Parte 1

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"Tuo E.B."

Volume 1.2 Il racconto di Enrico

The Coauthors

Doriana Antonella De Luca

Martina Nizza

⚠️Gentile lettore, questo breve racconto rappresenta uno spoiler per la lettura dell nostro primo romanzo "Nei giardini del Conte". Romanzo che puoi trovare in formato Kindle o Cartace su Amazon, gratis con KindleUnlimited. Se dunque non desideri spoiler prima della lettura del suddetto, ti consigliamo di non proseguire. TheCoauthors ⚠️

– Potevi anche restartene con la tua mogliettina, vista l'ora.

– Ti ho mai detto che la gelosia ti rende molto, molto affascinante?

– Puzzi.

Enrico inclinò il viso e sollevò una spalla per avvicinare il colletto della propria giacca al naso. – Sigaro e whisky – ammise. – Di quelli pregiati! – ammiccò. I suoi occhi celesti restarono sereni su quelli marroni del suo interlocutore, anche se questi continuavano a linciarlo con acredine. – Non guardarmi così, è stato solo un poker tra gentiluomini.

– Entra! – disse l'altro spalancando la porta, il tono secco e intransigente.

Enrico entrò dentro il piccolo appartamento dalle pareti verde giada e il pavimento in pietra scura, percorse il breve e angusto corridoio con la carta da parati amaranto ormai logora, mentre il rumore dei suoi passi era attutito dal tappeto rosso sbiadito. Si voltò alla propria destra e, come chi conosce bene quelle quattro mura, entrò nella camera da letto.

– Non pensarci nemmeno! – disse l'altro che, ponendosi immediatamente fra lui e il letto, riuscì a frenarne l'imminente e prevedibile caduta su quello. – Andiamo di là a fare un bagno, prima – soggiunse, puntando il dito verso la porta e scostando poi teatralmente il volto per rimarcare il fastidio che gli dava quella fragranza che Enrico aveva portato con sé.

– Sei il solito esagerato – mugugnò lui.

L'altro fece solo una smorfia di ripugnanza e sorresse Enrico, mentre quello si aggrappava a lui passandogli un braccio sulle spalle. Uscirono dalla camera da letto e percorsero il breve tratto che portava alla vasca da bagno. Enrico sedette, tenendosi saldamente con le mani per restare in equilibrio, sui bordi della vasca e Ferdinando prese a sciogliere, con fare esperto, il nodo del suo foulard, facendo attenzione a rimuovere, come prima cosa, la spilla d'oro e zaffiri. Il silenzio della notte fonda fuori da quella stanza lasciava spazio al solo fruscio del cotone contro il lino della camicia. Ferdinando infilò la mano dentro il taschino del panciotto di Enrico ed estrasse l'orologio in ottone con la grossa incisione "E.B.".

Sul suo volto, corrucciato e indisponente, si affacciò l'accenno di un innocente sorriso, seguito da un tono mestamente amaro. – È sempre meno il tempo che riusciamo a trascorrere assieme.

Ripose l'oggetto sullo sgabello in legno vicino a loro e poi prese a rimuovere da ogni asola del panciotto i quattro bottoni. A lavoro terminato, infilò le mani sotto il capo, sul petto dell'uomo per levarglielo. Enrico, la schiena leggermente curva e la mente ancora offuscata dall'alcol, troppo rispetto quello che era solito assumere, restava fermo e malleabile come un fantoccio, ad osservare l'uomo che ora gli sfilava le bretelle, ora la camicia, e ora si abbassava per sfilargli gli stivali. Enrico sorrise a quella scena, inebriato dalla dolce cura di cui era oggetto e si mise in piedi, per facilitare il compito di sbottonare anche i calzoni. Ogni singolo indumento era stato riposto con ordine e cura sul pouf di velluto verde vicino la porta di quella stanza e quella, a guardar così, non era altro che l'immagine di un affascinante gentiluomo svestito accuratamente dal suo valletto. Una volta svestito, Enrico tirò su col naso, si portò una mano fra i capelli e sorrise di nuovo quando l'uomo davanti a lui si voltò a guardarlo. Quest'ultimo, l'irritazione quasi totalmente svanita dagli occhi furbi e luccicanti, si avvicinò lentamente a lui fino a quando i loro visi furono talmente vicini da far abbracciare i loro fiati. La mano di Enrico cercò la sua pelle, la nuca e l'afferrò per avvicinarlo a sé, carezzandogli le labbra con le proprie, con dolcezza, delicatezza e desiderio incontrollato.

"Tuo E.B."Where stories live. Discover now