-

588 67 16
                                    

Tanto ormai lo so quanto bene vuoi a Simone, per favore, cerca di farlo distrarre in qualche modo il giorno del suo compleanno.

Non riusciva a smettere di pensarci, Manuel, a quella richiesta.

Non che gli servisse una preghiera di Dante per convincersi ad organizzare qualcosa per il compleanno di Simone, ma in quel momento, mentre le lacrime di commozione per il film che aveva appena finito di guardare, scendevano copiose sul suo viso, quelle parole erano tornate, prepotenti, nella sua mente.

Mancava un solo giorno al compleanno di Simone ma, nonostante avesse trascorso intere giornate a pensare a cosa avrebbe potuto organizzare, nulla sembrava fare, poi, davvero al caso suo.

Tutto sembrava essere o troppo o troppo poco.

Ché Simone era stato categorico.

Non ho voglia di festeggiare il mio compleanno. E non dire che sarebbe un'occasione per stare insieme perché noi siamo sempre insieme.

La ferita per la perdita di Jacopo e tutto ciò che ne era conseguito, nel cuore di Simone, era ancora aperta e, sotto un certo punto di vista Manuel lo comprendeva.

Non riteneva giusto che Dante lo obbligasse a festeggiare quel giorno, ignorando i sentimenti del figlio.

Dall'altra parte, però, comprendeva anche il desiderio di Dante che Simone non si chiudesse in sé stesso e non si abbandonasse alla tristezza.

Mentre, quindi, i titoli di coda del film scorrevano sullo schermo del suo PC, l'idea per, come si suol dire, salvare capra e cavoli, gli balenò nella mente.

Il film appena concluso raccontava la storia di una coppia felice fin quando il marito della giovane muore e, sapendo di essere malato, prima della dipartita, lascia una serie di lettera indirizzate alla moglie affinché egli possa, in qualche modo, rimanere per sempre accanto a lei.

E a Manuel, l'idea di scrivere delle lettere a Simone e nasconderle in vari luoghi che avevano segnato il loro rapporto, piaceva.

Certo, in quel caso non era lui ad esser morto bensì il suo coraggio ma, probabilmente, con l'aiuto dell'inchiostro, sarebbe riuscito anche a dichiarare i suoi sentimenti per Simone.

Ché Simone e Manuel non erano una coppia.

Ma non erano neanche soltanto amici.

Non si erano mai definiti.

Erano una coppia di amici che si comportava come una coppia di fidanzati senza mai esserselo detto.

E, forse, quella poteva essere, per Manuel, l'occasione giusta per farsi avanti e, insieme a Simone, vivere quella relazione consapevoli di essere qualcosa in più di due amici.

Penna e fogli alla mano, quindi, a poco meno di ventiquattro ore dal compleanno di Simone, Manuel iniziò a scrivere quelle lettere che avrebbe, poi, il mattino seguente, nascosto in ogni angolo della Capitale nel quale era accaduto qualcosa di significativo per il loro rapporto, per poi concludere con una sorpresa.

***

Quando, a mezzanotte in punto, il telefono di Simone prese a vibrare ripetutamente, Simone alzò gli occhi al cielo.

Non è passato neanche un minuto e già iniziano con gli auguri.
Ma non posso addormentarmi e svegliarmi direttamente il trentuno?

Mentre rimuginava nei suoi pensieri, privo di entusiasmo, sbloccò il telefono e lesse il messaggio.

Non vuoi festeggia', lo so, però vorrei comunque fatte trascorre 'na bella giornata. Lo fai un gioco co' me?

Neanche a dirlo, il mittente era Manuel che, più che fargli gli auguri di compleanno, sembrava riprendere una citazione di Saw - L'enigmista.

P.S. I love youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora