1º L'alfa

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Il villaggio è ormai pronto per il ballo della luna d'inverno, peccato non si possa dire lo stesso del branco. Tutti i lupi, compreso il nostro alfa, sono irrequieti per l'arrivo nel nostro territorio del lupo originale Fenrir col suo branco al seguito.
Il nostro alfa è un lupo centenario e in quanto tale ha già affrontato diverse situazioni anguste in vita sua perciò vederlo così agitato è già strano di suo, in più le sue emozioni, come quelle di qualsiasi alfa, si riversano come un fiume in piena sui suoi lupi.
A differenza di tutti gli altri io mi sento serena, non sono in preda al panico per il suo arrivo, sebbene sia consapevole che dovrei essere agitata ancor più degli altri.
Per la prima volta dalla mia nascita il ballo della luna d'inverno si sarebbe tenuto nel nostro territorio e per la prima volta ne avrei preso parte anch'io.
« Penso che questo ballo sarà molto fortunato per te. É da sempre risaputo che se il primo ballo di una lupa si tiene nel suo territorio troverà il suo compagno. »
Mi giro verso le scale che ho appena sceso a guardare l'imponente figura di mio padre in piedi sulla cima.
« Hai pensato che magari a me non interessi trovare il mio compagno? A me il ballo interessa solo perché é un'esperienza che tutti i lupi adolescenti devono fare. »
Mio padre comincia a scendere lentamente le scale fino a fermarsi di fronte a me. Alza il suo sguardo glaciale sul mio e i suoi occhi azzurri, molto più freddi dei miei, mi incutono la solita dose di soggezione.
« Parli così solo perché non immagini minimamente che cosa significhi trovare il proprio compagno. Non immagini che cosa ti si scatena dentro. »
Il tono di voce è profondo e calmo ma l'alfa che era è ancora dentro di lui nascosto poco sotto la sua pelle così spontaneamente abbasso gli occhi verso il pavimento.
« Ma non ti preoccupare entro domani sera saprai di cosa sto parlando e ringrazierai di non dover aspettare per anni e anni com'é toccato a molti altri prima di te. »
Ho ancora lo sguardo basso mentre mi cammina di fianco entrando in cucina e sedendosi a tavola per fare colazione.
Lo seguo ed entro a mia volta in cucina sedendomi al suo fianco.
« E poi lo sai io ho già Axew al mio fianco. Per tutti noi non siamo compagni ma qualcosa siamo. »
Lo sento sbuffare e quando mi giro a guardarlo lo vedo roteare gli occhi al cielo prima di posare uno sguardo di rimprovero sulla mia figura.
« Te l'ho già spiegato un milione di volte, voi due non siete stati scelti e legati dalla luna perciò che ti piaccia o no voi due non siete e non sarete mai compagni!»
« Domani sera lo vedremo »
Sbuffa nuovamente e si porta una mano sugli occhi.
Lascio perdere l'idea della colazione e mi alzo andando verso la porta di casa mentre alle mie spalle sento mio padre chiamarmi a gran voce ma lo ignoro di sana pianta.
Una volta uscita fuori e chiusa la porta alle mie spalle rischiamo la mia lupa e comincio a correre attraversando le case del villaggio.
Passata l'ultima casa del villaggio mi tuffo fra gli alberi del bosco in direzione est.
I miei passi affondano nella candida neve bianca come il mio pelo e rendono la mia corsa più lenta e goffa. La mia lupa non è mai spiccata per dimensioni o grazia sono sempre spiccata per la mia velocità che però diventa al di sotto della media quando la neve è così alta.
Agli odori del bosco che sento da quando mi sono trasformata si aggiunge lontano l'odore dell'acqua segno che comincio ad avvicinarmi al fiume che divide a metà tutta la foresta.
Inizio a sentire il fruscio dell'acqua che scorre e dopo poco vedo il fiume e il lupo Axew ad aspettarmi sulla sponda.
" Un giorno riuscirai a spiegarmi come puoi essere sempre e comunque in ritardo. "
Non ha tardato ad accorgersi della mia presenza.
" Riusciresti ad essere in ritardo anche se l'appuntamento fosse a casa tua. "
A passo lento mi avvicino a lui e mi sdraio al suo fianco mentre per la testa mi scorrono veloci le parole che mi ha detto questa mattina mio padre.
" Peccato che di questo passo l'appuntamento non sarà mai a casa mia. "
Provo di nascondere l'amarezza nel mio tono ma con risultati molto scarsi per non dire nulli. Axew non esita ad accorgersene così vedo il suo lupo rotolarsi e dopo essersi girato verso di me avvicina il suo muso al mio e mi lecca teneramente vicino al naso.
" Dai non fare quella faccia. Non serve, domani sera parteciperai al tuo primo ballo d'inverno e vedrai che i nostri due lupi si riconosceranno come compagni sotto la luce della luna piena."
Spero con tutta me stessa che i nostri due lupi si riconoscano ma sono terrorizzata all'idea che il lupo di Axew riconosca un'altra lupa come sua compagna al posto mio. Provo la stessa ansia che provai l'anno scorso quando Axew, essendo un anno più grande di me, si spostò per un paio di giorni, insieme agli altri lupi soli del nostro branco, in un territorio non molto lontano dal nostro per prendere parte al suo primo ballo d'inverno. Prima della partenza aveva passato giorni a rassicurarmi sul fatto che non avrebbe incontrato la sua compagna ma contò poco. Ricordo che lo aspettai all'inizio del nostro territorio con il cuore in gola e quando lo riconobbi in mezzo agli altri lupi del nostro branco senza nessuno al suo fianco gli corsi incontro con le lacrime sugli occhi della mia lupa.
" E se non fosse così? E se tu riconoscessi un'altra lupa come tua compagna? "
Il suo lupo gira velocemente lo sguardo altrove ma non mi serve di incrociare il suo sguardo per capire che cosa gli sta passando per la testa. Per capire che, nonostante il suo impegno a nasconderlo, questo pensiero agita anche lui.
Tra la nostra gente è estremamente raro che una coppia di lupi, che non si riconosce sotto il legame della luna, decida di convivere per l'eternità, ed é ancora più raro che queste coppie vengano accettate e riconosciute non solo dalle rispettive famiglie ma dall'intera comunità.
Secondo alcuni branchi questo tipo di relazioni non convenzionali porterebbero addirittura sfortuna in quanto la luna le considererebbe delle vere e proprie offese.
È per questo che da più di un anno Axew non può più entrare in casa mia.
" Smetti di pensarci ora. Domani avremo tutte le risposte e solo allora avremo necessità di prendere delle decisioni. "
Axew si alza in piedi e mi fa cenno con la testa di seguirlo. Mi alzo a mia volta in piedi e comincio a correre al suo fianco lungo la sponda del fiume.
Questo momento di felicità ed euforia è l'unica cosa che riesce finalmente a svuotarmi la mente.
D'un tratto il lupo di Axew si ferma addrizza le orecchie sul capo e comincia ad annusare freneticamente l'aria in assoluto silenzio.
Mi nascondo in mezzo alle sue gambe e rivolgo il mio sguardo attento in mezzo agli alberi.
Un enorme macchia nera dagli occhi rossi cammina a testa alta e con passo fiero verso di noi. Guardando quel lupo un solo nome si palesa nella mia testa: Fenrir.
Axew pure ha capito chi c'è di fronte a noi difatti sento la sua agitazione crescere velocemente mentre le sue gambe tremano vistosamente.
Arriva a qualche passo da noi poi si ferma a guardarci ed entrambi sotto quello sguardo abbassiamo il nostro.
" Faccio un giretto tranquillo e cosa mi trovo davanti? Un giovane lupo con una bella responsabilità tra le zampe. »
Avvicina il muso a me, che fino a domani sera sarò a tutti gli effetti considerata ancora una cucciola, e Axew per istinto e per gelosia gli ringhia.
" Lascia stare la cucciola. Dovresti sapere che i cuccioli non si possono toccare! »
Distoglie la sua attenzione da me e la posa completamente su Axew.
" Potrei uccidervi entrambi che nessuno del vostro branco avrebbe il coraggio di dirmi qualcosa! "
Un ringhio veloce e si avventa su di lui mordendogli il collo, spingendolo di lato fino a farlo cadere e calpesta me.
Guaisco e rimango pietrificata a terra a guardare la scena senza riuscire ad intervenire.
Fenrir lascia andare la presa delle sue fauci sul collo di Axew senza però indietreggiate di un passo.
" Considera questo come un avvertimento. Non te ne darò un altro!"
Si gira e cammina verso di me ancora pietrificata e si ferma con le zampe di fronte al mio muso, puntato verso la neve candida. Abbassa il suo muso verso il mio e mi annusa la testa.
Chiudo gli occhi terrorizzata dall'idea che mi possa mordere da un momento all'altro ma invece sento che mi lecca la testa con una lingua estremamente ruvida poi si allontana.
È girato di spalle quando si ferma e parla di nuovo a Axew che è ancora steso a terra.
"Ritieniti fortunato, in pochi hanno avuto un primo avvertimento."
Detto ciò ricomincia a camminare verso il bosco e man mano che si allontana la macchia nera diventa sempre più piccola fino a scomparire completamente.
Solo quando non vedo più la sua figura in lontananza riesco di nuovo a muovermi e subito mi alzo per correre verso Axew però appena mi giro me lo ritrovo già di fronte.
"Ti ha fatto del male? Ti senti bene? Hai qualcosa? Rispondimi Lis!"
"Sto bene! Non mi ha fatto nulla."
A quelle parole si calma un po' e si avvicina a me prendendo la mia testa sotto la sua.
Sento il suo respiro rallentare e guardo il suo collo che non sembra star guarendo.
Axew nota subito il mio pensiero in quel momento e non perde tempo a rassicurarmi.
"Non ti preoccupare guarirà. Non ha stretto molto, poteva fare molto peggio."
A quelle parole mi giro istintivamente a guardare il bosco nella direzione in cui Fenrir è sparito e un brivido di paura mi corre lungo la schiena.
"Dai, torniamo verso casa. Siamo già stati in giro troppo."
Ci incamminiamo lentamente verso casa in quanto con quella ferita non è il caso che Axew corra.
Facciamo qualche pausa per permettergli di riprendere fiato all'occorrenza e quando arriviamo al villaggio troviamo una marea di lupi ad aspettarci.
Non tutti appartengono al nostro branco, ci sono molti lupi dal manto scuro quasi nero dalle dimensioni notevoli, che appartengono senz'ombra di dubbio al branco di Fenrir.
Mio padre e i genitori di Axew ci corrono incontro in silenzio ma dicendo mille parole solo con lo sguardo.
Riassumiamo le nostre sembianze umane.
Mio padre mi afferra per un braccio e comincia a tirarmi.
«Subito a casa! »
Vorrei obbiettare ma so che peggiorerei solo la situazione così lo seguo mentre i lupi del branco di Fenrir al nostro passaggio sguainano le zanne e ci ringhiano contro facendomi venire la pelli d'oca.
Qualcosa mi dice che la giornata di oggi avrà delle serie conseguenze.

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