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Avevo già visto quello sguardo, quel colore così ambiguo, difficile da definire. L'avevo già visto in passato. Sepolto da qualche parte nella mia mente, il ricordo di quegli occhi cercava di affiorare.

Ma l'unica cosa che feci, fù voltarmi dall'altra parte e allontanarmi senza mai guardarmi indietro.

Era l'unica cosa che potevo fare per allontanarmi da quei demoni.


La casata dei Moon era la più tranquilla tra le casate, e ce n'erano parecchie e molto più grandi e pericolose.

E chiamare tranquilla una casata piena di demoni, significava anche venir guardati dall'alto al basso dagli altri.

Più feroce era una casata, più rispetto possedeva.

I figli del Sole ci classificavano demoni per il semplice fatto che vivevamo per lo più di notte e occupavamo una gran parte del mondo, e molti di noi erano aggressivi, molto aggressivi.

Un'altra diversità dai figli del Sole?

Loro non amavano la lussuria, la passione, il godere, non così esplicitamente, di certo non li avreste mai trovati a fare un orgia, potremmo quasi dire che noi eravamo gli impuri e loro i puri.

Ma non era così per tutti ma i secoli avevano diviso le due fazioni a tal punto che era difficile vederli mescolarsi tra loro e a nessuno pareva importare più.

Ma chi ero io per mettermi a porre domande sapendo bene che ciò avrebbe significato attirare soltanto l'attenzione?

Quindi, lasciavo perdere e basta.

La casata dei Moon, era la più tranquilla per due motivi, primo perché era piccola rispetto a tante altre.

Secondo, gli ultimi della casata eravamo io e mio fratello e in un certo senso preferivamo fare i solitari e non attirare l'attenzione.

Non che ci facessimo mettere i piedi in testa dagli altri, avevamo dimostrato più volte nei secoli che eravamo in grado di mettere in ginocchio anche i più aggressivi ma semplicemente, a noi andava bene essere solo noi due.

Ci allenavamo quotidianamente, per ore e con intensità, Hakz non ci andava giù leggero con me e io non mi tiravo indietro neanche quando riusciva a farmi male, molto male.

Ma il dolore lo sopportavo bene.

"Havalyn?" guardai oltre il divano a testa in giù e fischiai per farlo girare verso di me

Io e mio fratello non ci assomigliavamo molto, lui era il maggiore, era alto, molto più di me e aveva un fisico scolpito.

Io ero più piccola di lui di dieci anni e gli arrivavo a malapena al petto, cosa abbastanza irritante, ma entrambi avevamo un occhio blu e uno rosso, un tratto molto raro tra i demoni.

"Hai sentito del casino tra la casata dei Sak e la casata dei Black?" scossi la testa

Me n'ero rimasta in casa tutto il giorno, non apprezzavo particolarmente il sole, l'occhio rosso tendeva a lacrimare spesso e in più non avevo nulla da fare.

Le nostre lezioni erano serali e lo sapeva bene.

Un'altra cosa differente dai figli del Sole? prima di raggiungere la maggiore età passavano almeno un secolo e mezzo e noi frequentavamo l'ultimo anno di liceo, non so chi avesse imposto questa cosa di studiare, del cercare di dare una parvenza di civiltà ai figli delle casate.

Non era così per tutti, solo per chi nasceva in una casata doveva studiare all'accademia dei figli della Notte, non che ci partecipassero in molti e spesso.

I figli della lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora