your new girl is my clone

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Simone riusciva ad udire solo il suono ovattato della metro che scorreva sui binari, disturbando i suoi pensieri che lo stavano tormentando da quando gli era stato proposto quel lavoro del demonio.

Tra pochi minuti avrebbe rivisto il ragazzo che anni prima gli aveva insegnato, pur se inconsapevolmente, il significato della parola amore. Nonostante adesso il confine con l'odio fosse sempre più labile, l'amore aveva e avrebbe sempre avuto le sembianze di Manuel, con i suoi ricci color miele e i discorsi filosofici pronunciati ad un cielo stellato.

Manuel

Probabilmente quel dolce suono non usciva dalle sue labbra da anni, tanto era il dolore e il rancore che provava nei confronti di colui che gli aveva dato e tolto tutto in un soffio.

Le parole di quell'ultima discussione riecheggiavano ancora nella sua mente con un'insistenza disturbante. Le sensazioni che aveva provato erano ancora così tangibili che gli sembrava di ricordare vividamente il suo profumo, che aveva assaporato per l'ultima volta in quel grigio garage, primo e unico testimone della loro storia.

"Chissà se ha ancora lo stesso profumo" pensò Simone, pentendosene subito.

Non voleva dargli quell'importanza, desiderava con ogni parte della sua anima e del suo cuore essere impassibile, reagire come se Manuel avesse perso tutto il potere che esercitava in passato su di lui. Invece si trovava a tremare sugli sporchi sedili dell'affollata metro di Roma, pieno di rimorsi, di rimpianti e dubbi, ma con il cuore che sembrava essere tornato in vita da quanto rimbombante fosse il suo dei suoi battiti.


Manuel si trovava pressoché nella stessa situazione, ma a stringere le sue mani tremanti dall'ansia ci pensava il suo fidanzato, convinto che la causa fosse solo l'agitazione per il servizio fotografico imminente.

Valentino non sapeva che il giovane calciatore stava per rivedere la persona che aveva spezzato, non conosceva il senso di colpa che gravava sulle sue spalle e soprattutto la consapevolezza che se solo fosse stato più gentile con se stesso adesso le cose starebbero diversamente.

I baci che si stavano scambiando lì davanti allo studio fotografico, alla luce del sole, gli sembravano quasi un insulto nei confronti di Simone, perché il più grande sapeva benissimo che erano tutto ciò che desiderava e che lui non era stato in grado di dargli.

Ed è proprio in questo momento che Simone li vide: la mano di Valentino intorno ai fianchi di Manuel, in un gesto dolce e cauto che lasciava intuire la delicatezza di quel tocco finalizzato a calmarlo.

Al corvino veniva da vomitare.

Stava vedendo il ragazzo che era stato seppellito nella sua memoria, il cui fantasma danzava nella sua testa come quello che non era in grado di accettarsi e che aveva distrutto tutto di conseguenza, avvinghiato ad un altro ragazzo, felice, sicuro di sé.

In più, data l'incredibile somiglianza con Valentino, gli sembrava quasi di rivedere uno dei suoi innumerevoli sogni, in cui loro due erano felici insieme, dall'esterno. O come se un suo clone fosse stato capace di prendersi ciò che lui non era stato in grado di trattenere.

Gli occhi di Manuel che si scontrarono con i suoi lo riportarono alla realtà, rendendo più tenue la morsa causata dall'ansia che lo stava soffocando. Essendo stato ormai visto, decise di avvicinarsi e si armò di tutta la forza che possedeva per rimarginare le crepe che si erano formate nella maschera di indifferenza che era solito indossare.

"Salve" Disse sollevando le labbra nel sorriso meno falso di cui era capace "Mi chiamo Simone Balestra, sono il fotografo che si occuperà del vostro servizio fotografico, piacere di conoscervi "

Manuel sentiva quasi il suono degli allarmi risuonare nella sua testa, era rimasto imbambolato alla vista del nuovo Simone.

Era più bello e più triste di come lo ricordava, i suoi occhi sembravano svuotati di quella luce che era invece tornata di nuovo dei suoi. Si era persino scordato di quella sensazione che provava solo in presenza del ragazzo e a cui non aveva mai dato un nome, ma riprovarla era qualcosa di magnifico per lui, anche se non sembrava lo stesso per l'altro che aveva persino finto di non conoscerlo.

Valentino, nel frattempo, si presentò con il tono di saccenza e di superiorità che lo caratterizzava. Manuel, infastidito dal tono del primo, lo seguì e disse "Piacere mio, sono Manuel", reggendo il gioco a Simone e soprattutto cercandone il tocco, stringendogli la mano mentre si perdeva finalmente di nuovo nei suoi occhi.

Tuttavia il più piccolo si premurò immediatamente ad interrompere ogni tipo di contatto, lasciandolo nuovamente tra le grinfie del giovane influencer.

"Penso sappiate che questo incontro è solo per farvi vedere qualche location e decidere insieme il luogo dello shooting, non ho molto tempo per voi" pronunciò queste parole mentre si dirigeva verso il suo ufficio, facendo ai due segno di seguirlo.

"Certo. Noi avevamo pensato al mare, a me sembra perfetto" Si affrettò Valentino a rispondere mentre si trascinava Manuel tenendolo per mano.

"No" pensarono contemporaneamente gli altri due

Troppo personale, troppo speciale, troppo loro

Nessuno dei due fiatò, Simone si limitò ad annuire e ad accomodarsi in prossimità della sua grande scrivania, invitandoli a fare lo stesso.

Manuel, seduto tra il suo primo amore e il suo fidanzato, iniziò a pensare che quello shooting sarebbe andato a finire veramente male (o bene, dipende dalla prospettiva).




note ecc ecc
non ho riletto (di nuovo) se c'è qualcosa di sbagliato prendetevela con margherita che ha fatto la revisione

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