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Ad Idris non fu permesso di dare un ulteriore saluto alla sua famiglia. Sua madre, Narcisa non vedendolo tornare insieme a suo padre e suo fratello, avrebbe sicuramente pianto nel segreto della sua stanza. A suo fratello aveva dato un abbraccio nella sala del trono del re. Per quanto riguardava suo padre... non faceva nessuna differenza...

Sapeva di essere solo il secondo genito, e poi non vi era molta differenza tra il primo e il secondo genito, nessuno dei due aveva ricevuto un qualsiasi gesto di affetto. Solo rimproverò e ammonizioni che si aprendevono con lacrime e alcune volte sangue...

Severus condusse il giovane consorte all'estero del castello dove vi era una carezza molto elegante completamente di colore nero e con eleganti decorazioni d'argento...

Vi erano delle creature quasi scheletriche che assomigliavano a dei cavalli infernali anch'essi di colore nero e con i paramenti decorati in argento e unito al verde.

Idris fu aiutato a salire e senza proteste si andò a sedere ad un lato del sedile che l'interno come l'esterno era di colore nero con decori argento e verde.

Si chiedeva se la carezza sarebbe stata usata nel suo corteo funebre.

Idris fece di tutto per evitare di pensare a quello, già diverse volte aveva già arrivato a sfiorare la morte a causa di suo padre e diverse volte aveva sentito la presenza fredda della mano scheletrica di quella silenziosa presenza.

Per quanto desiderasse vivere e per quanto desiderasse morire, la sua presenza non era gradita né in un luogo né nell'altro.

I cavalli si mossero un leggero contraccolpo e Idris si tornò a sedere con compostezza. Sbirciò il volto di colui che era suo marito in cerca di un rimprovero, ma l'uomo non disse nulla e non fece nulla. Idris si aspettava di essere rimproverato, invece veniva guardato senza un espressione specifica.

Silenzio. Indifferenza.

Con sua grande sorpresa la carozza si alzò nel cielo del pomeriggio il panorama era bello dall'alto... lui che non era mai uscito più dal infuori del giardino di casa adesso stava lasciando per sempre la sua terra natia. Da lassù non riusciva neanche a capire se aveva superato i confini della sua casa.

Severus indossava il cappuccio della cappa e anche la maschera, non aveva intenzione di toglierli ed Idris non disse nulla.

<< Mi ucciderete presto?>> chiese Idris senza pensarci.

Severus accavallò la gamba e con le braccia incrociate al petto si mise ad osservare ancora la giovane fata.

Non ricevendo risposta Idris rimase immobile e prese coraggio.

<< Non voglio mancarvi di rispetto, ma potrei avere una risposta.>> disse leggermente.

<< Questo dipende da te.>> rispose Severus.

Idris era sorpreso, ma poi capì... quell'uomo era come suo padre...

<< Cercherò di fare del mio meglio, non vi darò fastidio... vi chiedo solo alcune cose.>> disse imbarazzato.

Ecco qui. Le sue mogli erano tutte uguali. Anche se con il giovane vedendo la sua notevole educazione aveva pensato che fosse diverso...

Tutte le sue mogli arrivate a quel punto chiedevano chi gioielli come collane, chi bracciali con orecchini, chi addirittura gli aveva chiesto una corona d'oro e gemme preziose... e tutte quelle cose Severus li aveva date il giorno dopo la notte della loro prima notte di nozze come corredo funebre.

Tutte si aspettavano di riuscire dove la precedente aveva fallito, Idris invece aveva chiesto quando lui avesse intenzione di ucciderlo... ma poi si era rivelato per ciò che era... avido di potere...

<< Chiedetemi tutto ciò che volete: oro, gioielli, collane, bracciali, rubini cascate di diamanti... non c'è nulla che non possa darvi!>> disse Severus.

<< Vorrei che... foste gentile... ecco... io... non ho mai avuto... nessun uomo... vorrei che non mi faceste del male... non pretendo che mi amiate, sono consapevole che vi appartengono e non sono molto più di un oggetto per voi, ma... se posso chiedere ogni cosa che desidero e voi mi accontenterete vi chiedo solo di avere la possibilità di trattarmi con gentilezza e la possibilità fisica di poter uscire di tanto in tanto dai miei alloggi.>> disse.

Quella voce così melodiosa chiedeva gentilezza?

Non pietre preziose, oro e chi addirittura una miniera di diamanti...

Severus rimase immobile nella sua compostezza.

<< Gentilezza, da parte mia troverete tutta la gentilezza di cui sono capace...>>.

<< Grazie!>> esclamò Idris.

L'aveva interrotto... lui stava parlando e quella piccola fata l'aveva interrotto.

<< Chiedete gentilezza e per una creatura come voi l'amore è un lusso che vi viene concesso solo leggendo certi  libri. Lì avete mai letti?>> chiese Severus.

<< Ho letto qualcosa.>> si limitò a dire.

Suo padre Lucius Malfoy era selettivo su ciò che lui  poteva e non poteva fare, mangiare, vestire, andare, pensare, giocare, leggere, disegnare persino sognare e sperare.

Con il tempo aveva imparato che nulla era suo e nulla gli apparteneva veramente, tutto quello che indossava e mangiava era solo per sua gentile concessione... nulla di più nulla di meno.

Idris si limitava a svegliarsi giorni dopo giorno ringraziando per un nuovo giorno di vita e poi ringraziere che fosse giunto alla fine...

Si limitava a respirare e a far sentire la sua presenza il più discreta possibile.

<< Che libri avete letto?>> chiese curioso.

Anche lui era a conoscenza di quei libri che si vendevano sotto banco e che le signore e le signorine di certa famiglia leggevano...

Persino lui era uno dei protagonisti di quei libri a luci rosse che si vendevano con successo.

<< Ho letto: Cuore e ghiaccio, Il cielo d'estate, La lunga notte delle stelle.>> disse Idris.

Severus era sorpreso o faceva finta di non capire o veramente non sapeva a cosa si riferisse.

<< Lettera di narrativa. Troverete nella mia biblioteca molti libri: poesie, avventura, gialli, addirittura qualche testo di letteratura di paura. Vi piacerà. >> disse Severus.

Idris sembrava incredulo.

<< Veramente?>> chiese il ragazzo.

<< Sì certo e credo di averli letti quasi tutti.>> rispose << Potete leggere quello che desiderate, sempre che dopo la nostre prima notte resterete in vita.>> gli disse un pò per fargli paura e un pò per vedere la sua reazione.

<< So ch' è troppo tardi per chiedere, ma se dovessi morire potrei essere seppellito sotto l'ombra di un albero circondato da tanti fiori colorati.>> disse Idris.

<< Posso concedetevi questo desiderio.>>  gli disse Severus.

La carozza cominciò la discesa e Severus aspettò che la vettura si fermasse del tutto e il suo domestico aspisse il portello per poter scendere.

Il soffio del vento Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora