PROLOGO

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Il ticchettio dell'orologio era l'unico suono che si sentiva nel corridoio vuoto. Se ci si avvicinava, poi, alla grande aula mensa si poteva percepire un fruscio perenne causato dall'acqua e accompagnato da dei lamenti.

"Cazzo".

Guardo la mia compagna di stanza, nonché migliore amica, che continua ad imprecare a bassa voce.

"Ti sei tagliata?"le chiedo guardandola passare la spugnetta sui coltelli.

"No"risponde stizzita, come sempre nelle ultime sere...

"Nervosetta stasera?"mi permetto di dire, ma solo perché sono la sua migliore amica sennò mi avrebbe già staccato la testa.

"Basta!"dice buttando con un scatto brusco la spugnetta nel lavandino.

Guardo l'acqua ormai schizzata sul pavimento.

"Mi sono rotta i coglioni di lavare i piatti, ora vado dalla direttrice e le dico che non può punirci sempre senza motivo" sbotta.
"Non ti darà mai ascolto, faremo prima a scappare"dico mentre continuo a lavare la ciotola di metallo in cui, poco tempo prima, c'era una zuppa disgustosa.

La mia compagna di stanza mi guarda come se avessi detto qualcosa di super intelligente.

"Sei un genio, sorè"mi risponde saltellando sul posto e battendo le mani come fosse una bambina.

"Ero ironica... Non possiamo scappare, ci verranno a cercare e magari ci etichetteranno come pericolose e ci chiuderanno nei sotterranei con i topi"le dico e guardo un punto indefinito in cerca di alcuni ricordi.

Ormai sto delirando.

Però Io. Lì. Non. Ci. Voglio. Tornare.

Continuo: "E poi non possiamo permetterci errori. Ci manca un anno e poi saremo libere di andarcene".

"A me manca un anno, a te due"dice provando a convincermi che la sua tesi ha senso.

"Hazel...".
"Stai zitta, preparati!"mi interrompe con un tono che non ammette repliche.
"Per che mai dovrei prepararmi, sto comoda vestita così".

Mi guardo toccando la logora maglietta di Minnie e il pantalone grigio a vita bassa.

"Ho deciso, scapperemo stanotte"mi guarda decisa.
"Ma dove andremo a dormire poi?".
"Qualcosa ci inventeremo"risponde alla mia domanda risoluta e decisa.

So perfettamente che siamo in grado di arrangiarci ma cerco disperatamente di farle cambiare idea.
Questa sua idea folle perde acqua da tutte le parti.
A proposito di acqua, dobbiamo finire di lavare i piatti sennò la direttrice si arrabbia.

Forse però Hazel ha ragione, anche se andremo a dormire sotto un ponte non faremo solo che migliorare la situazione.

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