~ Capitolo 5 - Un' ombra impicciona ~
Lucifero 🍎:
Non riesco a dormire…
"Che ore sono?"
Accesi il telefono per controllare l’ora. Quattro del mattino. Possibile che sia rimasto sveglio così tanto? Mi girai verso Alastor, che dormiva profondamente accanto a me. Il suo volto era rilassato, un’immagine insolita per lui.
Cercai di alzarmi dal letto, ma appena misi piede a terra una gamba intorpidita mi tradì, facendomi cadere.
L: "Accidenti…"
imprecai sottovoce, cercando di non svegliarlo. Mi rialzai lentamente, sedendomi di nuovo sul letto per aspettare che la sensazione alla gamba tornasse normale.
All’improvviso ebbi la sensazione di essere osservato. Istintivamente, mi voltai verso Alastor. Dormiva ancora.
La sensazione, però, non svanì. Qualcosa si muoveva sotto i miei piedi. Abbassai lo sguardo e vidi un'ombra, simile a lui, che mi salutò con un gesto giocoso, come se nulla fosse.
L’ombra si arrampicò sul letto con un sorriso compiaciuto, poi si spostò verso il muro, facendomi cenno di seguirla.
Curioso, la seguii.
Mi fermai quando notai la mia ombra accanto a quella di Alastor, che continuava a dormire ignaro.
L’ombra di Alastor si avvicinò e diede un bacio leggero alla mia ombra.
Sentii il calore salirmi alle guance.
L: "…Oh."
Alastor si svegliò di colpo. L’ombra, vedendolo, si immobilizzò, come un bambino colto sul fatto.
A: "Ci risiamo…"
sbuffò Alastor, con un tono tra il divertito e l'infastidito.
A: "Torna immediatamente qui."
L’ombra obbedì, riunendosi a lui in un lampo e seguendone i movimenti.
A:"Scusalo"
disse Alastor con un sorriso stanco.
A: "Ultimamente non mi ascolta."
L: "Non fa niente.."
risposi, evitando il suo sguardo.Si distese nuovamente, rimettendosi comodo.Il silenzio nella stanza divenne quasi soffocante. Per spezzarlo, decisi di provocarlo un po’.
L: "Sai, la tua ombra è molto più gentile di te."
A:"Grazie del complimento, caro,"
rispose senza scomporsi. Lo guardai con sarcasmo. Non l’avevo scalfito nemmeno un po’. Sbuffai e mi avviai verso la porta, ma appena misi piede fuori dalla stanza me lo ritrovai dietro.
A: "Dove vai?"
Sussultai.
L: "Sei impazzito? Non puoi spuntare dal nulla così!"
A: "Le mie più sincere scuse, maestà"
rispose con un inchino esagerato. Mi sistemai distrattamente le maniche del pigiama, lanciandogli un’occhiataccia.
L: "..Non chiamarmi in questo modo"
A: "Lucifero."
L: "Adesso va meglio."
Con un sospiro uscii dalla stanza, dirigendomi in cucina.
Presi la mia tazza preferita e iniziai a rovistare tra sportelli vari, cercando una bustina di camomilla. "Almeno provo a riposare un po'"
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~RadioApple~📻🍎[IN REVISIONE]
FanfictionLucifero si ritrova catapultato in una situazione che sfida sia la sua pazienza che il suo orgoglio. La sua giornata inizia con una velata malinconia e un senso di solitudine, ma viene improvvisamente scossa dalla telefonata di sua figlia Charlie, c...