🔗Balla per me

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<<L'accordo non si è sciolto, contiamo di mantenere questo rapporto, certo anche per il futuro.>>
Lev termina la chiamata con gli americani e ritira il telefono nella tasca interna della giacca.
Lo guardo accennando un sorrisetto divertito, siamo seduti nella mia limousine, in quello che potrebbe essere definito come il paradiso in terra:  bicchieri colmi di champagne da mille euro a bottiglia, nelle mani canne della migliore qualità e al nostro fianco delle puttane seminude, avvinghiate ai nostri corpi mentre parlottano tra di loro e ci lasciano umidi baci sul collo.
D'altronde se devo essere accusato per un peccato voglio che sia quello per lussuria.

<<Yuri è fatta.>> Lev alza il suo bicchiere facendolo scontrare con il mio in un brindisi, subito dopo si ristende, ora più rilassato a qualche minuto prima, sui sedili in pelle della mia auto, mentre infila una mano nella magliettina della donna seduta al suo fianco. Sorrido guardandolo, non a caso Lev ricopre il ruolo di mio braccio destro negli affari, è sveglio e sa trattare, ma è anche il mio migliore amico ed è anche l'unica persona al mondo ad usare il mio secondo nome, l'ha sempre fatto fin da ragazzini, odierei tutta questa confidenza se non si trattasse di lui.

<<Beh allora dobbiamo festeggiare, ci meritiamo un po' di svago.>>
Lev sorride sghembo a questa mia proposta, spostando la mano da sotto la maglietta della ragazza alle sue gambe infilandola tra le cosce sotto la minigonna in pelle, non indossa le mutandine quindi quando la ragazza spalanca le gambe lo spettacolo davanti ai miei occhi e ben visibile, nulla è lasciato all'immaginazione.

<<Più svago di questo?>> Domanda alludendo alla ragazza al suo fianco che ora si sta toccando sotto suo ordine. Accenno un sorriso facendo alzare la ragazza alla mia destra e facendola sedere su quella alla mia sinistra e ordinandole di strusciarsi su di lei.

<<Intendo uno svago diverso.>> Ammicco con un sorriso mentre nell'auto i gemiti delle tre ragazze si propagano implacabili. <<Ho un'amico di vecchia data che ha un locale non troppo distante da qui. È uno dei migliori a Parigi e poi lui ha un sacco di conoscenze, potrebbe tornarci utile.>> Lev annuisce cedendo al mio capriccio. Purtroppo sono sempre stato un tipo che si stanca facilmente, mi definirei estremamente volubile mi annoio facilmente dei giochi che possiedo.

<<Signor Volkov.>> mi richiama una ragazza ansimante, quella che si sta strusciando contro il corpo dell'altra puttana. <<Quando potremo farlo con lei?>> Mi domanda continuando a gemere mentre l'altra ragazza le succhia i seni grossi e volgari, le guardo e sorrido compiaciuto sono così noiose e vuote.

<<Se scoperte bene potrei pensare di darvi una botta anche io. Ma dovrete dimostrarmi di essere proprio brave.>> Accenno un sorriso notando che ora la ragazza saltella e si struscia contro l'altra ragazza più energicamente mentre l'altra le poggia le mani sul culo strizzandolo.
Accenno un sorriso soddisfatto alla visione che mi offrono, per poi riportare la mia attenzione all'autista.

<<Ci porti al "Luxure".>> L'uomo non dice nulla e in meno di dieci minuiti ci ritroviamo davanti all'ingresso principale, mi volto verso le mie puttane ormai troppo impegnate a scopare tra loro per prestarmi attenzione.
Scendo dalla macchina seguito da Lev che però si ferma per dare indicazioni al mio autista. Una volta fatto la macchina si allontana e torna da me.

<<Gli ho detto di lasciare le tre ragazze in una camera d'albergo e di pagarle il doppio della loro parcella per la serata e perché non dicano nulla a nessuno.>>
Annuisco disinteressato data la normale amministrazione con cui trattiamo questo genere di svago, pagamenti in nero e stipendiate il doppio di quanto ci venga chiesto per assicurarci il loro totale silenzio.

Davanti a noi l'insegna e neon rosso con scritto "Luxure" è accesa e illumina il piccolo tratto di strada su cui ci troviamo, la fila davanti al locale è lunga e nonostante le porte in metallo chiuse la musica è forte e non fatica ad arrivare alle mie orecchie. Mi incammino, seguito da Lev, verso i buttafuori che non appena mi riconoscono mi fanno entrare facendoci saltare in questo modo la coda.

Giselle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora