Ti ricordi quando ti ho detto
Che vorrei avere soltanto un talento
Quello di sparire nel tempo'Non mi va di parlare.'
'E allora non lo faremo, porto qui la cena e guardiamo un film sul divano, va bene?'
Simone ottiene un timido cenno di assenso e pochi minuti dopo è di nuovo sul divano con due panini.Lo sapeva che sarebbero bastati dieci minuti scarsi di film per farlo parlare. 'Posso farti una domanda?' 'Tutto quello che vuoi, amore.'
'Se potessi avere un potere, quale sceglieresti?' Simone crede di sapere dove voglia andare a parare, intanto però lo asseconda.
'Credo mi piacerebbe molto poter leggere la mente delle persone, considerando poi che sono un medico potrei aiutare le persone molto più facilmente. Tu?''Credo che vorrei viaggiare nel tempo. Vorrei andare un po' più in là per vedere se anch'io potrò mai essere felice, vorrei vedere se sarà sempre tutto grigio. Mi basterebbe anche solo un attimo, solo un secondo per vedere se c'è qualcosa di bello che mi aspetta, poi ritornerei subito qui. O se proprio non si può andare avanti, vorrei tornare indietro. Mi piacerebbe tornare bambino per fare di nuovo i castelli di sabbia con voi senza pensare a nient'altro. Vorrei... vorrei solo tornare ad essere felice.'
Il cuore di Simone si frantuma in tanti piccoli pezzi, vorrebbe rispondergli ma l'ingresso di Margherita in salotto glielo impedisce. 'Papà, lo sai che anch'io vorrei viaggiare nel tempo? Oggi a scuola abbiamo parlato degli egizi, pensa a quanto bello sarebbe tornare indietro nel tempo per vedere come hanno costruito le piramidi!'
'Dev'essere davvero bellissimo, principessa. Sai invece cosa vorrei vedere io?'
Alla bimba si illuminano gli occhi quando sente il suo papà che la ascolta con così tanta attenzione, è consapevole che ai suoi genitori non piace quando interrompe le conversazioni. 'No, cosa?'
'I dinosauri, soprattutto quelli con il collo lungo che ti prendono e ti fanno volare in alto in alto.' Mentre lo dice, Simone la solleva e la lancia in aria un paio di volte mentre Margherita ride e lancia qualche urletto.
'Cosa ne dici di aspettarmi in cameretta? Io finisco di parlare con Jacopo e arrivo.'
'Va bene ma posso giocare con le macchinine?' 'Hai finito i compiti, vero?.' La bimba annuisce freneticamente mentre, con la manina, si gratta il naso. Questo gesto non sfugge a Simone, è lo stesso che fa suo marito quando non dice la verità. 'Lo so che non li hai finiti, sei una furbetta, fila!'
E mentre Margherita se ne torna in camera sconsolata, Simone si risiede accanto al figlio.
'Scusa amore.' 'Non fa niente, papà. Anzi io me ne vado un po' in camera, vorrei stare da solo.'
Jacopo fa per alzarsi, ma le parole di Simone lo fermano. 'Alla tua età, più o meno consapevolmente, ho tentato il suicidio. Avevo tanti problemi con il nonno, avevo scoperto dello zio e papà non mi voleva. Anch'io vedevo tutto nero.'
'Scusa papà, non volevo, io non dovrei lamentarmi.' Si chiude nelle spalle, non sa cosa fare. Nella sua testa si susseguono una serie di pensieri che Simone è certo di conoscere. Suo figlio pensa che i suoi problemi non siano abbastanza validi, pensa di non avere alcun diritto di lamentarsi, ma si sbaglia.
'No, no, no amore. Tu puoi dirmi sempre tutto, ognuno sente il dolore a modo suo, non è mai sbagliato quello che provi e soprattutto non devi mai sminuire ciò che senti.'
Jacopo si avvicina al suo papà per ricevere un abbraccio che non tarda ad arrivare. 'Sai amore, anch'io alla tua età avrei voluto vedere il mio futuro. Avrei voluto vedere come sarebbero andate le cose con papà, con il nonno, con l'università. Ma soprattutto, come hai detto tu, avrei voluto vedere se mi spettava la felicità, se avrei continuato a vivere nel grigio per sempre o se prima o poi sarebbero arrivati i colori. Se potessi farti vedere il futuro, lo farei, farei qualsiasi cosa per farti stare meglio.'
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Tu cosa vedi quando chiudi gli occhi - Simuel
Fanfictionos ispirate al nuovo album di michele bravi