CLELIA

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Ho una vita sala slot, puttana

Questa vita ascensore, sta su pezzi di carta Ho Caronte che naviga, trasporta la mia anima Voglio stare sul margine e capire che, se voli, puoi schiantarti Vender le lacrime, renderle rare Come i diamanti più sacri nei terreni fluviali Questa notte sono solo

Fondo di verità-Nerissima Serpe

4 ANNI DOPO(Clelia 20 anni)

Erano quattro anni che non tornavo. 

Quando quella sera del 2014 avevo toccato il fondo, avevo capito come apprezzarmi e ciò non è una cosa da sottovalutare. Senza amor proprio non si va avanti. D'altronde anche il comportamento di certe protagoniste dei libri, rende chiaro quanto sia importante. Non deve essere importante solo per iniziare ad amare qualcun altro, ma rendere la propria vita più leggera. 

Avevo passato gli ultimi quattro anni in una clinica italiana, dove avevo iniziato ad amare la cucina, la letteratura, il cinema, lo sport, il clima e le persone che si trovavano nel paese. Per quanto per alcuni sia un brutto paese, io lì mi sono sentita come a casa. La prima volta che mi sentivo veramente a casa nei miei diciotto anni di vita. 

I dirigenti della clinica mi avevano lasciato la via libera per poter tornare a casa e frequentare la 'GODSTONE' l'università di Harvey Rock, che è il paesino dove i miei genitori si sono trasferiti dopo l'accaduto. 

La clinica infatti aveva suggerito ai miei genitori di trasferirsi per evitare eventuali ricadute. 

Recentemente gli avevano anche avvisati del mio ritorno.

Non mi stupii il fatto che si trovassero fuori dall'aeroporto, mi stupidi che ci fossero entrambi. Stranamente mio padre per una volta, aveva deciso di mettere al secondo posto il lavoro e al primo posto la famiglia.

Mia madre era sempre la stessa non sembrava avere 40 anni, aveva i capelli rossi come i miei, forse più scuri, indossava come sempre i suoi amati jeans e un maglione. 

Mio padre invece dall'ultima volta che lo aveva visto era cambiato tanto, aveva delle leggere rughe in faccia, c'era un lieve segno della barba che era ancora da radere e per la prima volta in vita mia, lo vidi senza gli abiti eleganti dal lavoro.

Non feci in tempo a prepararmi che mia madre mi si fiondò addosso abbracciandomi e sentii le sue lacrime bagnarmi le spalle, mio ​​padre più composto si avvicinò a noi e ci circondò tra le sue braccia .

<<Oh amore mio, ti prego perdonaci per non aver capito prima>> disse mia madre stringendomi ancora di più a sé. 

<<Mi spiace aver sprecato tanto tempo senza aver mai capito quale fosse il tuo valore o cosa ti piacesse, quale sport praticassi o quale sia la tua favola preferita, ti chiedo perdono figlia mia>> mentre mi disse queste parole mio padre si commosse ancora di più, quindi si staccò un attimo per tamponarsi gli occhi e poi si avvicinò ancora a noi.

<<Vi perdono, ma devo chiedere anche io scusa a voi. Per non essere stata una figlia perfetta, per non avervi mai ringraziato per tutto ciò che abbiamo e per tutto ciò che siamo, vi chiedo scusa.>>

Mia madre si staccò e mi guardò negli occhi per dirmi di non preoccuparmi. Prese la mano a mio padre, la mia mano e ci guardò entrambi e disse:<<Andiamo a casa e lasciamoci il passato alle spalle.>> 

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