Per colpa di Kant

III

Simone si rende conto che lo sanno prima le sue gambe della sua testa, dove si trova Manuel, perché procede a passo spedito verso il capanno dietro la piscina.

Il riccio gli ha parlato alcune volte di come quel posto gli sembri sempre riservare una pace particolare.

Te invidio un sacco per esse cresciuto qua -gli ha detto una sera.

Dunque si ritrova lì davanti, le mani impazienti nelle tasche dei jeans che indossa, e la paura di quello che potrebbe trovarsi davanti.

Non sa neanche se Manuel possa volerlo li, ora che ci pensa.

Non si parlano molto ultimamente e Simone è consapevole che la colpa è solo sua e della sua strana reazione alla ragazza di Manuel.

Scuote il capo perché non ha né voglia né tempo per affrontare quel discorso con sé stesso in quel momento quindi, preso da un raro atto di coraggio, bussa e 'C'é nessuno?' chiede mettendo già un piede dentro.

Quello che si trova davanti è un Manuel palesemente brillo - di nuovo- con una bottiglia di vodka in mano.

'Ma che cazzo fai, Manuel?' domanda quindi, adirato.

Si avvicina e si abbassa alla sua altezza dal momento che il più grande è seduto con la schiena al muro e sta ridacchiando da solo.

Solo qualche attimo dopo si rende conto della sua presenza e 'Oooh Simone Balestra che se degna de parlarme'.

Ora che la sua voce è uscita fuori Simone capisce che è meno ubriaco di quanto stesse pensando ma sicuramente non è lucido.

'Smettila di fare l'idiota! Perché ti devi ridurre così ogni volta?''Cosi come?''Ubriaco? E poi sei sparito, si stanno preoccupando tutti'.Manuel torna a ridacchiare 'Ma se sono letteralmente a casa' e Simone sbuffa a quello: è inutile ragionare con lui in quello stato.'Dobbiamo tornare dentro''Io non lo voglio vedé''Non vuoi vedere chi?''Lui. Te e a lui'.

Simone si congela sul posto perché è la seconda volta che Manuel, da ubriaco, gli lancia frecciatine.

'Manuel, che stai dicendo?''Si-mo-ne, Si-mo-ne. Come è bello il tuo nome, quasi bello quanto te'.Il diretto interessato scuote il capo 'Sei ubriaco. Me lo dici adesso chi non vuoi vedere?'Manuel scuote il capo e 'No'.Simone sospira: sa che con Manuel è una partita persa e 'Per favore è meglio che torniamo di là. Io ho lasciato Daniele in camera mia e...Ed è solo a quel punto che Manuel si alza in fretta e quasi sembra più alto di Simone per la potenza con cui lo sovrasta e 'Me fa schifo vederte co quello lì. E poi come fa a piacerte? È un modello mancato che s'atteggia a sto cazzo e te esibisce in giro fossi 'n trofeo. Cazzo, Simò non è il tipo per te'.Simone crede di essere rimasto in apnea per tutto il tempo di quel surreale discorso e 'Non ci hai mai visti insieme davvero, come ti permetti di giudicare?' 'Mi permetto perché - perché tu sei mio fratello' risponde un po' in panico il riccio.Simone sbuffa una risata amara 'Non siamo fratelli e il discorso che mi stai facendo non ha nessuna intenzione fraterna!' Si passa una mano tra i capelli, Simone, perché è esasperato da tutto e da tutti. 'Hai ragione non so tuo fratello. Ma quello lì non è giusto per te!''Non sai un cazzo di me e di certo non sai chi sarebbe giusto per me'.'Io lo sarei'.'Cosa?'Il battito del cuore di Simone si è fermato. Il corvino ne è convinto. Probabilmente è morto di infarto e questa specie di conversazione che sta avendo è solo un sogno.'Ho detto che io sarei er tipo giusto per te' sillaba più lentamente Manuel, un po' per ribadire il concetto, un po' perché l'alcool rallenta tutti i suoi riflessi. Lo sguardo di Manuel cade sulle labbra di Simone e se lecca di riflesso.Sono così vicini che Simone percepisce i loro respiri mescolarsi. Si sente pronto a cedere a quella strana connessione che li ha legati fin da subito ma ad un tratto si riscuote e 'No' mormora, più a se stesso che all'altro.'Non so cosa stia succedendo ma sei ubriaco. Vado a cercare Viola e gli altri, e li faccio venire da te'.Non da neppure a Manuel il tempo di ribattere che se ne va di corsa.Lontano da quel capanno e lontano da quel ragazzo che lo sta facendo impazzire.