi, senza pensarci troppo, lo mando gentilmente a quel paese.
L: "CHARLIE!!"
Corro verso Charlie e la abbraccio con forza, lei mi ricambia immediatamente.
C: "PAPÀ!"
Alastor, da parte sua, sembra abbastanza irritato anche se continua a mantenere quel suo sorriso inquietante.
An: "Salve, signor Lucifero."
L: "Ciao, Angel."
In quel momento, sentiamo un urlo provenire dal salotto. Husk è seduto sul divano, completamente assorto nella TV.
C: "Tutto bene, Husk?"
H: "Neanche per sogno! Stanno preparando un nuovo sterminio..."
Al: "Un po' di sano divertimento e sangue, come sempre!"
N: "SANGUE! MUAHAHAHAHA!"
Li guardo esultare mentre parlano di sangue e violenza, e non riesco a trattenermi dal commentare con una battuta per stuzzicare Alastor.
L: "Ma guarda un po’, mi tocca convivere con un pazzo."
Al: "Ah, mio sire, io non sono pazzo. Ha mai sentito parlare di cannibalismo?"
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~RadioApple~📻🍎[IN REVISIONE]
FanfictionLucifero si ritrova catapultato in una situazione che sfida sia la sua pazienza che il suo orgoglio. La sua giornata inizia con una velata malinconia e un senso di solitudine, ma viene improvvisamente scossa dalla telefonata di sua figlia Charlie, c...