4 | 19 May 2023

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Inghilterra, Regno Unito

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Inghilterra, Regno Unito

Papà questa mattina ha indetto una riunione con tutto lo staff Mercedes per fare un annuncio importante. Parole sue. Non ho idea di cosa possa essere, dato che sono stata super impegnata quest'ultima settimana con la promozione del nuovo merch della scuderia.

In certi momenti adoro il fatto che mio padre mi tratti come se fossi una delle tante dipendenti, senza neanche un accenno di privilegiamento. Però, quando si tratta di riunioni a sorpresa, io non riesco a gestire benissimo l'agitazione. Spero, comunque, non sia niente di grave. Da quello che so né Lewis né George si sono rotti qualcosa e devono essere sostituiti. E sicuramente non stiamo andando in banca rotta. Non dovrebbe essere qualcosa di disastroso, in fin dei conti.

<<Nettie, so che Toto ci ha chiamato all'ultimo minuto, ma gradirei non arrivare con un'ora di ritardo>> <<Mamma, non è colpa mia. Jack non si voleva vestire!>> in tutta risposta, il bambino si nasconde dietro le mie gambe, come faceva quando aveva 3 anni. Susie scuote la testa, comunque con il sorriso in faccia. Potrà pur non essere la mia madre biologica, ma ricorderò sempre con felicità il giorno in cui è entrata nella vita mia e di papà.

Arrivati in sala riunione, mi sistemo con Jack vicino a George e Lewis, mentre mamma si perde a scambiare qualche parola con ingegneri e meccanici vari «Secondo voi cosa avrà da dirci Toto?» «Ah io non lo so di certo. Provalo a chiedere alla signorina qui in mezzo» guardo male il pilota numero 63. Lo sa meglio di me che papà non svela gli argomenti dei meeting neanche a noi che siamo la sua famiglia.

È proprio l'uomo di cui stavamo parlando a distrarci dalla conversazione «Buongiorno a tutti. Grazie per essere qui, nonostante il preavviso pressoché inesistente» ora, ciò è un eufemismo «voglio informarvi che, purtroppo, non partiremo più per l'Italia, in quanto il Gran Premio è stato annullato. Sfortunatamente, l'intera regione dell'Emilia Romagna è stata colpita da una violenta alluvione. Abbiamo già provveduto a creare un post da condividere sulle nostre piattaforme social, per mostrare il nostro appoggio alla popolazione».

La stanza si riempie di parole di preoccupazione rivolte a quelle povere persone. Gli unici occhi che non riflettono la stessa emozione del resto sono quelli del piccolo Jackie, il quale non comprende la gravità della situazione. Beata innocenza.
Lo controllo, mentre si rivolge a George, tirando la sua maglietta «Zio Georgie, mi accompagni ad allenarmi con il kart?» « Jack lo sai che la mamma non vuole che tu passi troppo tempo in pista: potresti farti male in allenamento e non poter gareggiare poi» il bambino mette il broncio «Però io ho bisogno di andare ora! Tu e lo zio George non ci siete mai!».

Le parole del mio fratellino mi spiazzano. Anche negli occhi dei due piloti britannici leggo stupore puro. Non credevo che potesse sentirsi in questo modo. Mamma non mi ha mai raccontato nulla, e il suo comportamento nei miei confronti è sempre lo stesso. Solare e pieno di vita.

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