Gran Premio di Miami
<<Stavo pensando di organizzare una cosuccia questa sera>> Sam se ne esce così di punto in bianco, durante la nostra tranquilla colazione all'interno del circuito di Miami. Si muore di caldo. Vorrei tanto passare un attimo in spiaggia e buttarmi in acqua. Già mi immagino la faccia di papà, se mi vedesse rientrare nel paddock con i capelli bagnati, pieni di salsedine.
Sto per aprire bocca per chiederle cosa abbia in mente, ma un'altra voce mi precede <<Cosa ha macchinato quella tua testolina questa volta, Samuela?>> il campione del mondo in carica, Max Verstappen, si palesa alle spalle della mia amica, facendola saltare dallo spavento <<Max! Avvisa la prossima volta! Mi hai fatto prendere un colpo!>>.
Da quello che so, perché me l'ha raccontato Sam, lei e Max sono praticamente cresciuti insieme. I loro padri sono amici, e questa già la dice lunga sulle qualità di buon padre che possa avere il signor Arnold. Io non lo conosco. So solo che i suoi genitori sono divorziati e che, se fosse per lei, la mia amica non vorrebbe mai sentir nominare il suo progenitore.
<<Non cambiare discorso, signorina. Ti conosco troppo bene per cascarci. Quindi, cosa hai in mente?>> mi scappa un sorriso, vedendo come i due olandesi si trattano praticamente come fratelli. Mi ricorda il mio rapporto con Jack <<Volevo solo organizzare una serata tra me, Janette, Oscar e Logan. Sai per non fargli pensare troppo a come il loro primo anno in Formula 1 stia andando di merda>> non è per niente una cattiva idea, però non comprendo appieno un particolare.
<<Scusami, io cosa c'entro in questa storia?>> lo sguardo di Samuela mi fa rabbrividire. Ha qualcosa in mente che non so se mi piacerà. È il pilota olandese a rispondermi con nonchalance <<Probabilmente vuole giocare a fare Cupido tra te e l'americano>> lo sguardo colpevole di Sam, fa capire tutto <<Samuela Arnold!>> <<Che c'è?! Ti ho già detto che è un bravo ragazzo! E poi, guardati e guarda lui! Biondi, occhi azzurri, fisico da urlo. I vostri figli sarebbero->> le chiudo la bocca con una mano. Le mie guance stanno andando a fuoco, ma posso tranquillamente spacciarlo per il caldo.
Sento delle risatine mal contenute alle mie spalle. Senza dovermi voltare, vedo il riflesso di Lewis e George nelle vetrate <<E voi ora che avete da ridere?>> il minore perde la battaglia contro se stesso, dando libero sfogo al suo divertimento, mentre l'altro tenta di spiegare senza fare la fine del compagno di squadra <<Beh, Jaja, pensandoci la tua amica non ha tutti i torti. Quei bambini farebbero perdere la testa a tutti>> <<NON ANCHE TU, LEWIS!>> il mio sgomento mi fa rimuovere la mano dal viso dell'olandese, il che mi fa ritrovare con quattro persone- Max compreso- a quasi rotolarsi a terra dalle risate.
<<Cosa sta succedendo qui? C'era un ritrovo e non siamo stati invitati?>> ma a chi ho fatto un torto, per meritarmi questo?! Ci mancavano i ragazzi McLaren! Non so più da che parte girarmi, sono circondata dai miei amici che, a quanto pare, hanno deciso che oggi è la Giornata internazionale per mettere in imbarazzo Janette Wolff.
Fortunatamente, prima che qualcuno possa mettere al corrente Lando e Oscar, uno dei meccanici Mercedes ci viene ad informare che papà ha indetto un briefing pre Gran Premio. Da quando non siamo più una delle monoposto più competitive in griglia, non facciamo altro che riunioni su riunioni su riunioni per cercare di trovare un modo per arrivare almeno sul podio con uno dei due piloti.
Lancio uno sguardo di avvertimento a Samuela. Non vorrei ritrovarmi con qualche messaggio strano da parte di Lando, una volta uscita dalla sala riunioni <<Va bene. Va bene. Però stasera facciamo un pigiama party in camera mia>> mi fa l'occhiolino, per farmi capire cosa intenda.
<<Quindi non vieni con me da Alex?>> fa George, una volta che ci siamo allontanati dal quartetto delle meraviglie <<No, a quanto pare. Per favore, non lo dite a papà. Mi inventerò qualcosa io. Non mi va di sorbirmi un terzo grado>> Lewis ha la curiosità riflessa negli occhi marroni <<Ci sarà anche l'americano?>> le mie gote si arrossano senza il mio consenso <<Sì, Lewis! Guarda come è arrossita!>> li lascio indietro a ridere. Se arrivo prima di loro, potrò mettermi in qualche angolo della sala e magari scambiare qualche parola con Fred e Mick.
Mi sono inventata che io e Sam volevamo passare del tempo tra ragazze per raccontarci con calma gli avvenimenti degli ultimi mesi. Tuttavia, mi ha fatto promettere di avere pronto uno shooting per lanciare la nuova collezione, una volta tornati a Brackley. Cosa non si fa pur di essere lasciate libere per una singola sera. Per non destare troppi sospetti, ceno insieme a papà, in videochiamata con mamma e Jack. Voglio tornare a casa solo perché così potrò riempire il mio fratellino di baci e abbracci.
<<Nettie, quando torni andiamo alla pista di kart? Mi voglio allenare e diventare forte come lo zio George>> ha un'ammirazione molto forte nei confronti del pilota numero 63, dovuta anche al fatto che è quasi sempre a casa nostra con Carmen quando non hanno altri programmi <<Certo, Jackie! Solo io o anche mamma e papà?>> <<Solo tu! Così possiamo correre insieme e vedere chi vince!>> sorrido. Adoro la sua competitività infantile. Vuole vincere sì, ma vuole soprattutto divertirsi nel fare ciò che gli piace.
Conclusa la chiamata, papà mi lascia andare senza troppe storie, ricordandomi soprattutto che la mattina seguente avremmo preso l'aereo presto per tornare in Inghilterra. Busso alla porta della camera di Sam e, dopo pochi secondi, è Logan ad aprirmi, che mi sorride, nonostante riesca a vedere la tristezza nei suoi occhi.
<<Finalmente sei arrivata! Questi due sono appiccicati da quando sono arrivato! Ti prego tienimi compagnia!>> non mi da tempo di rispondere, perché si abbassa, caricandomi sulla sua spalla per poi rientrare nella stanza. La mia risata e le mie preghiere di rimettermi con i piedi a terra, rompe la bolla che i piccioncini si erano creati intorno a loro.
<<Logan! Mettimi giù!>> <<Ragazzi che state facendo?>> Oscar è il primo a parlare, seguendo con lo sguardo la camminata del suo amico, che si conclude di fronte al divano, dove mi appoggia delicatamente <<Volevo solo smettere di fare la candela tra di voi>> alza le spalle con noncuranza, lasciandosi cadere al mio fianco. Almeno ha di nuovo un sorriso felice stampato in viso. Ne è valsa la pena.
La gara di nessuno dei due piloti è andata bene, quindi non mi sono pentita di aver accettato l'invito di Samuela. Logan e Oscar hanno tagliato il traguardo rispettivamente in ultima e penultima posizione e, come è normale, entrambi si sentono delusi dalla performance loro e della scuderia. Vedere come io e l'olandese stiamo riuscendo a distogliere le loro menti da questo disastro, mi riempie di gioia.
Contro ogni mia previsione, passiamo la serata a guardare i video di Oscar e Logan del loro tempo in Prema, spaccandoci dalle risate. Personalmente, credo che i migliori siano quelli in cui c'era Fred insieme a loro.
Non so come, ma ci ritroviamo a dormire in quattro su un unico letto. Le nostre articolazioni non ci hanno sicuramente ringraziato la mattina dopo, però almeno siamo stati bene insieme e mi piacerebbe ripetere uno di questi giorni. Logan è un ragazzo fantastico, i ragazzi dovrebbero conoscerlo meglio prima di parlare o escluderlo.
STAI LEGGENDO
Enchanted | Logan Sargeant |
FanfictionLa Formula 1 è uno sport di élite, accessibile a soltanto 20 piloti, considerati i più forti del mondo. Ma non sempre chi ci accede, ne esce con un lieto fine. Scollegare il cervello, estraniarsi dal mondo esterno e correre. Salire il più possibile...