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Jeon Junkook tornò da lavoro con una certa fretta

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Jeon Junkook tornò da lavoro con una certa fretta. Aveva dovuto subirsi le prese in giro dei suoi stupidi amici, tutta la mattinata su come lui non sembrasse affatto rilassato,nonostante gli avessero comprato un adorabile omega. Ne di come lui non avesse nessun odore di omega addosso, lo infastidirono a tal punto da non farli più dire una parola per il resto della giornata.

Non che lui fosse tutto questo chiacchierone, ma quando si innervosiva diventava ancora più taciturno e scontroso.

Nemmeno sfogare la sua frustrazione sui piccoli cadetti lo avevano aiutato a distendere i nervi, e  rimase sconcertato quando aprí la porta d'ingresso, diede un occhiata rapida nei dintorni, trovandola come l'aveva lasciata, forse ancora più pulita del normale.

Aveva avuto una pessima notte in cui non era riuscito nemmeno e chiudere un occhio, sapendo della presenza di quell'omega nella sua casa, si era già svegliato nervoso e lo stesso stato d'animo era continuato per tutta la giornata, con la inafferrabile voglia di pestare qualcuno.

Aveva lasciato l'omega da sola lasciandola con qualche parola brusca ed a stento le aveva detto che sarebbe tornato a pranzo.

Appena tornato aveva sbattuto la porta ed era andato diretto nella stanza degli ospiti, convinto di trovarla nella sua stanza, dove le aveva gentilmente detto di rimanere.

Anche se da lei non sentiva nessun odore, ed l'unico odore che sentiva era il suo, la sola idea che quella creatura occupasse i suoi spazi, gli veniva un epocale mal di testa.

Quando non la trovò si agitò leggermente. Per non dire che uscì di corsa e la cercò nelle altre stanze, dove nemmeno lì trovò nessuna traccia di lei.

Solo in cucina trovò dei cibo appena preparato.

Intoccato ma della gracile creatura nessuna traccia.

Aveva un omega da solo un giorno e l'aveva già persa. O l'aveva terrorizzata al punto da fuggire.

Stranamente il pensiero non lo rassicurò come avrebbe pensato. Stava per uscire per andarla a cercare, quando si accorse della porta finestra che dava sulla veranda era leggermente socchiusa.

Aprì la porta e la vide seduta tranquilla sull'erba, incurante delle camicie che gli aveva fatto sudare non trovandola in casa. Prendeva il sole nonostante la sua pelle delicata, giocando con i fili d'erba. I capelli ricci scuri facevano una specie di tendina intorno al suo viso, non dando l'occasione all'alpha di vederla in viso.

Indossava ancora i abiti dell'alpha che erano almeno di tre taglie più grandi, le maniche le coprivano quasi completamente le piccole mani e la cintura dei pantaloni era stata pigiata più volte, in modo ma non strisciare per terra quando camminava.

Junkook rimase imbambolato a fissarla.

Era sicuramente una bellezza particolarmente, a cui Junkook non si era dato il tempo di accorgersene.

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