Capitolo 1

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Cominciò a sentire un suono fastidioso, aveva un po' di dolori alla gamba e al braccio di sinistra. La ragazza non aveva ancora aperto gli occhi, tentò una volta ma la luce eccessiva la obbligò a richiuderli subito dopo. Riuscì debolmente a sollevare le palpebre e a tenerle costanti. Osservò i muri spogli, bianchi; alla sua destra c'era una tenda dal colore turchese e un macchinario a lei sconosciuto, alla sinistra invece vi era un tavolino di legno apparentemente vecchio ed una flebo. Vide una figura in camice, sollevo maggiormente le palpebre e riconobbe la figura come un'infermiera che le sorrise dolcemente <<buongiorno Schmidt>> le disse.  La paziente si sforzò ma non riuscì a parlare, la sua bocca emetteva solamente aria. <<facciamo un po' alla volta; riesci a muoverti?>> chiese l'infermiera. Iris provò a muoversi, le uniche cose che riusciva a muovere erano il collo e la parte destra del corpo, ovvero braccio, mano, gamba e piede destro. <<ho capito, ti ricordi cosa è successo l'ultima volta?>> La ragazza cercò di pensare agli avvenimenti accaduti, si ricordò che lei, sua mamma e suo papà stavano andando al cinema in macchina, stavano attraversando l'incrocio quando vide i fari di una macchina che si avvicinava ad una velocità elevata verso di loro, poi... buio. Ella realizzò che avevano fatto un incidente, per cui annuì all'infermiera. <<riposa, sei stata ferita alla tua parte sinistra, non sarebbe tanto grave ma per te lo è stato, hai un corpo fragile; ormai sei quasi guarita, non sforzarti troppo. Se devi fare pipì hai attaccata la sacca, non hai bisogno di andare in bagno. Se hai qualsiasi bisogno clicca qui>> le indicò un aggeggino di plastica giallo con sopra un bottone rosso; la ragazza annuì e dopo che l'infermiera la salutò e se ne andò richiuse gli occhi riaddormentandosi a fatica, aveva tante domande in testa, per esempio che fine avevano fatto i suoi genitori oppure chi era il suo compagno di stanza, la persona di cui si intravedeva l'ombra dalla tenda turchese. Avrebbe dovuto aspettare per delle risposte.

Dopo qualche ora la ragazza si svegliò, si sentiva più forte. Si guardò attorno alla ricerca di un orologio che non trovò. Provò a parlare, ci riuscì e ne fu molto contenta. Il braccio sinistro doleva solo quando provava a muoverlo, la gamba invece era rimasta com'era. Era sorpresa da come nel corso di poche ore era migliorata così tanto. Purtroppo non aveva niente da fare se non dormire; si osservò, aveva la gamba destra ingessata, una maglia turchese e larga e il braccio sinistro con qualche ago nella pelle. Udì la porta della stanza aprirsi, era il cibo. La donna avvicinò il carrello accanto a Iris e alzò il lettino di quest'ultima. <<riesci a muovere il braccio, cara?>> le chiede gentilmente. <<solo quello destro, quello sinistro se lo muovo fa male>> disse con un po' di fatica e a voce bassa. La donna annuì e le porse un piatto di riso bianco <<se fai fatica a mangiare da sola dimmelo... ah, dimenticavo, domani mattina verrà Carla, l'infermiera che hai visto prima, a portarti il menù, ci saranno vari cibi e tu puoi scegliere cosa mangiare>> la ragazza annuì e cominciò a mangiare il riso insapore. Ad un certo punto chiese <<ci sono dei libri da leggere?>>  <<sì, vorresti prenderne qualcuno?>> Chiese la donna <<sì, mi farebbe piacere>>  <<ti va bene qualsiasi libro o hai preferenze?>> << va bene qualsiasi libro>> Iris andava matta per i libri, amava follemente leggere, qualsiasi cosa, anche le etichette dei cibi o prodotti di vario genere. Quando finì di mangiare la donna se ne andò ma entro breve tempo ritornò con quattro/cinque libri in mano che appoggiò sul tavolino <<vuoi che ti sposto il tavolino a destra? così sei più comoda>> << sì, grazie mille>> dopo che la donna sposto il tavolino alla sua destra la ragazza prese un libro e si mise a leggere, era sera ma dato che aveva dormito tutto il giorno non aveva sonno. La donna la salutò e se ne andò.
Lesse fino a che non cadde nelle braccia di Morfeo.

Vorrei odiarti ma non ci riescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora