La riunione è ormai finita, ed ognuno è tornato alle proprie case.
Mario mi ha lasciata andare con un sorriso e io speravo che anche lui in quel momento volesse di più, ma evidentemente la voglia gli era passata.
Papá mi sta riportando a casa,e io guardo il sole spiccare alto nel cielo col vento caldo che scompiglia i miei capelli lunghi.
Non abbiamo niente da dirci,quindi prendo le cuffie che avevo infilato nella mia cartella e seleziono la riproduzione casuale.
Sono intenta a canticchiare le strofe della mia canzone preferita,ma questa ad un tratto si stoppa e le note della mia suoneria risuonano nelle mie orecchie.
È la mia amica Janelle,quindi è d'obbligo rispondere.
'Jane!Va meglio?'Chiedo in tono squillante.
'Certo,secondo te ero malata davvero?'
Mi sento una stupida dopo questa risposta.Come avevo potuto crederci?Di sicuro Miroslav centrava qualcosa.
'No..La tua malattia si chiama Miroslav Klose.' Mi porto una mano davanti alla bocca e sussurro il suo nome per non farlo sentire a papà.La risata di Jane è contagiosa e mette allegria,io devo evitare di ridere per non mettere in allarme mio padre.
Quando Jane ha smesso di ridere,sento del vociare in sottofondo.'Sei ancora con lui?'
Domando a voce bassa.'No,no,puoi urlare,tranquilla.' Tiro un sospiro di sollievo. 'Allora sei con..?' Lascio che sia lei a terminare la frase dandomi direttamente la risposta.'Con Gareth,Erin,Mateo e Danielle.'
Il pensiero di aggregarmi a loro si fa strada nella mia mente,ma ciò che mi fa passare la voglia è la presenza di Gareth,che mi starebbe attaccato come una pulce.(Leo Messi is the way) Mi manca davvero molto stare con i miei amici,quindi spazzo via ogni dubbio dalla mia mente e chiedo. 'Jane,vi posso raggiungere?' Dico di colpo. Anche lei ne sembra quasi sorpresa,ma poi ovviamente ne è felice. 'Certo,siamo in spiaggia e credo proprio che dormiremo nelle tende.Vieni anche tu,sarà divertente.' L'idea di una giornata con loro non è male,dunque dico a Jane che ci sarò e chiedo a papà di accelerare verso casa.
Dopo neanche cinque minuti siamo lì, e io mi fiondo in camera.Tolgo frettolosamente la gonna a balze e la lancio senza neanche curarmi di dove va a finire,poi in velocità slaccio i bottoni della camicia e la poso sul letto.Apro l'armadio e prendo il primo costume che mi capita a portata di mano;è un semplice due pezzi di color verde fosforescente, e mette in risalto la mia carnagione già baciata dal sole.
Fatico a legare il reggiseno,e proprio quando ce l'ho quasi fatta il trillare del mio telefono mi tocca a tornare al punto di partenza.Lascio cadere il costume ai miei piedi e prendo il cellulare.È un messaggio da parte di Mario, e il solo leggere il suo nome mi fa venire le farfalle nello stomaco.
Lo apro col fiato in gola.Da:Mario
Ehy piccola,hai da fare?La prima cosa che penso è inventare una scusa all'ultimo momento per rifiutare l'invito di Jane e dei miei amici,ma in fondo mi mancano e ho voglia di fare cazzate con loro.
A:Mario
Si.La mia freddezza è involontaria,ma non so proprio cosa dirgli.Lui è..così diverso rispetto agli altri uomini,ed io non riesco a gestirlo.
Da:Mario
Cosa fai?Con chi vai?Dove vai?Leggendo il suo messaggio,scoppio a ridere.
È difficile per me credere che un uomo di quell'età sia geloso di me.
Ma vedendola nel modo in cui lui mi ha imposto di vederla,il papino deve essere geloso della sua piccolina.
Prendo fiato e scrivo una risposta per ogni sua domanda.A:Mario
Mi metto il costume per andare al mare con i miei amici.Questa volta evito le provocazioni,ma vorrei tanto che terminasse il lavoro che ha lasciato incompleto quel pomeriggio.
Da:Mario
Quindi sei nuda?Ah,diamine,perspicace.
A:Mario
Ja..e sono in ritardo.
Ci vediamo domani.Chiudo il telefono e torno a fare ciò che stavo facendo prima, ovvero legare questo maledetto costume.Il telefono trilla,ma decido che controllerò dopo il messaggio.
Con molta calma e dopo svariate imprecazioni riesco a legare il fiocco dietro la schiena.
Il pezzo di sotto è ovviamente un gioco da ragazzi,e sono finalmente pronta per andare a mare.Prendo solamente un pareo,poi infilo il mio telo da mare nello zaino e scendo in salotto.
Papá è impegnato a sfogliare dei giornali, e a me non va di disturbarlo.A dire il vero,cerco solamente di evitarlo.È imbarazzante pensare che lui è ignaro di ciò che io e il suo educato e responsabile collega di lavoro stiamo intraprendendo una relazione sessuale.Ma,vedendola in un modo diverso,è cosi eccitante e pericoloso pensare che un giorno papà potrebbe venirlo a sapere.Meglio che quel momento sia il più lontano possibile,anche perchè a dire il vero tra di noi non c'è ancora praticamente nulla di concreto.Mi dirigo in cucina e prendo un succo di frutta,mi siedo al tavolo e mentre sorseggio la bibita rinfrescante chiamo Jane.Lei risponde subito e senza neanche darmi il tempo di parlare dice.'Keira,no.No,no,no.Tu vieni per forza.' Calca volontariamente le ultime due parole,e io sospiro trattenendo una risata.'Certo che vengo,Jane.Dovresti solo passare a prendermi.' Papá non si accorge nemmeno di ciò che dico,e continua a sfogliare i suoi giornali indifferente alla mia telefonata.'Aspetta..' Jane allontana il cellulare dall'orecchio e mormora qualcosa al resto della combriccola;dopo poco mi da una risposta.'Dieci minuti e siamo da te.' Riattacco e mi alzo dalla sedia per andare a gettare la scatola del succo.