Chicago, 12 novembre 2015.
Il picchiettio della pioggia echeggiava nella stanza e alla finestra le gocce facevano gara a chi andava più veloce.
<<Gocciolina, corri più veloce dai!>> "forse l'ho detto troppo forte" pensai, dopo essermi accorta della presenza della maestra davanti al mio banco. <<Siamo un po' troppo distratte anche oggi Amelia, non è vero?>> il suo sguardo divenne spazientito << Scusa maestra>>
<<Che vi sia chiaro bambini>> disse avvicinandosi alla finestra che osservavo poco prima <<Sognare è deleterio, convincersi dietro al sogno stesso di poter realizzare qualcosa di importante da grandi è sbagliato. Non vi sarà più permesso sognare una volta lasciati questi vostri banchi per l'ultima volta. Credere che le gocce di pioggia abbiano vita propria...è sbagliato.>> la finestra, aperta proprio grazie dalla stizza della maestra, fece volare via i miei fogli sul banco, poco prima su quel foglio disegnai una bella giornata di sole.
Il disegno cadde lontano dal mio banco e il picchiettio, che prima era quello della pioggia, divenne quello dei tacchi della maestra che raggiungevano il mio disegno.
Lo raccolse, accennò un sorriso, prese un respiro e avvicinandosi ancora una volta al mio banco, esclamò una sola frase, che mi avrebbe segnata per sempre.
<<Il sole, non sorge sempre.>> poggiò per prima sul mio banco una scheda, che a seguire venne distribuita a tutti.
La maestra tornò ad allontanarsi da me, lasciandomi finalmente ritrovare il ritmo del mio respiro, sì perché le sue parole mi spaventarono...mi angosciarono.
"Io sole, ti voglio per sempre alto in cielo, perché dovrebbe rimanere notte domani?" Intorno a me lo spazio diventava più angusto, i miei pensieri vennero interrotti dalla voce squittente della maestra <<Girate pure il vostro foglio bambini>> lo girai in fretta, velocemente, forse come se il mio istinto di sopravvivenza volesse salvarmi da quella sensazione di disagio che invadeva il mio corpo e la mia mente. <<Arrivati in quinta elementare è arrivato il momento di scrivere il vostro primo tema.>> rimasi ferma a guardare il titolo della scheda, mi lasciava sorpresa se pur fossi ancora una bambina: "Chi sarò da grande?" Le sue parole pungenti rimbombavano nella mia testa.
Non trovavo ancora il senso di quella frase, "come fa il sole a non sorgere ogni giorno?"
La macchina di papà, rossa come una ciliegia era ferma davanti la scalinata principale nel cortile della mia scuola, se qualche ora prima trovavo divertente la pioggia adesso evitavo tutte le pozzanghere che mi trovavo davanti.
<<Ciao Amelie, come stai canarina?>> Nonostante il mio nome fosse Amelia, papà mi chiamava Amelie <<Ciao papà>> chiusi la portiera e dal solo respiro emesso una volta finita la frase, papà chiese subito <<La maestra ti ha rimproverato ancora?>> il suo sguardo era fisso sulla strada, ma papà con la sua voce cara e una carezza rubata per pochi secondi <<C'è qualcosa di più canarina mia.>>
<<Papà, il sole può smettere di sorgere? La notte può durare più di quanto duri normalmente? Perché la maestra dice che dobbiamo smettere di sognare e di credere che il sole sorga per sempre?>> Papà fermò la macchina ciliegia, slacciò la sua cintura e si avvicinò di poco a me. <<Bambina mia, la vita è sicuramente un viaggio curioso...peculiare, ricco di albe e di tramonti spesso indimenticabili.>>
Scese dall'auto mentre fuori la pioggia continuava a cadere dal cielo ininterrottamente, era senza ombrello il mio papà
<< La pioggia arriva, copre la bella giornata di sole e fa sembrare la giornata un pò più triste>> esclamò alzando la voce a causa del forte rumore della pioggia che adesso, lo aveva completamente inzuppato. <<Ma la pioggia non è la notte canarina mia, se la tua maestra crede che il sole domani non sorga ancora, è perché forse ha deciso di rimanere al buio!>> continuava a ripetere allontanandosi di più sulla strada lasciandomi la completa visuale di sé e dei suoi vestiti zuppi d'acqua.
<<Sei e sarai per sempre tu a scegliere di assistere all'alba del nuovo giorno.
Se la vita continuerà a metterti alla prova e a rendere il sorriso più arduo, sarà solo Amelie a scegliere di lottare per sorridere ancora.>>
<<Il sole...sorgerà per sempre, bambina mia.>>
Fu allora che capì il senso della frase della mia maestra, fu in quel momento che abbracciai papà zuppo d'acqua.
Fu allora, che scesa dalla macchina, mi fiondai su una pozzanghera ridendo a crepa pelle."Cara Maestra, io da grande voglio essere il sole."
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In to the Cure
Roman d'amourAmelia Evans ha ventidue anni, studentessa della facoltà di infermieristica di Chicago sta per iniziare uno degli eventi che la segnerà per il resto della sua vita, Il tirocinio. Non è ancora a conoscenza di data e luogo di inizio, ma in lei questo...