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Junkook guardava scettico la sua omega che girovagava tra i scaffali del supermercato a cui l'alpha si era fatto accompagnare

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Junkook guardava scettico la sua omega che girovagava tra i scaffali del supermercato a cui l'alpha si era fatto accompagnare.

Non era sicuro della sua scelta di farsi accompagnare, temendo che avrebbe tentato di scappare alla minima distrazione dell'alpha, non che lui avesse intenzione di tenersi quell'omega, chiaro adesso la tollerava ma da accettare la sua presenza, a tenersela la strada era ancora più lunga.

Allo stesso tempo non voleva dare la soddisfazione ai suoi stupidi amici, e riportarla lui stesso indietro.

L'espressione sul viso della mora l'aveva subito sorpreso facendoli cambiare idea, era l'emblema della felicità, completamente meravigliata da quello che guardava. L'alpha la guardava da distanza dandole il tempo di guardare tra gli scaffali senza farle pressione.

Guardando male ogni alpha che le passava vicino e la squadrava spudoratamente.

Junkook aveva avuto un idea di cui ora stesso se ne stava amaramente pentendo.

A Junkook piaceva torturarsi da solo.

Le aveva portato dei vestiti femminili, credendo di fare un gesto se non carino almeno decente per la mora, ma ora quei vestitini a fiori non facevano altro che attirare sguardi, e soprattutto la sua totale attenzione era assolutamente sulla donna.

Se prima poteva fingere di non essere attratto da lei con indosso i suoi vestiti larghi, ora con vestiti della sua taglia era impossibile ignorarla.

Il vestito le stava così bene da sembrare cucito addosso.

Con i capelli sciolti lungo la schiena i ricci castani erano talmente belli e lucenti da sembrare un invito ad affondarci le mani all'interno, con molta probabilità quello era il pensiero di ogni alpha presente, quel pensiero lo infastidì al punto, da mettersi con il carrello vicino alla donna facendole da scudo ad ogni sguardo lascivo e spudorato, fingendo di guardare qualcosa tra gli scaffali.

Non gli era mai capitato di essere così territoriale con una donna ma si rassicurò dicendosi che era perché non aveva una donna da tanto tempo.

Finse indifferenza anche quando la piccola omega lo guardò interrogativa.

Era ancora magra e forse un po' pallida, ma era palesemente un fiore che sarebbe meravigliosamente sbocciato con un po' di cure e attenzioni.

Fece finta di niente anche quando la donna gli si avvicinò ulteriormente, per guardare nel carrello e una scia di odore raggiunse il suo naso, ultimamente era sempre più presente e meno indebolito, come se finalmente l'omega gli avesse concesso di sentire il suo odore.

L'odore di miele gli diede il benvenuto solleticandoli le narici, mentre l'odore di fiore arrivava subito dopo ogni volta che si spostava i capelli dalle spalle.

"Non puoi mangiare solo carne.."

Non era ancora abituato alla sua voce, nemmeno lei sembrava abituata a parlare così spesso, tanto che la sua voce era ancora un po' alterata, un po' bassa e roca.

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