Capitolo uno

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                         Sinclair
"Hai già sentito la novità?" chiese Tiffany.
Eravamo nel retro del salone, mescolando colore per capelli.
"Quale novità?" chiesi, cercando di togliere una ciocca di capelli dagli occhi senza fargli finire della polvere dentro.
"Judy ha venduto il negozio"
Alzai il viso e la guardai scioccata. "Cosa? Quando?"
"Credo che l'accordo sia stato finalizzato la scorsa notte. L'ha venduto ad un tipo di Los Angeles."
"Quindi saremo licenziate?"
"No. Cambierà solo il proprietario. L'ha venduto al figlio di un suo amico per poter andare in pensione."
Emanai un sospiro di sollievo.
"Gesù, mi hai spaventata a morte. Non so cosa farei se il Tangled venisse chiuso."
"Nemmeno io. Comunque non vedo l'ora di incontrare il proprietario," si agitò la bella diciannovenne.
"Judy dice che è incredibilmente sexy e che lo adoreremo. Sarà qui lunedì."
"Huh", dissi, mescolando il colore. Sarebbe stato bello avere un altro ragazzo in negozio. Mi chiesi se sapesse niente di capelli o se fosse gay. Molte volte andavano di pari passo.
"È quello il colore che vuole la tua cliente?" chiese, indicando il campione che stava esaminando.
"Sarà un gran cambiamento per lei."
Fissai la ciocca rossa e annuì.
"Ho provato a farle cambiare idea, ma lei ha insistito."
Tiffany prese la sua ciotola con il colore e si girò per andarsene. "Beh, buona fortuna con quello."
Sbuffai. "Ho bisogno di qualcosa in più della fortuna."
La mia cliente, Mrs. Lancaster, era una robusta signora sulla cinquantina con un bel faccione; una donna molto tradizionalista di solito. Oggi, aveva portato la foto di una certa celebrità di circa vent'anni con lunghi capelli rossi, e lei voleva esattamente lo stesso colore. Sfortunatamente, su Mrs. Lancaster, avrebbe avuto le sembianze di una scena del crimine.
"Ok", dissi, dopo essere tornata alla mia postazione. "È sicura che sia il colore che vuole?" chiesi, facendole vedere la sgargiante ciocca colorata.
"Si cara", disse, toccando estasiata il campione fra le sue mani.
"Voglio questo esatto colore, so che sarà adorabile."
Mi sforzai di sorridere. "Ok allora. Facciamolo."
"Oh, no... Oh no, non lo hai appena fatto!" Urlò Felicia dall'altra parte del salone.
Mi girai e fissai il piccolo uomo anziano con un enorme sorriso seduto sulla sedia di Felicia.
"Oh mio Dio", si scusò un'anziana signora seduta accanto a loro.
"Sono mortificata. Henry! Ti devi comportare bene!"
"No, io sono dispiaciuta", disse Felicia, mettendo giù le forbici. "Io non taglierò i capelli di questo vecchio se ha intenzione di mettere la sua bocca su di me. Cazzo, no!"
Fu allora che notai la maglietta rosa shocking di Felicia. Era bagnata sulla tetta destra.
"Henry, hai sentito? Comportati per come si deve!" lo sgridò la donna. Si girò verso Felicia. "Mi dispiace così tanto. Mio fratello soffre di Alzheimer e non sempre si rende conto di quello che sta facendo."
Vidi la gioia negli occhi blu dell'anziano signore e non c'era alcun dubbio che fosse consapevole di ciò che ha fatto. Felicia era una donna davvero ben fornita e il suo seno a volte si metteva in mezzo. Una volta avevo rischiato di tornare a casa con due occhi neri quando mi aveva tagliato i capelli.
Felicia prese le sue forbici. "Ok, ma se mi tocca di nuovo," strinse gli occhi. "Non mi limiterò a tagliargli i capelli."
"Oh Signore," sussurrò la mia cliente.
"Questo è meglio della televisione."
Ridacchia. "Può dirlo forte."
Per me era semplicemente un altro giorno al Tangled. Avevo visto di tutto, sentito qualsiasi cosa, ed era questo che mi spingeva a ritornare ogni giorno. Adoravo il mio lavoro, i miei colleghi, e non lo avrei scambiato per niente al mondo.
Fortunatamente, Henry tenne mani e bocca al loro posto per il resto dell'appuntamento con Felicia, mentre finivo di sistemare e colorare i capelli di Mrs. Lancaster. Quando terminai, la feci voltare allo specchio, e trattenni il fiato mentre guardavamo il risultato.
"Cosa ne pensa?" chiesi.
"Oh mio Dio... è favoloso!" sorrise raggiante.
Rilasciai un sospiro di sollievo.
Era ancora troppo luminoso per i miei gusti, ma se le piaceva, era questo l'importante.
"Sembra una donna nuova", dissi, spruzzandole la lacca.
Si diede dolcemente dei colpetti sui lati della testa. "Un'idea di Mr. Lancaster in realtà. Ha sempre adorato le rosse".
Fissai il colore rosso fuoco allo specchio e mi chiesi se lui avesse preferito qualcosa di più delicato del colore alla 'Ronald McDonald' che lei aveva scelto.
Mi prese le mani e mi avvicinò. "Dimmi", sussurrò. "Fate anche le parti intime?"
"Ah, no," sussurrai. "Deve occuparsi lei di lì sotto."
Si morse il labbro inferiore. "Oh, peccato. Forse dovrei togliere tutto."
Aprì la bocca per rispondere, ma poi cambiai idea. Di sicuro non volevo continuare questa conversazione.
Dopo aver pagato ed essersene andata, mi affrettai a pulire la mia postazione. Avevo il fine settimana libero e lo avrei passato a Huntington Beach. Avevo ancora parecchie cose da mettere in valigia prima del viaggio e non vedevo l'ora di iniziare. Era la prima volta da parecchi mesi che avevo un po' di tempo per me.
"Almeno quel vecchio mi ha dato una mancia decente," disse Felicia, tenendo in mano una serie di ricevute.
"Non riesco ancora a credere che l'abbia fatto," ridacchiò Tiffany.
"Quel vecchio pazzo!"
Annuì e si infilò i soldi dentro al reggiseno.
La cosa peggiore è che non ho avuto tutta quell'azione per quasi due mesi. E poi, la mia tetta viene succhiata da un vecchio bianco senza denti?" batté le mani e si mise a ridere di cuore. "Che il signore abbia pietà!"
"Due mesi!" sbuffai. "Non è niente. È trascorso più di un anno per me."
I suoi occhi si spalancarono. "Un anno? Ragazza, la prossima volta che Henry prende un appuntamento, faremo in modo che sia tu ad occupartene."

Una bellezza complicataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora