ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ǫᴜᴀᴛᴛʀᴏ: ʀᴀɢᴀᴢᴢᴏ ɪʟʟᴜsᴛʀᴀᴛᴏ

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«Spirito maligno, sparisci! Io ti esorcizzo!» esortai mentre versai del sale sulla testa di Amane.

«Ugh, insomma! Ma che ti prende?! Oggi sei assurda Yashiro!» Esclamò Amane alzandosi in piedi mentre alcuni chicchi di sale cadevano.

Si. Ho detto che avrei lavorato sui miei sogni ed ero intenzionata a far parlare Amane, che sicuramente sa qualcosa che non so! Ho passato tutta la giornata a infastidirlo e a vedere se in qualche modo potevo riuscire a fargli dire qualcosa.

«Non credo proprio, sono normalissima» Distolsi lo sguardo alquanto annoiata dalle sue lamentele.

«A te pare normale versare sale in testa a qualcuno in pausa pranzo?» Io rimasi in silenzio non sapendo come controbattere, non aveva tutti i torti...

«Ahh...Yashiro senti...» incominciò lui mentre si diresse verso la finestra con affare esausto «Per caso tu mi detesti?» quella frase mi lasciò impietrita. No aspetta! Non era questo che volevo far intendere! Mi schiarì la gola.

«Perdonami, non era quella l'intenzione!» Mi scusai.

«Non c'è bisogno che ti sforzi di fare la carina con me...» Disse non guardandomi neanche, continuando a fissare al di fuori della finestra con entrambe le braccia penzolanti al di fuori.

«La carina? Guarda che dico sul serio! Io non ti detesto! Sei tu che fai lo strano» Confessai e questa volta Amane mi guardò.

«Cosa ho fatto?» Sembrava davvero preoccupato. Assurdo che non se lo ricordasse!

«Quello che hai detto oggi alla lezione di educazione fisica...» Ho esitato. Posizionai entrambe le mani sul petto come se mi stessi tenendo il cuore. I suoi occhi color ambra emanavano come un fascio di luce, una luce a me nota. La riconoscevo, e ancora non capisco perchè. Mi sentivo come...spaventata.

«Ah, quello? Ti sei offessa davvero così tanto?» Ci rimasi di stucco. Era davvero un insensibile!

«Offesa? Certo che ne hai di corraggio!» Mi innervosì e lui alzò le mani in difesa.

«Calmati stavo solo scherzando!» Esclamò e io sbuffai. Rimasimo per qualche minuto in silenzio.

«Non so che cosa stai passando Yashiro, spero niente di brutto perchè non mi piace vederti così...» Disse tornando a guardare fuori «Se ti ho detto quello è perchè ogni tanto ti fai troppe arie» misi il broncio a quell'affermazione. Ma nel suo tono sentì una nota di preoccupazione. Strinsi la presa sulla mia uniforme.

«Ma scusami se sono io la causa dei tuoi problemi»

Scossi la testa «Che cosa? No! Assolutamente no! Non sei tu» Mi avvicinai per rassicurarlo.

«Sicura?»

«Si!»

«Sicura sicura?» Insistette.

«Certo!» Per poco non urlai.

«Quindi ti piaccio?» Scattò guardandomi negli occhi.

«Si!» Solo dopo mi accorsi della mia risposta. Arrosì.
Non avevo pensato prima di rispondere e questo fece sogghignare in modo maligno Amane. Io mi coprì il viso con le mani per l'imbarazzo. Avevo davvero detto di si?! Ma che cosa mi prende? Ero impazzita. Il ragazzo davanti a me sghignazzò e prima che io potessi dire qualcosa lui mise una mano nella sua tasca cercando qualcosa.

«Allora Yashiro...» Tolsi le mani dal mio volto ritrovando sulla mano di Amane due biglietti. Tacetti per un secondo.
«Se non mi detesti, allora perchè non vieni con me al cinema?» il mio cuore si strinse. Ero emozionata? Non saprei dirlo. Ma ero sicuramente soprafatta dal suo gesto.

«Ci sarei dovuto andare con mio fratello, ma lui non è un tipo da cinema, e un film del genere è sicuramente da te, Yashiro» Sui biglietti erano raffigurati dei criceti con armi spaziali. Le mie guancie rosate e calde mi fecero accennare un sorriso.
«Quindi è un appuntamento?» Chiesi e lo sguardo di Amane cambiò realizzando che il resto della classe stava origliando la nostra conversazione. Non era la prima volta che lo vedevo così...
«Tu pensaci...ci vediamo!» Scappò in fretta e furia lasciandomi il biglietto del cinema tra le mie mani.

Un contatto che non mi sembrava vero. Un calore mai provato e che mi regalava dei dubbi più grandi. Dovevo essere felice, dovevo festeggiare per essermi guadagnata un appuntamento, ma sentì il vuoto.
Aoi mi raggiunse felice.
«Wow, Nene! Incredibile! Hai rimediato a un appuntamento» La mia migliore amica era al settimo cielo e io guardai fuori la finestra ritrovandomi quell'edificio strano.

«Hey Nene? Ma che cos'hai?» Chiese la ragazza modello facendo ondeggiare i suoi capelli perfetti. Persa ancora nei miei pensieri, vagai in quelli che hanno chiamato "i ricordi del passato".

«Ho capito, hai fatto un sogno strano oggi, per questo sei arrivata in ritardo?» A quell'ipotesi la guardai.
«Si. Probabile» Feci un risatina leggera ma non durò molto. Immobile davanti a quella finestra, come se fossi pronta a buttarmi a capo fitto.
Ricordi del passato.
Esatto. Perché mi sembra di aver già visto tutto questo?
Perché sento di aver già provato queste emozioni?
Ci stavo girando intorno. Rinchiusa in un labirinto mentre cercavo l'uscita. Ma in quella uscita avrei trovato le risposte che voglio? Potrei domandarmi. Questo perché mi sento come se tornassi sempre al punto di partenza. Vagare per un'intera giornata a tornare sempre sugli stessi punti, ricordandogli, ma mai trovando la via. La mano di Aoi si posò sulla mia, ma è come se non l'avessi percepita per niente. Ancora a fissare quella torre come se mi stesse chiamando per nome «Nene, ti senti bene?» la sua voce piena di grazia rimbombava dentro la mia testa come eco.

Mi voltai, sicuramente sembravo posseduta da qualche tipo di forza oscura, o almeno questo è quello che mi ha suggerito lo sguardo allarmato di Aoi. Io annui.
Non volevo staccare la spina da i miei pensieri. Mi stavo sforzando a ricordare un frammento mancante, un pezzo di puzzle sperduto, e poi...
«Aoi, ha un foglio di carta e dei pastelli?» La mia richiesta fece girare le rotelline della mia migliore amica che stava elaborando il tutto. Ma non si fece domande, credo che ormai fosse abituata alle mie stranezze.
«Vuoi disegnare insieme a me, Nene?» il suo sorriso ricomparve come se nulla fosse successo. Accettai senza esitare.
Aoi non era solo la studentessa modello, ma anche la tipica studentessa che aveva sempre il materiale, portando anche cose in più che non servivano necessariamente. In questo caso un pacchetto di pastelli a cera.

Mi sedetti sul mio banco mentre incominciai a scarabbocchiare sul foglio bianco. Un pensiero fisso. Devo concentrarmi su quello.
Quando mi sono addormentata in classe ho fatto un sogno particolare. In quella cella dove la tristezza sembrava farmi compagnia, c'erano dei disegni. Tra cui uno dove c'ero io raffigurata e anche questo ragazzo. Ho provato a ricordare bene come fosse questo ragazzo illustrato. Ero concentrata. Fissavo il foglio senza sbattere le palpebre come se dipendesse su ogni altra cosa.
Un disegno che non avevo colorato del tutto, ma dove mi limitavo a dare il colore alle linee che lo componevano: la pelle di un rosa pallido, il capello di un marroncino e stessa cosa i suoi strani vestiti, e per finire il giallo per i suoi occhi. Un ragazzo dalla strana apparenza. Quando finì rimasi sotto shock.
«Nene?» Mi richiamò Aoi mentre non era nemmeno riuscita a tracciare due linee.
Questo ragazzo.
È identico ad Amane...

ɪᴏ ᴇ ᴛᴇ sᴜʟʟᴀ ʟᴜɴᴀ - ʜᴀɴᴀɴᴇɴᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora