neve

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Entriamo in hotel distrutti dal viaggio in autobus durato due ore. L'atmosfera è quella che amo di più. Ero piccolo quando per la prima volta sono andato sulla neve e ricordo perfettamente mio fratello che ripeteva a tutta la famiglia che prima o poi qualcuno si sarebbe rotto un osso prima di tornare a casa. Denna mi ha turato un pugno sulla spalla quando l'ho detto sull'autobus.
"ragazzi ma questo posto è bellissimo" Kiki, con gli occhi che le brillano, saltella mentre insieme a Salma va a prendere le chiavi delle camere.
In effetti è fantastico questo posto. Tutti in legno chiaro e tappeti bianchi che ricorda la neve che cade fuori. La vista che da sulle montagne sembra il paradiso a cui voglio andare.
"Juanjo come fai a stare con la canottiera?" mi domanda Violeta avvolta nel suo giubbotto imbottito e la sciarpa grigia che le copre la bocca.

Ho sempre sofferto molto di caldo, sento caldo ovunque anche se ci sono meno tre gradi.
Mentre ispeziono ancora il posto noto Martin parlare con uno sconosciuto che gli sta parlando troppo vicino per i miei gusti. Martin sta raccontando chissà cosa mentre gesticola frettolosamente con le mani. Il ragazzo biondo con i capelli lunghi lo sta ascoltando sorridendo e lo vedo che ogni tanto abbassa lo sguardo.
Spero solo non gli stia guardando le labbra perché sento già i nervi.
Il braccio di Bea si posa sul mio fianco ma non ci faccio troppo caso.
"sei un gelosone" scusami?!
mi convinco a distogliere lo sguardo dalle due figure per ammirare una Bea con il solito ghigno di quando mi prende per il culo. "non sono geloso solo che non si parla con gli sconosciuti" provo a difendermi.
Ammetto che quello geloso tra i due ero io ma non lo sono tanto come tutti sostengono, almeno credo.
Bea fa un risatina mentre stringe i miei soffici fianchi ripetutamente. Sto per riprendere parola quando il biondino alto quasi quanto me posa una mano sul braccio di Martin.
"Bea scusami un attimo" la sorpasso sentendola borbottare qualcosa e raggiungo in poche falcate i due che sembrano non avermi visto.
"non l'ho mai fatto ma non vedo l'ora" le ultime parole del bohemio prima di accorgersi che sono alle sue spalle con le braccia incrociate. "Juanjo lui è Raffael" mi presenta. Gli occhi dello scimmione mi guardano con un finto sorriso che un cuore di panna come Martin non avrebbe mai potuto capire e mi porge la mano che fino a poco fa era sul braccio del mio ragazzo.
Lo guardo per bene facendo in modo che la piccola smorfia che ho fatto la veda solo lui e gli stringo la mano più piccola della mia. "è un vero piacere Raffael"
La stacco quasi subito mettendo poi il braccio sulle spalle di Martin.
"Martin ci conto allora a vederti in giro" gli fa un occhiolino e sale le scale dove molto probabilmente si trovavano le stanze.
Da quando siamo usciti noto che Martin sembra una preda per quei ragazzi da una scopata e via.
Beh, l'ho notato anche io ed ero uguale.
Mi sono innamorato in passato ma era una cosa durata due settimane.
Due anni fa sono andato insieme hai miei amici a Dubai e abbiamo prenotato una piccola villetta che, a causa di un incidente, abbiamo condiviso con un'altro gruppo. Abbiamo tutti subito fatto amicizia e tutti si mischiavano con tutti ma io e lui no. Aveva i capelli biondi, ricci ma soprattutto morbidi. Le notti passate insieme nella sua camera dove finivo ogni notte non erano come le altre volte con qualcuna. Era la prima volta che facessi qualcosa di serio con un ragazzo e penso anche che sia stato lì che ho capito di non essere attratto solo dalle ragazze come credevo. Era iniziato tutto da un po' di sguardi e provocazione per poi noi in piscina con due erezioni sproporzionate. Come ho già detto in quelle settimane tutti si mischiavano con tutti quindi non mi ero fatto tutti questi problemi ma poi, alla fine della piccola vacanza, lui mi aveva chiesto di sentirci perché stava provando qualcosa di serio e io sono scappato a gambe levate. Non era amore quello, ne sono consapevole, ma cazzo se ero innamorato.
Guardo il ragazzo al mio fianco che mi guarda scettico. Notava ogni mio gesto e questa cosa la amavo ma anche odiavo. "cos'era quella?" chiese cercando di rimanere serio.
Era carino quando provava a fare il duro.
"cosa?" faccio il finto tonto prendendogli le mani per baciargli le nocche. Era una cosa che avevo cominciato a fare spesso.
Il calore delle sue mani entrano in contatto con le mie fredde e pallide. "do"
"ci stava provando" sputo stringendo forte le nostre mani come se fossero un tutt'uno.
Sul sui viso liscio e luminoso appare un sorriso che vorrei solo riempire di baci. "anche quella ci stava provando con te" indica la ragazza mora con gli occhi a mandorla che poco fa, quando eravamo appena arrivati, mi avevo chiesto il numero di getto. Ho un debole per le persone dirette e ne ho anche conosciute tante ma non così tanto. Ero rimasto scioccato per qualche secondo e poi le ho mostrato l'anello di perle azzurre che circondava il mio dito medio con la lettera 'm' in bella vista. Lei capendo si era allontanata non staccandomi però gli occhi di dosso.
Tiro le sue mani per farlo avvicinare a me così da circondargli la vita e mi avvicino al suo orecchio. "tanto lo sai che amo solo te" gli sussurro provocandogli un sussulto.
"ragazzi queste sono le chiavi" esclama Salma tirandole ad alcuni compreso io. Noemi ci aveva chiamato per informarci che le camere sarebbero state in coppia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 06 ⏰

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