Capitolo 3

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Non sento niente, nemmeno una mosca. La lezione di algebra passa senza che io me ne accorga e quando esco dalla classe per dirigermi verso la successiva mi accorgo appena che Helena mi sta seguendo. In realtà me ne accorgo eccome, anzi, la sua presenza è bene o male l'unica cosa di cui sono consapevole. Lezione dopo lezione Helena informa tranquillamente i professori di essersi iscritta ai loro corsi e si siede nel posto accanto al mio.

Alla penultima ora la situazione inizia a degenerare. Io non faccio niente: rimango semplicemente seduto a fissare il foglio bianco davanti a me sperando che faccia... non lo so, che faccia qualsiasi cosa!

Una domanda improvvisa mi attraversa la testa e rivolgo uno sguardo inquisitorio al foglio mentre, silenziosamente, gli chiedo: Tu da dove salti fuori? Non ti ho preso io.

Il mio cervello mi ricorda che quel foglio me lo ha passato Helena quando, qualche ora prima, si era accorta che ero andato in blackout.

Sento l'improvviso bisogno di strofinarmi la faccia con dell'acqua gelida, ma il mio corpo si ostina a rimanere immobile.

Che cazzo sta succedendo oggi? E sopratutto, cos'è questa storia dell'uscita? Quando è stata decisa? Chi l'ha decisa? Io non sono stato.

Oddio, penso, e se fossi stato proprio io a suggerirla? All'improvviso la possibilità di una folle bevuta la sera prima non mi sembra più tanto improbabile. Magari, che cazzo ne so io, mi sono ubriacato come se non ci fosse un domani e ho scritto ad Helena dal mio vero profilo Instagram. Io, in effetti, non le ho mai scritto, per nessuna ragione di questo mondo, ma com'è che dicono? Che da ubriachi si fanno cose folli.

Mi prende l'improvviso bisogno di afferrare in telefono e controllare i messaggi. Mi volto lentamente per mettere la mano nella tasca, ma incontro gli occhi di Helena che mi guardano con preoccupazione. Io, d'altro canto, la osservo come si osserverebbe un alieno se mai se ne incontrasse uno: un misto di curiosità e terrore.

Vedo i miei occhi da cerbiatto spaurito riflessi nei suoi e, quando muove la bocca, sento la sua voce arrivarmi ovattata: <<Sei proprio sicuro di sentirti bene?>>.

Ti sembra che io stia bene?

Con le labbra serrate e la gola secca non riesco ad emettere un suono. Sento qualcosa di caldo e morbido toccarmi le mani, faccio scendere con cautela lo sguardo e con orrore mi rendo conto che sono le sue mani, sue di Helena, a toccare le mie. Mi lascia cadere qualcosa sul palmo e con voce gentile mi dice: <<Prendi questa>>.

Non ho idea di cosa cazzo mi abbia dato ma la trangugio senza ribattere.

Helena sorride soddisfatta poi afferra il suo telefono e apre la rubrica del telefono, preme sul tasto Nuovo Numero e **me lo porge. La guardo sperando di aver interpretato male il suo gesto ma la mimica delle sue labbra mi confermano il contrario.

Salva il tuo numero.

Lo faccio, certo che lo faccio. Scrivo il mio numero con dita tremanti e resto a fissarlo. Quella sequenza di numeri che ho dovuto ripetere spesso ad alta voce mi sembra all'improvviso estranea. Siamo sicuri che sia il mio?

Helena mi precede. Lei, al contrario del sottoscritto, sembra assolutamente certa che quello sia il mio numero di telefono. Lo rilegge un paio di volte, poi si mette a scrivere e da dietro la cascata di capelli castani riesco a sbirciare.

Haru con una cosa rossa di fianco. Non una cosa, un cuore. Un cuore di un bel rosso fuoco.

Cara Helena, sono tentato di dirle, hai appena dato fuoco, nel vero senso della parola, al mio di cuore, quello che, se non si è ancora fermato dopo tutti gli infarti che mi hai fatto prendere in mezza giornata, sta battendo nel mio petto.

Con il battito a mille vedo le sue dita premere sul tasto salva e, dopo una manciata di secondi, sento il telefono vibrarmi nella tasca. Non guardo per contrallare chi è. Lo so, e d'altronde il sorriso di Helena è già una risposta.

Un'altra vibrazione, un altro messaggio.

Un suo messaggio.

Intreccio le dita sotto il banco mentre cerco di controllare i miei battiti.

Cuore mio, ti prometto che, se arrivi vivo alla fine di questa giornata, mi iscriverò in palestra e farò un sacco di cardio.


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