III. May

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I giorni successivi furono praticamente uno lo specchio dell'altro, nulla di nuovo fino a quando una sera mia madre piombò nella mia stanza, interrompendo la mia lettura.
"Ho avuto un idea geniale!" Disse con il sorriso stampato in faccia.
"Sentiamo"
"Beh dopo quello che hai detto quella sera a tua nonna mi si è accesa una lampadina.
Nel pomeriggio ho scambiato due chiacchiere con il preside Wallace"
"E..."
"Da domani passerai più tempo nella tua scuola, così avrai occasione di aprirti di più e fare amicizia con le tue nuove compagne di stanza"
"C-compagne di stanza????..." ripetei quasi singhiozzando.
"Sii non sei contenta? Avrai più tempo da passare con le ragazze della tua stessa età."
"Mah..."
"Hope tesoro non puoi passare il tempo chiusa in casa e avere come soli tuoi amici i nonni e me; hai bisogno di avere delle amiche con cui fare la manicure, i pettegolezzi e perché no? Parlare di ragazzi."
Il mio cuore continuò a frantumarsi, avevo gli occhi lucidi e non riuscivo a spiccicare parola.
"Ti aiuto a preparare le tue cose."
"No per favore lasciami.... faccio da sola" replicai a testa bassa.
"Hope lo sto facendo per il tuo bene, vedrai che un giorno mi ringrazierai" concluse prima di chiudere la porta e lasciarmi da sola con la mia disperazione.
Quella notte la passai in bianco tra le lacrime e i ricordi, manco stessi partendo per andare in guerra.
Tentai di dormire accartocciandomi su me stessa aggrovigliata dalle lenzuola fino a quando...

Il caro vecchio Larry mi diede il primo buongiorno della settimana.
"Buongiorno anche a te stupido Gallo"
Il sole splendeva ma non potevo dire la stessa cosa della mia faccia.
Avevo dei segni sulla faccia, i bravi intenditori avrebbero pensato ad una buona dormita, io invece avrei detto che piangevo lacrime di acido, la pelle sembrava scolpita di strisce che andavano dalla angolo interno dell'occhio fino al collo.
Mi alzo controvoglia e mi dirigo in doccia.
Aspetto ansiosa che la stanza si cosparga di vapore prima di immergermi nei miei pensieri.
Sento il bollore che mi penetra nelle ossa.
Lascio scivolare i gradi nella schiena e mi accarezzo le braccia mentre la pelle brucia. Adoro questa sensazione.

Attraverso il vapore avvolta dal mio mantello rosa, spalancò la porta e...
"Mamma?"
"Buongiorno tesoro.... Sei pronta? Il grande giorno è arrivato"
La seguo con la punta dell'occhio mentre zompetto verso la camera, lasciandomi dietro una scia di gocce che scendono dai capelli.
Mi vesto adeguatamente, gonnellino e felpa, prima di afferrare il manico della valigia e dirigermi verso la porta.
Mia nonna mi aspettava all'uscita per darmi uno dei suoi calorosi abbracci e tirarmi su di morale.

Arrivata davanti il cancello d'entrata della scuola, le mie spalle fecero un movimento di abbattimento mentre un sospiro mi fece accorgere della cruda realtà a cui ero destinata.
Lei mi sfiorò nuovamente la spalla, la ragazza di quel Ryan, ma stavolta non fuggì e si fermò a parlare con me.
"Scusami....di nuovo"
"Fa niente...piacere, Hope"
"Piacere Hope, io sono May"
Continuò poi dicendo "ti vedo un po' sconvolta Hope, come mai?"
"Da oggi comincerà la mia nuova vita, mia madre mi ha iscritto a mia insaputa nel dormitorio della scuola".
"Sei tu la mia nuova compagna di stanza!" Replicò May, sembrava contenta eppure non ci conoscevamo nemmeno.
"Ma ne sei sicura?" Domandai.
"La sorvegliante è stata chiara quando mi ha avvertito di una nuova compagna di stanza...sei tu senza dubbio".
Al che mi prese per un braccio e mi trascinò pimpante verso i dormitori, passando attraverso il campus mentre descriveva ogni minimo dettaglio e persona ci incrociava lo sguardo.
"Ragazzina cosa stai facendo" disse un ragazzo mentre si avvicinava con un ghigno piena faccia. Era Ryan.
"Non rompermi" lo ignorò May con il mio braccio attaccato a sé.
"Lei chi è? La tua amica immaginaria?" Domandò,ridendo,Ryan a May.
Lei continuò a trascinarmi pur di ignorarlo, poi disse "Scusa per mio fratello, è un vero rompipalle".
"È suo fratello?" Pensai, "non capisco, pensavo fossero fidanzati!"
I pensieri si volatilizzarono nel momento in cui arrivammo davanti la porta della nostra camera...
"Wow", rimasi incantata, "Da quanto sei qui?" La curiosità si fece sentire.
"Beh, un paio di anni....
Quando i miei si sono separati ci hanno iscritto qua, sembra che da quando si sono rifatti una vita, io e Ryan siamo diventati un peso per entrambi, così si sono in un certo senso sbarazzati di noi".
"Mi dispiace" rispondo con un po' di imbarazzo.
"Fa niente, ormai questa è diventata la mia casa. Qui sto bene."
Si avvicina poi a me e mi aiuta a disfare la valigia mentre mi fa qualche domanda su di me e la mia vita precedente.

*DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNN*
La campanella indica l'inizio della lezione...

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 23 ⏰

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