Capitolo 2

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Ero in un locale..
una specie di Stripclub

non fatevi strane idee.

sono qui per una missione assegnata da mio padre.

devo uccidere il barista del locale visto che aveva dei conti in sospeso con mio padre a quanto pare.

così entro nel locale e mi siedo in un tavolo adocchiando il barista dietro il bancone intento a fare dei mojto penso.

poi dall'altro lato ci sono le puttane che sculettano sui pali con le canzoni a tutto volume.

e poi ci sono quei vecchi merdosi arrapati che si masturbano e buttano soldi al
vento mentre loro girano sul palo sulle note di una canzone.

poi mi giro verso il bancone ed il barista e sparito.

così vado a cercarlo e finalmente lo trovo in bagno.

«Te encontré hijo de puta»
Ti ho incontrato figlio di puttana

gli diedi una testata alla nuca lo presi dal collo e gli puntai il mio ventaglio alla gola.

«Decidir: Morir o pagar la deuda»
Decidi:Morire ho pagare il debito

«Chi sei..io non ho fatto nulla»

fortunatamente non mi riconosceva anche perché ero travestita:Trucco da calaveras,vestito lungho rosso con dei ricami neri e come arma un ventaglio con delle lame.

fortunatamente non mi riconosceva anche perché ero travestita:Trucco da calaveras,vestito lungho rosso con dei ricami neri e come arma un ventaglio con delle lame

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«No mientas»
Non mentire

Lui non rispose
«Entiendo»
Ho capito

Feci strisciare vioelentemente il mio ventaglio sulla sua gola che provocò un dissanguamento meravigliosamente spaventoso.

presi il cadavere dalle gambe e lo trascinai lontano dal bagno del locale e poi mi misi a correre verso l'uscita

fortunatamente nessuno fece caso a me erano tutti molto impegnati a guardare le prostitute ballare.

mi misi a correre verso la mia moto.

salii sopra e sfrecciai lungo le enormi strade di tokyo.

Tokyo a parer mio era una delle città pie belle.

per c'era una città che è rimasta incisa nel mio cuore.

la russia precisamente mosca.

era il paese di mia madre.

si parlò italiano messicano e russo.

mia madre da piccola viveva lì poi è scesa a tokyo per motivi lavorativi di mio nonno e ha incontrato mio padre.

-

Ero nell'ufficio di Linn con Billy Saya e Willie.

«Perciò avete capito»Disse Linn.

Tutti risposero di sì mentre io mi limitai semplicemente ad annuire.

in pratica dovevamo andare a prendere-per la precisione rapire-un ragazzo che viveva per strada in un parcheggio se non sbaglio si chiamava Marco marcus?

Bhe non lo ricordo.

«Ma quando dovremmo andare?»Dissi io.
«Entro questa settimana»Rispose lui con noncuranza

«Fuori!»Sbraito lui gesticolando con la mano e con l'altra sorseggiando con eleganza il suo the.

uscimmo fuori dall'ufficio.

«Bhe non è male secondo me!»Disse billy

Mi girai verso di lui e feci una faccia interrogativa.

«Insomma Lin si fida di noi!»mi rispose lui estasiato.

Sbuffai.
«Billy,Lin prende degli studenti a caso che gli fanno comodo»Risposi io.

Lui sbuffò e poi cene andammo ognuno rispettivamente nelle proprie camere.

SPAZIO AUTORE

ciaoo
siamo già al secondo capitolo.

tra poco arriva marcus(mio marito)

votateee⭐️


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Damned | Marcus Lopez ArguelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora