Un altro giorno.

44 4 0
                                    

Sobbalzo alle 4 del mattino appena sento la porta sbattere.
Mamma entra e pensando che io non mi sia svegliata raggiunge silenziosamente la sua camera.
È già un altro giorno, ora sicuro non prenderò sonno, grazie mamma.
Mi assicuro che stia dormendo e mi accendo una sigaretta in camera.
Silenziosamente, vedo quella cenere infiammata che è l'estremità di un accumulo di tabacco, catrame, merda.
Una merda che uccide.
Una merda che invecchia.
Una merda che tranquillizza e ti fa stare meglio.
Una merda che ti crea dipendenza, ti fa schiavo e ti comanda.
Eppure mi piace pensare a come tu non abbia il coraggio di ucciderti, mentre un accumulo di catrame e tabacco ci riesce.

Prendo il telefono e vedo un messaggio da Riccardo.

"Mi manchi, devo parlarti."

Rimango li, sono quasi le 4.30, perché anche lui non dorme?

"Ancora sveglio?" È l'unica cosa che mi viene in mente.

Dopo qualche secondo, il telefono vibra ancora.
"Sto venendo sotto da te, scendi".
Questa situazione sta prendendo una brutta piega, non sto facendo altro che respingerlo, ma ogni passo indietro che faccio, lui li fa verso di me.
Non faccio in tempo a pensare cosa rispondergli che Riccardo mi sta chiamando.
Rispondo, senza dire nulla.
"Sto giù, scendi"
Attacco.
Abito al terzo piano, mi è difficile scendere dalla finestra, e dalla porta non posso altrimenti mamma si sveglierebbe in giro di pochi secondi.
Vado in bagno, esco dalla finestra e mi precipito nel balcone della signora di sotto.
Mi graffio la caviglia, ma non fa male.
Okay, sono al secondo piano, non manca tanto.
Mi mantengo con le mani sulle sbarre del balcone, e dondolandomi in aria, mi butto nel balcone del primo piano.
Ci sono.
Vedo un ombra venire verso di me, ci metto poco per capire che era Riccardo.

-Che ci fai qui?- Lo dico con un tono un po' incazzato, ma fa nulla.

-Ho bisogno di parlarti.-
Ha una voce un po secca, come se dopo l'ultima nostra conversazione avesse urlato.

-Okay, sono qui, dimmi-
questa conversazione inizia ad annoiarmi.
Però è così bello, così dannatamente bello.

-io credo che tu mi stia facendo impazzire-
Inizio a ridere.
Rido ad altissima voce, tanto da far affacciare mia mamma fuori alla finestra.

"Fai finta di non averla vista, e smettila di ridere" dico tra me e me.
Riassumo una faccia più o meno seria e con quel poco di voce che mi è rimasta gli dico semplicemente un "ciao", con il significato di "non mi interessa minimamente dell'effetto che ho su di te, hai fatto una scenata inutile".

Torno sopra, aspettandomi quella donna davanti alla porta che mi urlava contro di quanto sono irresponsabile, incosciente, e di quanto sia pericoloso scendere per i balconi.
Ma nulla.
Mi ha vista ed è tornata a dormire.
Oh, lei si che mi fa sentire importante.
Sono le 4.37, non riesco a dormire, e così apro l'unica applicazione del mio telefono che non dovevo aprire.
Tumblr.
Tumblr è un misto di coppiette felici, frasi depresse, succhiotti, sorrisi, lacrime.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 05, 2015 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Disastro "me"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora