|1|

46 8 0
                                    

Lily era quella che si definisce un esemplare di omega complesso

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Lily era quella che si definisce un esemplare di omega complesso. Ormai era al suo ormai terzo padrone, un altro prepotente e borioso alpha. E mentre due alpha la trascinavano fuori dalla stalla in cui stava con gli altri omega, pensò quando la sua vita esattamente è cominciata ad andare a rotoli.

Non era interessata a dove la portavano né quale sarebbe stato il suo prossimo padrone, sapeva che tutti erano uguali, fatti con lo stampino e lei non era altro che un giocattolo rotto di cui ci si stufa in fretta.

La sua famiglia era una famiglia umile forse con troppi bambini per le condizioni economiche in cui si trovavano, la madre dell'omega era morta di parto quando la piccola nemmeno parlava bene, e il padre era quello che lei definiva un alpha decente, ma non abbastanza decente da far campare la famiglia.

Si era indebitato con il governo per tentare di sfamare i piccoli rimasti, essere un omega era già difficile essere un omega con i debiti era un concetto inaccettabile per il governo.

I bambini furono ben presto messi all'asta per cercare in qualche modo di pagare i debiti, anche se le cifre da saldare erano così alte che nemmeno se avessero venduto le prossime due generazione avrebbero saldato il conto, nonostante la debole e quasi inutile resistenza del padre, i maschi furono mandati senza condizioni ai lavori forzati mentre le femmine omega vendute ad altezzosi e ricci alpha.

E fu così che la piccola omega fu venduta da un alpha all'altro che però nessuno di loro la teneva a lungo, tutti quando la rifiutavano davano tutti la stessa spiegazione; ovvero che Lily fosse un omega intrattabile poco docile e poco incline all'ubbidienza. Un omega che nessuno si voleva tenere.

Così la piccola di ritrovò ad essere affidata al comandante di una caserma militare: Jeon Junkook.

Jeon Junkook era un alpha base: è Bello, ricco, di talento, con un lavoro rispettabile, atletico nato per l'esercizio fisico e il suo odore faceva girare la testa a donne e uomini indipendentemente dal proprio genere

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Jeon Junkook era un alpha base: è Bello, ricco, di talento, con un lavoro rispettabile, atletico nato per l'esercizio fisico e il suo odore faceva girare la testa a donne e uomini indipendentemente dal proprio genere. Era un uomo "semplice" che dopo il lavoro si beveva una birra con i colleghi, o si svagava tra le lenzuola con qualche beta, la sua vita gli sembrava perfetta così.

Quando però un sfortunato giorno aprí la porta e vedi i suoi amici, ebbe un immediata una brutta sensazione. Avevano tutti e due un sorriso sghembo sul viso, dal loro odore sembrano eccitati e divertiti allo stesso tempo. Per carità erano bravi ragazzi, ma spesso troppo squilibrati per l'indole ferrea di un militare.

Quando vide la minuta omega vicino a loro che dalle sue spalle tremanti sembrava volersi fondere con la tappezzeria, capì che era fottuto.

Era ovvio che fosse un omega nonostante non sentisse nessun odore proveniente da lei, la corporatura fragile la pelle pallida e apparentemente delicata erano segni indistinguibili di un omega. Di compagni omega in tutta la sua vita ne aveva avuta una e una soltanto, con cui le cose non erano andate bene, ed era deciso a non ripetere l'esperienza una seconda volta.

Era tentato di chiudere la porta in faccia al trio senza dare l'opportunità ai suoi stupidi amici di metterlo in gabbia, ma fu troppo lento, che uno dei due aveva già messo la mano sulla porta intuendo fin troppo bene le sue intenzioni.

"Non sembri felice di vederci junkookie"

Il primo a parlare fu ovviamente Kim Taehyung: squilibrato senza precedenti in coppia col compagno, erano un duo con la sola certezza che si sarebbero messi con certezza nei guai.

"Ti abbiamo portato un regalo, ma per la mancanza di tempo non te lo abbiamo incartato, scusaci per l'inconveniente"

Il secondo a continuare fu Jung Ho-seok forse più svitato e impulsivo del amico, tanto che Junkook l'aveva salvato spesso da risse e pagato innumerevoli cauzioni per salvarlo dai continui guai che continuava ad creare. Ma sembrava che non imparava mai la lezione buttandosi sempre in qualche situazione pericolosa.

Le risatine che i due continuavano a fare nonostante cercassero di trattenersi, guardando in faccia un serio ed inquietante alpha, Junkook capì presto che i due erano ubriachi fradici, talmente tanto che l'alpha si chiese chi avesse guidato fino ad destinazione, come era possibile che fossero ancora integri tutti e tre.

L'alpha sospirò massaggiandoti la fronte con le dita senza sapere come sbarazzarsi del mal di testa e di quella omega allo stesso tempo.

Si spostò di lato per far entrare i suoi amici e quella creatura con loro, che fu spinta per entrare per prima, come se i suoi furbi amici avessero paura che scappasse da tre alpha dominanti come loro. Poi calma entrarono anche loro traballanti sulle loro gambe. 

Mentre i suoi amici erano spalmati sul suo divano da 2 mila won* (circa 1.372€)  l'alpha accompagnò la sua fottuta omega nella stanza dei ospiti che lo seguì senza protestare, anche se da come saliva le scale era meno tranquilla di quello che pareva.

Sembrava docile e silenziosa il che era ideale per un tipo tranquillo e serio come lui, che non voleva partner piagnucolosi e capricciosi, ma in ogni caso lui non aveva intenzione di tenersela.

L'avrebbe riportata indietro all'indomani senza farsi troppe domande. La lasciò nella stanza lasciandola con qualche forzata e brusca parola detta tra i denti, di non muoversi e di aspettarlo finché non uccideva i suoi stupidi amici.

Kim Taehyung e Jung Ho-seok si subirono da parte dell'alpha una sfuriata degna di ogni madre che puniva i propri figli disobbedienti, nonostante le proteste dei due e i continui piagnucolii su come gli doleva la testa per la sbronza. Junkook non demorse di un passo facendoli passare un brutto quarto d'ora, per poi spenderli a casa in un taxi chiamato all'ultimo.

Il moro si calmò facendo dei esercizi di respirazione, cercando in malo modo di non spaventare la creatura che aveva nella camera degli ospiti con i suoi fermoni, perché ne era certo se il suo odore omicida potesse uccidere, i suoi poveri amici erano già in paradiso a scontare i loro peccati con Dio.

Fece un altro lungo respiro per poi tornare dalla sua fottuta omega.

Fece un altro lungo respiro per poi tornare dalla sua fottuta omega

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Dirty feelingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora