Sinclair
"Sela è sicuramente adorabile," disse Mimi, adagiando un tovagliolo sul suo grembo. "Posso capire perché Reed sia così innamorato di lei."
"Allora non è incinta?" chiese Jesse.
"Jesse..." lo fissò con uno sguardo carico di significato.
"Che cosa? È una domanda legittima," replicò.
Mimi non rispose. Invece, iniziò a mangiare la sua insalata e lanciò uno sguardo verso Jack, che stava messaggiando al cellulare.
"Beh se lo è, lo scopriremo presto," rispose Jack, alzando lo sguardo. "Comunque, Reed ha ventisette anni. È abbastanza grande per mettere su famiglia."
"Mi chiedo da quanto tempo si frequentino," disse Jesse. "Se è una modella così famosa, mi sarei aspettato di leggere qualche cosa sulle riviste di gossip."
"Reed detesta i paparazzi," sbuffò Mimi, "soprattutto dopo essere uscito con quell'attrice qualche anno fa, quella che lo ha sfruttato per avvicinarsi a tuo padre. Dopo averla lasciata, ha lanciato quelle accuse assurde facendo apparire Reed come un mostro."
"Che tipo di accuse?" chiesi.
Mimi fece un gesto con la mano. "Oh, che aveva un carattere terribile, beveva troppo, ed era un playboy."
"E non erano vere?" sniffò Jesse.
"Non direi. Tuo fratello non ha problemi di alcolismo," disse Mimi. "È assurdo."
"Ma il resto è vero?" chiesi, trattenendo una risata.
"Beh, sono sicura che quell'essere abbia portato fuori il peggio di lui," rispose Mimi. "Era una ragazza odiosa. Non sei d'accordo, Jack?"
Alzò lo sguardo. "Spregevole. Ma, sfortunatamente, ha ottenuto ciò che voleva. Notorietà. È stata presa per un paio di film dopo quell'episodio."
"Davvero?" chiesi.
Jack scrollò le spalle. "Sì, ma erano film di categoria B."
Mi concentrai sulla mia insalata che avevo quasi finito quando Reed e Sela entrarono nella stanza da pranzo. Mentre si avvicinarono, la fissai e sospirai; lei era tutto quello che io non ero - alta, magrissima, capelli biondi, zigomi alti, e delle piccole labbra perfettamente definite.
Reed ce la presentò e poi presero posto di fronte a me e Jesse.
"Mi scuso per il ritardo," disse con un lieve accento francese.
"Oh, è tutto apposto," disse enfaticamente Mimi, osservando la sua futura nuora con approvazione. "Sei molto impegnata. Sono felice che tu ce l'abbia fatta."
"Sì, è... snervante, dover viaggiare così tanto," disse Sela. "Non riesco mai a trovare il tempo per rilassarmi."
"O per mangiare?" scherzò Jesse, sotto voce.
Gli diedi un calcio.
"Dovresti davvero prenderti un po' di tempo libero," disse Reed, versando a Sela un bicchiere di vino.
Sela strinse gli occhi. "Come ho già detto, Reed, non posso farlo. Sai che ho preso impegni per la sfilata di Parigi. Forse tu dovresti prenderti un po' di tempo libero per stare con me."
"Non posso abbandonare i miei casi, sfortunatamente," rispose. "La vita della gente dipende da me."
"Anche per me è lo stesso, Reed," rispose, stizzita.
"Beh, siamo felici che tu abbia trovato il tempo per raggiungerci questo fine settimana," intervenne Mimi, ovviamente avvertendo la tensione. "Giusto, Jack?"
Jack, che stava sorridendo al suo telefono, alzò lo sguardo. "Giusto, Mimi."
"Per l'amor del cielo, ti dispiacerebbe posare quell'affare per un po' ?" lo sgridò. "Sono sicura che lo studio sopravviverà senza di te per qualche ora."
Jack ridacchiò e si alzo. "Lo credi, non è vero? Per favore scusatemi. Devo fare una telefonata veloce. Tornerò subito."
Mimi si accigliò. "Jack -"
"Iniziate a mangiare la portata principale senza di me se ci metto troppo." Disse affrettandosi.
Mimi, persa nei suoi pensieri, fissò Jack che si ritirava, e qualcosa mi disse che il loro matrimonio non era perfetto.
"Vedo che alcune cose non cambiano mai," borbottò Jesse senza farsi sentire.
"Allora," disse Reed, versandosi un altro bicchiere di vino. "Dove si trova il tuo salone?" mi chiese. "Penso che prenderò un appuntamento questa settimana."
"Si trova a Midway City," dissi, "vicino il museo d'arte."
"Reed, non dovevi tornare a New York con me domenica?" chiese Sela.
Lui scrollò le spalle. "In realtà, ho degli affari di cui occuparmi a Stanton. Inoltre, è da tempo che sono lontano da casa. Non ti dispiace se rimango per qualche giorno, non è vero madre?"
Il volto di Mimi si illuminò. "Dici sul serio? Sarebbe meraviglioso."
Sela si voltò verso di me. "Allora, che genere di negozio hai?"
"Sono una parrucchiera," risposi. "Lavoro per Tangled."
"Tangled?" Mi guardò. "Ti occupi tu del taglio e della piega dei tuoi capelli?"
"No. Lo lascio fare ai miei colleghi. Comunque, ho tagliato e colorato i capelli di Jesse. Molte volte."
Dallo sguardo sprezzante che attraversò i suoi occhi, non era per niente impressionata. Si voltò verso Reed. "Reed, se davvero vuoi tagliare i capelli, ti raccomando Milan. È il mio parrucchiere personale."
"Scusami?" rimbeccò Jesse, con uno sguardo che avrebbe sciolto i ghiacciai in un secondo. "Che cosa vorresti insinua -"
"No, penso che farò provare Sin," lo interruppe Reed. "Ho fiducia nelle sue abilità."
Sorrisi. "Mi piacerebbe tagliarti i capelli. Infatti, ho anche portato le mie forbici. Che ne dici se te li tagliassi domani prima della festa?"
Le fece un ampio sorriso. "Mi piacerebbe molto. Grazie."
"Nessun problema," dissi girandomi verso Sela. "Sai, posso dare una spuntatina anche ai tuoi. A quanto pare Milan ha dimenticato qualche parte."
Jesse indicò verso la sua testa. "È vero. Guarda a destra. Dovresti pensarci tu."
"I miei capelli sono perfetti," sbottò Sela fissandoci. "Devono essere così."
"Oh, naturalmente," risposi con un sorrisetto che raggiunse anche i miei occhi.
"Sono sicuro che è di gran moda a Parigi," ghignò Jesse.
"Lo è," disse Sela, facendo girare furiosa il suo anello di fidanzamento. "Naturalmente, noi siamo avanti a voi quando si tratta di moda."
"Chiaramente," disse Mimi. "Sei davvero adorabile, cara."
"Grazie," rispose Sela. "Ovviamente, ha un gran gusto."
Jesse e Reed parlarono delle loro carriere durante la cena mentre gli altri rimasero in silenzio. Poi, quando Gretchen servì la portata principale costituita da costolette, spinaci di Rockefeller, e delle patate deliziose, Sela provò ad essere ancora più subdola.
"Mangerò solo un po' di spinaci," disse Sela, non appena Gretchen provò ad offrirle le costolette.
Guardai il mio piatto, che era pieno di un po' di tutto.
Che cosa posso dire? Mi piace mangiare.
Sela notò il mio piatto e sogghignò. "Dovresti ripensarci. Mangiare così tanto fa ingrassare."
Prima che potessi risponderle, Reed disse, "In realtà, Sela, tu dovresti pensare a mangiare di più. Stai diventando troppo magra. Non è salutare."
Lo guardò duramente. "Sono una modella. Io non posso permettermi di ingrassare."
Mi schiarii la gola. "In realtà, dovrei mangiare delle porzioni più piccole," dissi, pensando ai chili in più che avevo messo su negli ultimi anni. Dovevo ancora perderli prima di sentirmi a mio agio in un costume da bagno.
"Assurdità," disse Jesse. "Sei fantastica. È chiaro che sai mangiare bene."
"Oh, penso che tutti siamo d'accordo che Sinclair sappia che cosa sta facendo," apparve all'improvviso Jack, i suoi occhi lucidi quando rientrò nella sala da pranzo, barcollando leggermente. "Se sta bene in costume da bagno come sta bene in quel vestito..."
"Jack!" ansimò Mimi."
"Oh, rilassati, Mimi," disse Jack con un sorriso a trentadue denti. "Anche tu fai ancora la tua figura in costume, mia cara."
Mimi sorrise, le sue guance divennero rosse. "Oh, Jack."
"Parlando di costumi," disse Jesse. "Sin ed io stavamo pensando di lasciare i nostri qui per un bagno a mezzanotte nell'oceano. Chi vuole partecipare?"
"Davvero?" chiese Reed, inarcando un sopracciglio.
Scossi la testa con veemenza. "No, sta solo scherzando."
"Non è vero," sbottò Jesse. "Andremo in quel punto in cui portavi tutte le tue donne, Reed."
Gli occhi di Sela divennero due fessure. "Le tue donne? E quando è stato?"
"Non ti preoccupare, è stato molto prima di te," disse Reed, accarezzandole una mano.
"Verrei con voi, ma qualcosa mi dice che potrei cacciarmi nei guai con il capo," ridacchiò Jack indicando Mimi.
"Non osare fare il bagno nudo in spiaggia," disse Mimi con uno sguardo di puro terrore. "Nessuno di voi. Ve lo proibisco."
Jesse fece un gesto con la mano. "Oh, sei paranoica, madre."
"Sembra divertente," sorrise Sela. "Mi piace fare il bagno nuda."
"E sei francese," disse Jesse. "Voi adorate andare in giro nudi, sfoggiando i vostri corpi."
"Perché sappiamo mangiare bene e prenderci cura di loro," disse fissandomi. "Non abbiamo nulla di cui vergognarci."
Pensai di affogarla nell'oceano e mi chiesi se le ragazze pelle e ossa annegassero o rimanessero a galla.
Mimi scosse la testa, ancora arrabbiata. "Buon Dio, non riesco a credere che vogliate farlo davvero."
"Madre, è un luogo in cui nessuno ci noterà," disse Jesse.
"Ma deve essere proprietà privata di qualcuno. Che succede se vi scoprono?" chiese Mimi.
"Allora gli chiederemo di raggiungerci," scherzò Jesse.
"Non voglio sapere altro," disse Mimi. "Meno so, meglio è."
"Allora, ci stai o no, Reed?" chiese Jesse.
"Ci sta," rispose Sela.
Jesse alzò il suo bicchiere. "Brindo al bagno con gli squali. Con la speranza che nessuno venga morso."
"Squali?" ansimai.
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Una bellezza complicata
RomanceUn celebre libro che racconta una storia d'amore come nelle favole, anche se durante il tragitto ci sono da abbattere vari ostacoli. Ps: alcune parti presentano parole forti e volgari, e ci tengo a precisare che sono tutte frutto dello scritto dell'...