"This is gonna be the best day of my li-i-i-i-i-ife„
~"Best Day of my life"American AuthorsDoncaster 26 febbraio 2014
Continuai a guardare allibita quella immensa abitazione innanzi ai miei occhi. dire che ero sotto shock era una eufemismo. Come diavolo faceva mio padre a conoscere i Tomlinson? Ma soprattutto perché non me lo aveva mai detto?
"Cazzo" uscì dalle mie labbra, non sapendo neanche quale lingua stavo parlando in quel momento.
"Hai detto qualcosa Aura?" La faccia confusa di Jhon mi riportò alla realtà. Avevo capito che dallo stupore non avevo parlato in inglese, ma in quel momento poco mi importava.
"No scusami tanto Jhon, sono solo un po' confusa"
Lui parve capirmi e fermò la macchina. La villa era bellissima, dieci volte meglio delle foto. All'ingresso riuscii a scorgere tre figure ad aspettarmi, ed ero sicura che si trattassero di Johanna, Phobe e Daisy. Non sapevo se essere felice o arrabbiata, come faceva mio padre a conoscere Jo? E perchè non me lo aveva detto?Scesi dalla macchina e sentii le mie gambe tremare leggermente, vidi Johanna avvicinarsi a me e in meno di un nanosecondo mi strinse in un forte abbraccio. Per un momento esitai poi ricambiai l'abbraccio, anche se leggermente.
"Oddio Aura, erano anni che non ti vedevo, sei cresciuta tantissimo e ti sei fatta veramente bella." Disse Johanna con un sorriso stampato sulla faccia.
La guardai confusa, da quel che ricordavo non l'avevo mai incontrata. Lei sembrò capirmi al volo.
"Giusto non credo tu ti ricordi, ma pensavo che il vecchio e caro Alessandro ti avesse parlato di me, anche se credo tu mi conosca già per una altro motivo."
Non persi tempo ed annuii alla sua frase, iniziò a camminare verso le gemelle e mi fece cenno di seguirla.
"Loro sono le gemelline, Daisy e Phoebe, come penso tu sappia hanno dieci anni."
Sorrisi alle due bambine; sorriso che timidamente ricambiarono.
"Vieni con me Aura, ti mostro la tua stanza"
Seguii Johanna all'interno di quella maestosa casa, salimmo al primo piano e mi aprii la porta di quella che dovrà essere la mia stanza per quest'anno.
Appena entrai la bocca mi si spalancò per lo shock; quella stanza mi rappresentava.
"Wow questa stanza è perfetta, mi rispecchia pienamente."
"Lo speravo, ho chiesto informazioni a tuo padre, e devo dire che hai buon gusto ragazza."
Mi girai e le sorrisi calorosamente; gesto che ricambiò.
Sistemai velocemente le mie cose e corsi al piano di sotto, dove le gemelline stavano guardando Mulan.
Mulan è uno dei miei film Disney preferiti.
Mi vennero le lacrime agli occhi, ripensando a tutte le volte che lo ho visto con la mamma.
Johanna mi prese da parte.
"Aura tesoro, vorrei spiegarti le regole base che dovrai far rispettare alle bambine in questo periodo"
Annuii con la testa persa nei ricordi.
"Le bambine devono essere a letto alle 23:00 di sera tranne per il venerdì è il sabato. La mattina nei giorni scolastici devi svegliarle alle 7:15. Le gemelle non hanno intolleranze, ma a Phee e non piace molto la cioccolata e Daisy odia lo yogurt.
Questo è tutto quello che devi sapere"
Prendo nota mentalmente e ringrazio Johanna.
Ritorno in salone, dove le gemelle stavano ancora guardando il film e decisi di sedermi con loro su quell immenso divano grigio che sapeva di casa.
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"Aura puoi giocare con noi alle principesse per favore?"
Mi chiese Daisy con un tono talmente dolce da farmi sciogliere.
Il film era appena finito e ho lottato più volte per reprimere il fiume che stava per sgorgare dai miei occhi.
"Certo tesoro" risposi con il mio solito tono dolce.
Nel frattempo si unì a noi anche Phobe.
"Che principessa volete essere?"
"Io Ariel" risposero le gemelle all'unisono.
"No voglio essere io Ariel, la fai sempre tu Phee" disse Daisy arrabbiata.
Phobe iniziò a ribattere, ed entrambe si misero a litigare.
"Phee, Dai, facciamo così. Fate un po' per uno, prima Daisy e poi Phobe; io farò Aurora."
Le bambine annuirono e iniziammo a giocare tutte e tre insieme.
Ad un certo punto sentii il campanello suonare e Johanna andare ad aprire. Un urlo di gioia provenne dalla porta e le gemelle corsero lì così le seguii.
Louis Fottuto Tomlinson era alla porta che salutava le sorelle, e io mi paralizzai.
In quel momento la mia testa stava elaborando talmente tanti pensieri che non mi accorsi che Louis si stava avvicinando a me.
"Ciao, tu devi essere Aura, è un piacere conoscerti, io sono Louis"
Mi disse con uno dei suoi sorrisi a trentadue denti.
In quel momento non sapevo se sciogliermi o iniziare a gridare.
Calmati Aura e comportati da adulta. Mi raccomandò la mia vocina interiore.
"Piacere" dissi e con la voce che tremava strinsi la sua.
"Ei calma, mica ti mangio" Iniziò a ridere, ed io non feci altro che ridere con lui.
"Scusami, è che sono abbastanza timida e non ho mai conosciuto persone che hanno più o meno la mia età." Dissi imbarazzata.
Non volevo rivelargli che ero una sua fan sfegatata in quel momento. Io volevo esserci amica, non perché era famoso, ma perché ero sicura che lui fosse una persona fantastica.
"Davvero non hai mai conosciuto persone della tua età o poco più grandi?" Era curioso ma allo stesso tempo scioccato.
Io ridacchiai presa dall'imbarazzo.
"Beh, quando viaggi da tutta la vita è non stai mai nello stesso posto per più di un mese succede questo."
Nei suoi occhi vidi un luccichio particolare.
"Beh allora questo vuol dire che sarò io il tuo primo amico." Disse fiero di se stesso.
Un sorriso si fece spazio sul mio volto e non feci altro che accettare.
"Vieni sediamoci sul divano, e conosciamoci meglio, sono curioso di sapere più cose su di te."
Annui e lo seguii.
Iniziammo a parlare di tutto, di famiglia, dei viaggi e persino della scuola. E nonostante credevo di sapere tante cose su di lui, scoprii che non era così.
Passammo tutta la serata a parlare finché Jo non ci chiamò per mangiare la cena.🧚🏻♀️🫧Nota autrice🫧🧚🏻♀️
Beh che dire, dopo un po' di mesi sono riuscita a finire questo capitolo. Spero vi sia piaciuto, ci ho impiegato letteralmente mesi per stenderlo ( le idee scarseggiano molto).
Bacioni, Islabett.
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She's my Angel|| N.H
ChickLitLa nostra storia inizia così, tu bella come il sole mi ammaliasti come un angelo.