Capitolo 3

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La sua mente era totalmente annebbiata, non c'erano più sfumature a fargli mantenere la sua lucidità, i suoi pensieri, ma solamente il suo Omega di fronte a sé, che con un ginocchio piegato e la gamba sollevata lo stava richiamando.

Quegli occhi di fuoco erano pure calamite, non servivano parole quando quelle iridi venivano incrociate, la passione e la foga erano papabili e... diamine, quanto era bello...

Il sudore colava dalla fronte di Katsuki, facendo brillare quel corpo armonico e perfetto, scolpito sul marmo più pregiato, e curato nei minimi dettagli.

Era talmente allenato da avere muscoli ovunque, i nervi vibravano sotto la cute e le vene rischiavano letteralmente di esplodere ad ogni battito del cuore...

Quel ragazzo, era puro sesso.

E come un cane Izuku crollò a carponi, avvicinandosi a quella figura paradisiaca gattonando, così bello e così dannato.
Era pronto ad ogni suo ordine, ad ascoltare la sua voce, a sentirlo gridare di volerne ancora di più... sempre di più...

Afferrò la caviglia lasciata rilassata e le labbra bollenti iniziarono quel percorso peccaminoso, umide, con la lingua che creava delle delicate linee di saliva.
Socchiuse gli occhi nel sfiorare quella gamba tonica, annaspando alla ricerca di sempre più aroma, sempre di feromoni che gli stavano mandando totalmente a puttane il cervello.

Perché gli bastò ascoltare quel suono che venne rilasciato dall'Omega e quasi si sciolse, sentendo sempre più caldo.. pure fiamme sotto ai suoi tocchi...

Le fusa rimbombavano tra quelle pareti, sovrastando gli schiocchi umidi che le labbra morbide di Izuku imprimevano su quelle gambe lisce, stringendo la coscia muscolosa tra le dita e sollevando lo sguardo.

Una bellezza fuori dal comune... ed era suo...

Quella sua rabbia che era tanto distintiva, era tutta sua, quei suoi modi burberi e bruschi, tutti suoi... ma no, Katsuki non era solamente quel concentrato di rabbia... c'era molto di più.

Quando gli preparava da mangiare, era straordinario... il verdino non era affatto bravo ai fornelli, anche le cose più semplici per lui divenivano estremamente complesse, ma il biondo lo sapeva... e quasi gongolava nel poter preparare lui il cibo, sottolineando però quanto fosse inutile...

Ma lo sentiva quel dolce aroma che era solo per lui...

Oppure, nei loro attimi di solitudine, di spensieratezza, Katsuki non era più quello che mostrava in pubblico... la sincerità, la pura e semplice sincerità brillava nell'oscurità della notte, e quante parole... quante frasi uscite fuori con solo loro due, sotto le lenzuola. Quante risate, ed anche le lacrime...

L'Omega era dolce... quando gli accarezzava i riccioli, districando quel disordine e permettendogli di rilassarsi su di sé.
Le sue mani a sfiorarlo, ad accarezzarlo...

Le notti con gli incubi, che dopo la grande guerra erano abbastanza frequenti per il verdino... e Katsuki era lì, con il suo aroma, il caramello croccante ed appagante, e le sue braccia pronte a stringerlo a sé.

Non batteva mai ciglio quando, nei momenti di totale occlusione, anche il One for All si attivava fuori controllo, quando nei sogni appariva quella devastazione e tutta quella morte...

La sua presa si faceva sempre più ferrea, più potente, quasi a volerlo fondere con sé stesso.

Perché il suo Kacchan era quello... era così... un freddo pezzo di ghiaccio al di fuori del loro nido, ma che si scioglieva dolcemente quando rimanevano loro...

E quella visione per Izuku era qualcosa di così estremamente porca da fargli schizzare l'erezione in alto, mentre arrivava a leccare lento quei cerchietti ormai cicatrizzati sulle sue cosce umide, sentendo con le papille gustative per prelibato liquido di lubrificazione che continuava ad uscire a fiotti, preparando automaticamente il suo corpo a ciò che sarebbe arrivato.

"Senti ancora male...?". Ringhiò lui, stringendo appena tra i denti una parte più morbida della coscia, succhiando avidamente quella porzione di pelle, creando un perfetto cerchietto scuro che fece ribaltare gli occhi sanguinari di Katsuki dietro alle palpebre.

"Mhm... - Annuì, divaricando ancora di più la gamba piegata, mostrando la sua entrata lucida di umori, che sembrava quasi pulsare per richiamarlo - Sì... qui...".

Un sorrisetto annebbiato ammorbidì le labbra di Izuku, mentre seguiva i gesti lenti della mano dell'altro che ripresero a pompare il suo membro, teso, con quella grossa vena che lo percorreva completamente... e quella lingua che aveva percorso tutta la sua gamba, si andò a poggiare proprio lì, dando profonde lappate lungo la lunghezza, solleticando le zone nervose con la punta del muscolo umido.

"D-Deku... cazzo, succhialo...". Gemette, buttando la testa all'indietro e strattonando i riccioli verdi tra le dita, tentando di tenerlo vicino a sé, ma ottenendo solamente resistenza.

Quella tortura non era finita... la lingua continuava a muoversi circolarmente, accarezzando quella morbida pelle sottile, e curiosò ogni centimetro, dalla base fino alla punta, lasciando qualche bacio di tanto in tanto, fino ad addirittura mordere con delicatezza.

Non lo avrebbe mai fatto, se non avesse ormai saputo quanto piacesse al suo compagno... quanto si nutrisse quasi del dolore per raggiungere l'apice.

Avevano imparato assieme a muoversi nel mondo della sessualità, Izuku era sempre stato titubante su ogni cosa, ma quando Katsuki per la prima volta gli afferrò la mano e se la portò al collo, facendogli stringere le dita... tutto aveva preso un'altra piega...

Ma in ogni caso, non era mai stato l'Alpha al comando... era il suo protettore, certo, la sottomissione dell'Omega arrivava spesso, vedere come si piegava tra le sue mani, bisognoso di lui... ma era andato tutto oltre i loro semplici secondi generi...

Da quando erano bambini si erano cercati, e voluti, ancor prima dei generi che erano spiccati su quei fogli di carta.
Ma quando gli ormoni erano arrivati, e la maturità era giunta, tutto era cambiato...

Ed il comando era tutto del biondo, Izuku lo sapeva molto bene.
Riusciva a manipolare ogni cosa, con quei suoi modi scurrili e strafottenti, per poi compensare con sguardi dolci e aromi invitanti...

Era bravo.. sapeva come muoversi e come giocare con lui.

Accolse il glande lucido tra le labbra, succhiandolo appena e spingendo la lingua in quella minuscola apertura tra le divisioni, godendo nel sentire entrambe le mani affondare tra le sue ciocche quasi in maniera brutale, tirandolo verso di sé con foga.

"D-Deku! Ti preg... ah... dio... Deku...". Rivoli di saliva scendevano dalle sue labbra, mentre i suoi occhi non avevano più niente di ciò che rispecchiava sempre lo sguardo focoso dell'Omega, solamente nero che lasciava un minimo anello di contorno della sua iride rossa.

Ma Izuku continuò, stringendo le sue cosce che quasi si chiusero attorno al suo viso, facendolo sorridere, mentre si godeva quella visione che erano troppi giorni che aveva tenuto lontano.

Era meraviglioso... sudato e mosso da costanti spasmi di piacere, con l'addome che si contraeva ad intermittenza ed il petto gonfio ed invitante che si alzava ed abbassava con velocità...

"T-Ti prego!".

E non si fece ripetere altro, inglobò fino in gola l'intera erezione dell'Omega che si riversò totalmente nella sua bocca, con un gemito strozzato che risuonò nella testa di Izuku.

E non si fece ripetere altro, inglobò fino in gola l'intera erezione dell'Omega che si riversò totalmente nella sua bocca, con un gemito strozzato che risuonò nella testa di Izuku

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