«Vediamo… un tuo difetto è che sei troppo riflessiva. Va bene esserlo, ma tu sei esagerata. Se vuoi fare una cosa ci pensi prima mille volte e finisci sempre per tirarti indietro per paura delle conseguenze».
Se solo Matteo avesse saputo la verità, se solo si fosse accorto di quello che gli occhi di Lisa non erano mai riusciti a nascondere…
Era riflessiva, sì. Era riflessiva perché se avesse ascoltato ciò che dettava il suo cuore e avesse agito d’impulso, probabilmente avrebbe rovinato tutto.
Quattro anni di amicizia.
Quattro anni dei Fantastici 4.
E ora lì, di fronte allo specchio della sua stanzetta, guardava il suo riflesso e sentiva il groppo alla gola farsi sempre più ampio.
Il suo grande giorno era arrivato.
Per anni aveva desiderato che quel 28 Marzo bussasse alla sua porta e la rendesse finalmente un’adulta anche su carta. Era stanca di sentirsi dire che era troppo piccola, era stanca di quei commenti che: “…per l’età che hai”. La facevano sentire inadatta, sbagliata, come uno di quei giochini che scaricava sul cellulare in cui avrebbe dovuto trovare le differenze fra una foto e l’altra. Ecco sì, lei era quel disegno che stonava con tutto il resto.
«Lisa, sei pron-ta?». Alice rimase immobile sull’orlo della porta, pronunciando a stento quella domanda. Che Lisa fosse bellissima non era certo un mistero, ma in quel momento avrebbe davvero potuto fare invidia al sole. «Ma sei uno schianto!».
«Non esagerare. Sono carina». L’altra si morse il labbro inferiore, insicura. Se fosse davvero stata “uno schianto” come molti le dicevano, Matteo si sarebbe accorto di lei, invece…
«Non essere modesta».
«È quello che penso». Si sistemò i capelli su una spalla, scivolando a guardare il suo corpo accarezzato dalla stoffa di un vestito aderente che metteva in mostra mesi di sacrifici.
«Non voglio sentire storie. Non oggi che è il tuo compleanno». Alice avanzò alle sue spalle, accarezzandole le braccia nude e incontrando il suo sguardo timido nel riflesso. «Oggi è il tuo giorno, Matteo non esiste».
Matteo esiste, eccome.
Esiste con quegli occhi talmente profondi da poterti inghiottire nei suoi abissi.
Esiste con quei sorrisi così sinceri da poter risvegliare un intero esercito di farfalle nella pancia.
Esiste con i suoi abbracci titubanti, quasi si vergognasse a dimostrare al mondo che anche lui è in grado di voler bene.
«Che ore sono?».
«È ora di andare. Luca e Matteo ci stanno aspettando nella limousine».
«Andiamo, allora». Si infilò di fretta e furia il cappotto lungo, traballando sui tacchi quando si allungò a prendere la pochette dal suo armadio.
Si impose di restare calma. Era solo una serata. L’ennesima serata passata di fianco a lui, a sentire il suo profumo, a stringere le mani in due pugni perché “Io e Lisa siamo soltanto amici”.
Quando salì sui sedili posteriori della limousine affittata solo e soltanto per lei, le tremarono le gambe. Fu Alice stessa a tenderle una trappola e a sedersi di fianco a Luca in modo che lei si ritrovasse costretta ad affiancare il centro di tutti i suoi desideri – e problemi.
Luca e Alice si chiusero subito nel loro mondo, guardandosi con gli occhi dell’amore. Stavano insieme da anni ormai, eppure sembravano ancora due piccioncini.
«Ce li dovremo sorbire per tutto il viaggio, vero?». Matteo li guardò protestando, sollevando gli occhi verso il tettuccio dell’autovettura.
«Sono carini», ribatté Lisa, mordicchiandosi nuovamente il labbro inferiore, consapevole che di lì a poco sarebbe rimasto poco e niente del suo lucido rosa.
«Io direi vomitevoli».
«Perché tu odi le smancerie».
«Odio le smancerie in pubblico. Non sono proprio un orso quando rimango solo con una ragazza».
Lo stomaco le si chiuse immediatamente. Non era stupida, sapeva che Matteo non era un ragazzino alle prime armi, però sentirlo parlare così le faceva male lo stesso.
«Pensi mi interessi qualcosa delle tue avventure?». Fu più brusca di quanto volesse e questo bastò a far aggrottare la fronte al ragazzo e ad attirare nuovamente l’attenzione dei loro amici.
Ci fu un silenzio assordante, inizialmente. Lisa pensò che quello sarebbe stato il peggior compleanno della sua vita, che la colpa era solo sua che con la sua gelosia aveva rovinato tutto.
«Sto morendo di fame», proruppe Luca, alleggerendo l’atmosfera. «Lisa, spero che ci sia abbastanza cibo per sfamare un intero esercito. Se torno a casa a stomaco vuoto la nostra amicizia finisce qui».
Le vennero le lacrime agli occhi, perché Luca era sempre stato il suo migliore amico. Non le era servito spiegargli proprio nulla, lui aveva capito, senza pretendere di sapere.
E quando la risata di Alice e quella di Matteo si unirono alla sua, seppe che non avrebbe potuto chiedere al mondo amici migliori di quelli.
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Bambina |Matteo & Lisa|
FanfictionÈ il diciottesimo compleanno di Lisa, e Matteo non riesce più a trattenere i suoi sentimenti.