Tap... Tap... Tap...
La pioggia batte incessante sul tuo ombrello. Il loro fuoco è già acceso, sfavilla, allungandosi verso il cielo con fiamme verdastre.
È la seconda volta che li vedi, dopotutto sei qui solo da qualche giorno. Sono precisi, il primo incontro era alla stessa ora tre giorni fa, al limitare del bosco, tra alberi e acquitrini paludosi. Le fiamme ti avevano fatto incuriosire, ed eri scesa a guardare.
Oggi il tempo è orribile, il cielo è nuvoloso, e piove da almeno sei ore. Eppure le fiamme si stagliano nella notte, e loro, sommersi da grandi mantelli e cappucci neri o viola, con un medaglione d'argento al collo con sopra caratteri in una lingua a te sconosciuta, girano intorno alle braci maledette cantilenando sommessamente.
Quando ne hai parlato ai tuoi ti hanno presa per pazza, e ti hanno portato di nuovo dallo psicologo. Ti ha parlato a lungo, ti ha detto che può capitare a tutti, con tutta la faccenda del trasloco, e che la luce e la stanchezza possono giocare brutti scherzi. Ma tu sai che non era un abbaglio della stanchezza.
Inizi ad avvicinarti al circolo, stregata e curiosa.
Continui a camminare e loro a pregare intorno al fuoco.
Arrivi a pochi metri da loro, ora riesci a distinguere le parole, uno strano linguaggio di suoni duri e cupi. Li guardi, ma i loro volti sembrano coperti da un velo d'oscurità.
E poi, all'improvviso smettono di recitare i loro versi e di roteare intorno al falò. Immobili, appaiono simili a semplici ombre dei fusti. Si girano verso di te, tutti con due lievi bagliori visibili sotto il cappuccio e la sua oscurità. Bagliori malevoli.
Loro iniziano a camminare verso di te, ti cade l'ombrello di mano. Fanno un altro passo, sincronizzati.
Senti l'acqua gelarti le ossa. La tua felpa si inzuppa.
Altri due passi.
Provi a gridare, ma un dolore atroce ti colpisce al petto, mozzandoti il respiro. Crolli in ginocchio.
Una fitta come una lama che squarcia la pelle ti colpisce in mezzo alle costole. Chiudi gli occhi. Passano alcuni istanti che sembrano eterni.
E quando li riapri loro ti hanno circondata. Tutto inizia a roteare davanti ai tuoi occhi, a parte quei pilastri ammantati. Vedi lo sfondo della tua casa e della foresta sbiadire. Pianti le dita nel terreno.
Loro iniziano a gridare, voci rauche e acutissime, condite di echi lontani di orrori arcaici.
Tocchi una pietra con la tua mano sinistra. La stringi.
Tendi lentamente il braccio, mentre la testa viene sommersa dall'uragano di urla e sibili... Scagli la pietra.
Una luce ti acceca.
Ti svegli tra le braccia di tuo padre, in lacrime, o forse è la pioggia.
Racconti tutti da capo. Un'altra visita dallo psicologo. Stesso verdetto.
Ma tu sai la verità, perché in quello spazio erboso, oltre a tracce di erba bruciacchiata, hai trovato il sasso che hai scagliato, ... Con strane macchie bluastre. Perché la figura più oscura, con gli occhi più luminosi di tutti loro, l'hai colpita.
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Storie dalla Nebbia - Racconti
ParanormalUna serie di racconti brevi e inquietanti. Lasciatevi cullare dalle vostre paure, finché non alzano il coltello.