Capitolo 2

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"Kacchan, non sei in te! Senti... ora... - Assottigliò lo sguardo, osservando il cumulo di vestiti che il biondo aveva raccolto, e che in quel momento stava utilizzando come stimolo per il piacere - Ma quello è il mio costume...?".

"Sottospecie di inutile comparsa del cazzo... - Gli volò addosso il telecomando che regolava il lucernario del soffitto - Se non hai intenzione di - AH!".

Un urlò quasi straziante fece infilzare le unghie di Izuku nei propri palmi, mentre i pantaloni di Katsuki venivano sfilati, ed il suo sesso pulsante e lucido era eretto tra le sue gambe, mentre tutto il suo corpo tremava furiosamente.

"C-Cazzo! F-Fa male...! Muovi... muovi il culo D-Deku!". Lente e calde lacrime scesero dai suoi occhi liquidi, con la lava bollente che scorreva furiosa in quelle iridi, nelle quali la pupilla pulsava ad intermittenza, rendendo in alcuni momenti lo sguardo talmente nero da essere irriconoscibile.

Il fuoco del calore divampava dentro di lui, così improvviso e fuori controllo da lasciare che tutti i suoi feromoni sbalzassero.

Non erano gli aromi a cui Izuku era abituato, emozioni uniche danzavano tra quel caramello, e non era niente di chiaro.

Ma una cosa era certa... ed era che vederlo in quella situazione, sudato, con la propria erezione strozzata dalla sua stessa mano, gli stava facendo accendere qualcosa di bestiale che aveva sempre tentato di tenere buono.

Perché essere Omega per un ragazzo che aveva da sempre voluto scavalcare ogni classifica, ogni persona, addirittura gli eroi che tanto stimava, era stato un colpo talmente pesante da farlo diventare addirittura feroce verso ogni altro essere vivente.

Urlante e sbraitante, con il pugno facile e la lingua talmente velenosa da aver obbligato Izuku a perdere fin troppa fiducia in sé stesso, ma poi i suoi occhi non avevano perso la speranza, ed il cuore continuava a battere feroce per quel biondo così esplosivo.

Come una sirena nel mare che, con il proprio canto, attirava verso di sé i marinai...

E si era sempre trattenuto così tanto, perché non voleva farlo sentire sbagliato, visto che l'altro non faceva altro che pensarlo.

Aveva avuto spesso dei Rut decisamente travolgenti, e cosa aveva fatto? Si era rinchiuso...
Ma la domanda fondamentale era... da chi?

Beh... da un altro Alpha, l'unico capace di poterlo gestire...

Aveva provato con Kirishima... insomma, uno strato di pelle talmente duro da non poter essere scalfito! Uno scudo umano!

Ma no... le sue fruste nere erano state molto esaustive e convincenti nello scaraventarlo via con talmente tanta facilità da fargli alzare bandiera bianca, stremato, dopo svariati tentativi di contenimento.

L'Alpha convincente, aveva capelli violetti costantemente scarruffati e lo sguardo talmente assonnato da far credere a chiunque che potesse addormentarsi da un momento all'altro anche in piedi!

Come aveva fatto? Beh, con un quirk ancora più convincente, che lo faceva crollare in un sonno talmente profondo da fargli dimenticare qualsiasi cosa.

Quindi... a volte la matematica può essere utile in molte circostanze, e sapete perché?

Perché quale è il risultato se sommiamo un Omega represso cresciuto con soppressori buttati giù a colazione come cereali, colpito da uno dei calori più lunghi della storia, con un Alpha frustrato che aveva contenuto malamente ogni suo Rut semplicemente addormentandosi, e lasciando quel desiderio vivo e bisognoso di sfogarsi?

Insomma... aveva letteralmente le palle piene di quella situazione decisamente assurda.

E la bestia dentro di sé si stava svegliando... come se fosse stata in letargo, con un lento sbadiglio ed ogni muscolo intorpidito...

Ma era vigile... e vedere il suo Omega in quello stato, bisognoso delle sue attenzioni e pregante di essere in qualche modo appagato... non aveva eguali.

Ed in più, aveva apertamente detto di voler essere ingravidato.

Lui.

Che quando gli capitava di vedere dei bambini che gli correvano intorno, allungava un piede e scoppiava a ridere nel vedere la caduta piena di lacrime del povero innocente.

Oppure spaventava i bambini curiosi che lo osservavano, magari al supermercato, con i genitori ignari e gli occhietti curiosi di quelle piccole creature inchiodate su di lui... e lui tirava fuori un fantastico menù di espressioni facciali decisamente disturbante, che facevano urlare di paura i mocciosetti.

Adorava vederli piangere...

Ed in quel momento, era proprio lui a piangere disperato, talmente era alta l'eccitazione, proprio perché voleva un bambino con Izuku!

Avete presente i gorilla, quando si battono i pugni sul petto come a dimostrare la loro grandezza?
Fighi, belli muscolosi e cazzuti?

Ecco, quello era l'Alpha interiore che, assieme ad un ruggito, festeggiava quel traguardo tanto desiderato... e la mente lucida e sempre così razionale del verdino si stava annebbiando sempre più.

Rut sempre spenti... c'era stato un enorme accumulo di energia, ed in quel momento Shinsou non c'era per addormentarlo, o per calmarlo...

Il sangue pompava nelle vene gonfie, che sembravano grossi dossi sulla cute chiara degli avambracci e decorata da vecchie cicatrici, ed il cuore sembrava galoppare con talmente tanta foga, da fargli rischiare un infarto seduta stante.

"Kacchan... i-io... non so se... se riuscirò a... a trattenermi stavolta... e... e devo saperlo... chiaramente se devo continuare a... a farlo...o no". I suoi occhi, liquidi e bisognosi di tutto ciò che aveva di fronte, guardarono quella mano che si muoveva sul suo pene congestionato, dalla punta rosea e lucida del liquido pre-eiaculatorio.

La pelle morbida che seguiva la mano ubbidientemente, per non parlare della chiazza enorme che colorava i suoi abiti sotto quel corpo così focoso.

Poteva quasi sentirlo bruciare da quella distanza.

E cominciò a muovere i suoi passi lenti, osservando quelle iridi incendiarie chiamarlo a sé, come se fosse il burattinaio...

La lingua di Katsuki, carica di saliva, umettò le proprie labbra, accarezzando quei cuscinetti rossastri per colpa dei morsi che si era autoprocurato...

"Merdeku... che ne dici di muovere il tuo cazzo di culo... e scoparmi... perché te lo dico... - La mano lasciò andare la sua erezione, spostandosi più in basso, allargando le gambe, mentre le dita si aggrapparono alla natica - Voglio dimenticarmi come si cammina...".

Perché siamo sinceri... l'Omega, ha sempre avuto il vero potere.

 l'Omega, ha sempre avuto il vero potere

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