𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐒𝐄𝐂𝐎𝐍𝐃𝐎

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Concluso il pasto, ciascun prefetto di ciascuna casata si preoccupò di raggruppare gli studenti del primo anno per mostrare loro il tragitto che da quel momento, fino alla fine del loro percorso di studi ad Hogwarts, avrebbero dovuto percorrere per raggiungere la sala comune della propria casata. La sala comune era un luogo caratteristico, che differiva a seconda della casata a cui si apparteneva, sia per luogo, che per arredamento. Una parte del tragitto i serpeverde ed i  tassorosso la percorsero assieme scendendo nei sotterranei, così come fecero corvonero e grifondoro che, tuttavia, salirono sulle torri. 

❝serpeverde, seguitemi e tenete il passo.❞ ordinò il prefetto della casata di Séléné, scendendo l'ultima rampa di scale e raggiungendo, finalmente, i sotterranei. Il gruppo camminò ancora un pò tra i corridoi fino a giungere davanti ad una porzione di muro completamente spoglio. 
❝bene, questa é la porta d'ingresso della nostra sala comune, per accedervi dovete pronunciare la parola d'ordine.❞ spiegò il prefetto puntando i suoi occhi in quelli di ogni singolo primino che ascoltava le sue parole. Dopodiché, si girò verso il muro.
❝prohibitus.❞ pronunciò il ragazzo, lanciando poi una veloce occhiata ai ragazzini dietro di lui. Il muro, dopo qualche istante, prese a tremare, si fece indietro di qualche centimetro e scorse verso sinistra. A quel punto, il prefetto dei serpeverde avanzò, varcando la soglia e scendendo i pochi gradini che separavano l'ingresso dalla sala comune. La parete parallela a quella da cui era appena entrato il gruppo era totalmente di vetro e, da esso, si poteva osservare il fondale del Lago Nero e le creature che lo abitavano. Dal soffitto pendevano lampadari che emanavano una luce verdastra e, il centro circolare della sala, era occupato da un tavolo, dei divani, un camino, un pianoforte e una libreria.
❝la parola d'ordine cambia ogni due settimane, verrà segnata nella bacheca, perciò, tenetela d'occhio.❞ spiegò appena tutti gli studenti del primo anno furono entrati e la porta della sala comune si fu richiusa dietro di loro.
❝gli alloggi maschili sono in cima alle scale di sinistra mentre, quelli femminili, in cima alle scale di destra, per qualsiasi ragazzo che voglia provare ad intrufolarsi nel dormitorio femminile, sappiate che sono incantate, vi sarà impossibile salirne anche un solo gradino, ora, andate.❞ finita la sua esaustiva spiegazione, il prefetto fece un gesto con le mani, come per scacciare via un insetto fastidioso, o uno sciame, in questo caso, per congedare il gruppo.

Séléné, assieme alle altre ragazze del primo anno, si diresse verso la scala a chioccia di destra. Arrivate al pianerottolo del dormitorio femminile, tutte le ragazzine si sparpagliarono lungo il corridoio alla ricerca del proprio nome sulla targhetta dorata al di fuori di ogni porta. Séléné, assieme a Daphne e Pansy, dovette raggiungere la fine del corridoio per scovare, finalmente la sua camerata. Le tre tentennarono per un attimo davanti la porta, Séléné si riscosse velocemente, ne abbassò la maniglia e la aprì. Le tre si ritrovarono, per l'ennesima volta, quella sera, a sorridere, sia con gli occhi sia con le labbra. La camera ospitava tre letti a baldacchino, ai piedi dei quali vi erano dei bauli. Al fianco della testata di ogni letto si trovava un armadio e un comodino e, vicino la porta si trovava una scrivania in mogano. I loro bagagli, assieme agli animali domestici, si trovavano ammucchiati al centro della stanza, le ragazze mossero qualche passo sulla moquette e scorsero una porta. Pansy si apprestò ad affacciarvisi.

❝santo Salazar grazie. Ragazze il bagno ha la vasca.❞ sospirò di sollievo la corvina dopo ave squadrato per bene il mobilio della stanza. Quando ritornò alla camerata le tre si spartirono i letti e, con grande fortuna, Séléné riuscì ad accaparrarsi il baldacchino vicino la finestra. Alla base di essa c'era un davanzale rivestito da cuscini. Le tonalità scure, sul verde, nero e argento, davano un tono di suspance e mistero al dormitorio ma, in generale, all'intera sala comune serpeverde. Le tre persero del tempo per sistemare tutti i loro averi e, solo dopo, si concessero di coricarsi ognuna nel proprio letto. In poco tempo, si addormentarono tutte, soddisfatte e orgogliose. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: a day ago ⏰

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