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Lucifero 🍎:

Dopo essere stati UN' INTERA ORA a pulire buttiamo tutti gli attrezzi da pulizie per terra e ci avviamo insieme nelle nostre rispettive stanze.

V: EHI! RACCOGLIETELI E METTETELI A POSTO

Mi correggo, dopo aver mandato a fanculo in coro Vaggie ci avviamo nelle nostre rispettive stanze.

V: Devo sempre fare tutto da sola

Io e Alastor entriamo nella nostra stanza, non spiccichiamo nemmeno una singola paroluccia. Mi siedo sulla scrivania e inizio a costruire le mie preziosissime armi da fuoco (alcune) ovvero le mie PAPERE!

A: Che cosa stai facendo??

L: Papere

A: ..Ho capito ti passo il numero di uno psicologo

L: Tienilo, ne hai bisogno più di me

A: Dai non ti arrabbiare, stavo scherzando

L: Vaffanculo

Si avvicina sempre di più a me, per quanto io possa spostarmi e cercare di distrarmi non riesco a fermare il cuore. Alla fine alzo gli occhi al cielo e lo lascio fare. Mi prende per il mento, mi alza la testa verso la sua e uniamo le labbra in un bacio che non è durato niente perché siamo stati interrotti da charlie che bussa

C: Papà...ti posso parlare?

Da come ha pronunciato la frase sembra perplessa, in ansia, chissà perché..spero non sia successo nulla di grave

L: Certo...Al..

Alastor si allontana leggermente per poter farmi passare. Esco dalla stanza chiudendo dietro di me la porta

L: Dimmi tutto tesoro

C: Ecco...abbiamo... abbiamo un appuntamento con il paradiso

L: Oh.. e cosa gli dovrai dire?

C: Piuttosto, tu cosa gli dovrai dire?

A quella domanda spalanco gli occhi, ho capito dove vuole andare a parare questo discorso. Che cosa voleva dire? Vogliono vedere me? O semplicemente Charlie vuole che vada con lei?

L: Charlie io..non vengo...davvero...mi riesce difficile

C: Lo so Papà e lo accetto, lo comprendo ma non è la mia volontà

L: Mi stai dicendo che...

C: I serafini vogliono vederti...

Mi passa un foglio dorato, la scrittura non è di sera quindi chi potrebbe mai essere?

"Gentile Lucifero Stelladelmattino, la invitiamo qui al paradiso, al castello reale sotto la parola dell' altissimo per parlare, speriamo lei possa accettare questo nostro amichevole invito, cordiali saluti"

Non c'è neanche una firma.. questo è molto sospetto. Stringo i pugni. Devo riflettere, qualsiasi cosa dica è un punto di non ritorno, non essendo lì non posso proteggere mia figlia..ma se vado con lei so già che andrà tutto male..

L: I-Io..

C: Per favore..

L: Devo rifletterci... va bene?

C: Certo, fa solo quello che ti senti

Mi abbraccia, ricambio subito stringendola a me, ho cercato di non mostrarmi preoccupato ma credo di non esserci riuscito, non so cosa vogliano ancora da me ma se devono fare qualcosa alla mia Charlie ciccina farò tutto ciò che è in mio potere per proteggerla almeno così potrà continuare a sognare...
Rientro nella stanza, mi siedo di nuovo alla scrivania ma non tocco neanche una delle papere che avevo costruito prima, ho bisogno di riflettere ma non è una delle mie qualità

Al: Lu...tutto bene?

L: I-Io...si, va...tutto bene

Al: Sei sicuro? Mi sembri un po giù....

Alastor 📻:

Lucifero si alza dalla sedia e si lancia su di me piangendo in silenzio, tenendomi stretto

Al: Lucifero....non mi sembra vada tutto bene....che cosa è successo? Ne vuoi parlare?

Mi stringe di più ma tace, i suoi singhiozzii nel silenzio di questa stanza fanno trapelare le sue emozioni, non vuole parlarne, è chiaro

Al: Non so cosa vi siate detti tu e la principessa ma..qualunque cosa sia successa si risolverà

Porto una mano alla sua nuca sperando in un miglioramento. Dopo poco smette di piangere ma siamo sempre fermi nella posizione di prima, oltretutto in silenzio

L: Si tratta del paradiso...

Al: Oh..cazzo mi dispiace...

L: ...Mi hanno convocato.....

Al: Quando?

L: Domani....

Al: .. Per caso hai..paura?

Mi guarda con gli occhi gonfi e rossi dal pianto e con sguardo smarrito

L: Al...

Al: Tranquillo non ti giudico, non sarebbe di mia competenza, non posso comprendere quello che stai provando perché io non sono un..angelo caduto..

Inizia dinuovo a piangere, stringe i pugni sulla mia giacca poggiando su di essa anche la testa

L: Si..si ho paura..non so che cosa fare....

Al: Di che cos' hai paura..? Se posso chiederlo..

L: Charlie...lei..

Al: Hai paura che le succeda qualcosa?

Annuisce stringendosi più a me. Non mi era mai capitato prima di consolare qualcuno, insomma sono io quello che viene consolato sempre da Rosie e non viceversa..adesso che faccio? Devo ricambiare i suoi abbracci? Magari così si sentirà più a suo agio..

L: Io...credo che li voglio ancora bene.....

Al: A chi?

L: Ai miei fratelli.....

Al: Hai dei fratelli?

L: Che cazzo ti sembrava che in paradiso non avessi una famiglia?

Al: 💭 Certo che cambia molto in fretta le sue emozioni

Al: Ti fidi di me?

L: Perché...?

Al: Tu ti fidi?

L: ..Va bene..

Mi alzo e subito dopo gli porgo la mano, la afferra, una stretta ben salda

Al: Cosa ti renderebbe felice in questo momento?

L: Non lo so...

Mi guardo in torno, cos' è la cosa che lo rende felice? La mia attenzione ricade sulla scrivania, su quella piccola e strana papera gialla con un cappello sulla testa. La prendo, gli faccio un cenno

Al: Ti va?

Vedo i suoi occhi illuminarsi come piccole fiaccole di luce, annuisce impaziente afferrando la papera, restiamo tutta la giornata sulla scrivania, io sulla sedia e lui seduto sul mio ginocchio a giocare come bambini spensierati dati alla pazza gioia. Mentre giochiamo ogni tanto mi fermo ad osservare il suo sorriso, di così belli penso di non averne visto mai. D'istinto mi avvicino, la poca distanza diminuisce fino ad azzerarsi completamente ed a trasformarsi in un bacio, breve ma intenso. Ci guardiamo un' ultima volta prima di ritornare a giocare con le sue strane papere e passare una giornata spensierata

~RadioApple~📻🍎[IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora